Eunews/ Italia Paese trasparente: in testa alla lista delle Rappresentanze a Bruxelles per le informazioni pubbliche sul suo lavoro – di Perla Ressese

BRUXELLES\ aise\ - “Italia, Paese trasparente. Almeno a Bruxelles, nel suo ufficio di Rappresentanza presso l’Unione europea, guidato dall’ambasciatore Vincenzo Celeste. Lo certifica Civil Society Europe, l’associazione di coordinamento delle organizzazioni della società civile europea, che ha condotto una valutazione completa del livello di trasparenza di tutte le Rappresentanze permanenti presso l’Unione europea, utilizzando come fonte di informazione i dati disponibili al pubblico sui loro siti web. L’analisi, che viene condotta dal 2023, mira a individuare eventuali miglioramenti intervenuti da allora o un peggioramento della trasparenza in tutte le Rappresentanze permanenti”. A scriverne è Perla Ressese su “Eunews”, quotidiano diretto a Bruxelles da Lorenzo Robustelli.
“Secondo il report 2025 solo 6 Rappresentanze permanenti (Croazia, Finlandia, Italia, Portogallo, Romania e Svezia) dispongono di tutte le informazioni disponibili e regolarmente aggiornate sui propri siti web. 8 (Repubblica Ceca, Francia, Ungheria, Malta, Polonia, Slovacchia, Slovenia, Spagna) rendono disponibili la maggior parte delle informazioni, mentre 5 di esse (Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo) pubblicano solo alcuni recapiti del proprio personale, ma non il registro per la trasparenza.
Scendendo nell’elenco, Civil Society Europe ha scoperto che 6 rappresentanze permanenti (Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Grecia e Paesi Bassi) divulgano solo alcuni nomi e recapiti del proprio personale, sebbene alcune di esse dispongano di un registro per la trasparenza aggiornato. Infine, le rappresentanze permanenti di Bulgaria e Irlanda non rendono pubblico l’elenco delle riunioni con i rappresentanti interessati, né i recapiti dei funzionari pubblici.
Le Rappresentanze permanenti degli Stati membri presso l’Unione europea fungono da collegamento ufficiale tra i governi nazionali e le istituzioni dell’Ue. In particolare, i Rappresentanti permanenti partecipano alle riunioni del Consiglio dell’Ue e dei suoi organi preparatori (comitati e gruppi di lavoro), in particolare il COREPER (Comitato dei rappresentanti permanenti), che prepara le decisioni del Consiglio dell’Ue, uno dei co-legislatori insieme al Parlamento europeo.
Le Rappresentanze permanenti “svolgono quindi un ruolo fondamentale nella definizione delle politiche dell’Ue– sottolinea il report -. In quanto tali, dovrebbero garantire un elevato livello di trasparenza, poiché la divulgazione delle informazioni rilevanti per il pubblico è un elemento fondamentale della responsabilità istituzionale”.
Ciò include la possibilità per le organizzazioni della società civile di partecipare a discussioni fruttuose con gli ambasciatori e i funzionari pubblici, in conformità con il requisito dei trattati di “mantenere un dialogo aperto, strutturato e regolare con la società civile e le associazioni rappresentative (dei cittadini)” (articolo 11 TFUE)
Inoltre, le Rappresentanze permanenti dovrebbero tenere un registro pubblico degli scambi di opinioni ad alto livello per consentire il controllo pubblico dei diversi attori che mirano a influenzare il processo decisionale, con l’obiettivo di garantire anche un equilibrio tra i diversi interessi e che le preoccupazioni dei cittadini siano adeguatamente ascoltate. Sebbene le rappresentanze permanenti presso l’Unione europea non abbiano obblighi specifici in materia di divulgazione, la trasparenza delle istituzioni è prevista dai trattati dell’UE (articolo 15 TFUE), mentre il diritto di accesso ai documenti delle istituzioni è sancito dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (articolo 42).
Secondo questo studio “oltre la metà delle rappresentanze permanenti pubblica un elenco delle riunioni tenute dall’Ambasciatore rappresentante permanente e/o dall’Ambasciatore rappresentante permanente aggiunto con le diverse parti interessate (imprese, sindacati, organizzazioni della società civile, ecc.). Tuttavia, in diversi casi tale elenco non è stato aggiornato da mesi o addirittura da anni”.
Secondo Civil Society Europe l’aggiornamento tempestivo del registro per la trasparenza “è di fondamentale importanza per rendere questo strumento realmente utile, consentendo a tutti i rappresentanti degli interessi e al pubblico in generale di seguire gli scambi recenti che hanno avuto luogo in relazione a specifici sviluppi politici”.
In questa analisi i registri della trasparenza sono stati considerati aggiornati se includevano le riunioni tenutesi negli ultimi sei mesi. Solo 10 rappresentanze permanenti su 27 dispongono di un registro per la trasparenza che è stato aggiornato almeno una volta negli ultimi 6 mesi. La Rappresentanza italiana lo fa ogni mese, rivela lo studio.
L’aggiornamento 2024-2025 dell’analisi mostra che la trasparenza delle diverse Rappresentanze permanenti è notevolmente disomogenea, con pratiche che vanno dalla divulgazione completa alla totale assenza di informazioni rese pubbliche.
Alcune delle risposte ricevute dalle rappresentanze permanenti in occasione della condivisione dei risultati preliminari dell’analisi “hanno sottolineato la necessità di tutelare la privacy del personale come motivo per non divulgare informazioni quali nomi, aree di responsabilità o recapiti”. Ma “pur comprendendo le preoccupazioni in materia di sicurezza”, Civil Society Europe ritiene che sia possibile trovare un diverso equilibrio tra il dovere di protezione nei confronti del personale e l’impegno a garantire elevati standard di responsabilità istituzionale, come dimostrato dalle rappresentanze permanenti che hanno optato per un elevato livello di divulgazione delle informazioni oggetto della presente analisi (come quella italiana).
Civil Society Europe propone quindi quattro raccomandazioni per migliorare la trasparenza delle Rappresentanze permanenti degli Stati membri:
1) Divulgare integralmente i nomi e i recapiti di tutti i funzionari pubblici, fornendo indicazioni chiare sui loro ruoli e sui settori politici di competenza.
2) Rendere visibili gli indirizzi e-mail diretti di ciascun funzionario pubblico anziché utilizzare formati e-mail generici o moduli di contatto.
3) Pubblicare l’elenco delle riunioni tra gli ambasciatori e i rappresentanti di interessi e aggiornarlo almeno ogni due mesi.
4) Aumentare la visibilità e l’accessibilità di tale elenco rendendolo disponibile tramite un link diretto nella homepage o nel menu principale dei siti web delle rappresentanze permanenti”. (aise)