Il Cittadino canadese/ Il Canada predilige il vino Made in Italy – di Antonio Serrafiore

MONTRÉAL\ aise\ - “Ai canadesi piace il vino italiano! Non si tratta solo di un’affermazione retorica, ma di una realtà che trova conferma nelle molteplici iniziative che celebrano la qualità e la varietà del vino Made in Italy. Un esempio significativo è la 29a edizione di Une Dégustation De Vins D’Italie, organizzata dall’Italian Trade Agency – ITA (ex ICE). L’iniziativa annuale, riservata ai professionisti del settore, ha avuto come obiettivo quello di promuovere il patrimonio vitivinicolo del Belpaese e creare occasioni di networking tra i produttori e i professionisti locali”. Ne scrive Antonio Serrafiore sul “Cittadino canadese”, settimanale diretto a Montreal da Vittorio Giordano.
“Il tour, che ha preso il via il 28 ottobre al Terminal City Club di Vancouver, ha fatto tappa a Calgary il 30 presso il Brownstone, e a Toronto il 4 novembre nel prestigioso Roy Thomson Hall. La manifestazione si è conclusa il 6 novembre a Montréal, nella storica cornice del Marché Bonsecours, nel cuore del Vecchio Porto. Nella metropoli quebecchese, l’evento ha visto la partecipazione di ben 93 produttori italiani e oltre 70 operatori del settore, tra cui agenti di vino, rappresentanti della SAQ, sommelier, membri dei media, operatori Ho.Re.Ca. e collezionisti.
Dopo i saluti istituzionali del Direttore dell’ITA Canada, Marco Saladini, la giornata si è aperta con un’interessante masterclass dal titolo Italie – Tendences 2024, condotta dalla sommelier quebecchese Élyse Lambert. L’esperta ha messo in luce il ruolo di primissimo piano che l’Italia riveste nel panorama vitivinicolo mondiale, presentando sei vini che quest’anno hanno lasciato il segno nel mercato canadese. Tra i protagonisti della sessione, il Pinot Blanc 2023 della Cantina Terlan (Alto Adige), il Sauvignon Blanc 2022 “Vleris” di Vie di Romans (Friuli Isonzo), il Lambrusco di Salamino Santa Croce della Cantina di Sorbara, il Chianti Classico Dofana 2018 della Fattoria Carpineta Fontalpino, il Dolcetto d’Alba 2023 di GD Vajra e il Rossojbleo 2023 di Gulfi (Terre Siciliane). Ciascuna etichetta è stata analizzata ponendo l’accento sulle caratteristiche organolettiche e sulle peculiarità che li hanno resi particolarmente graditi dai consumatori canadesi.
Dopo la presentazione, si è svolta la premiazione del concorso Miglior Sommelier 2024, giunto all’ottava edizione, organizzato dall’Istituto Alberghiero di Montréal (ITHQ) in collaborazione con l’ITA. I vincitori, Maori-Ernesto Beaudoin, Raphaël Mallette e Clément Vautier, hanno ricevuto borse di studio rispettivamente di 6.000, 3.000 e 1.000 dollari, da utilizzare per un viaggio di studio enologico in Italia.
A seguire, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di degustare i nuovi millesimi presentati dai numerosi produttori tra i quali alcuni ancora alla ricerca di un distributore in Québec. Gli operatori locali hanno così avuto l’occasione di scoprire le ultime novità del panorama enologico italiano.
La partecipazione dei Consoli Generale e Commerciale d’Italia, Enrico Pavone e Fortunato Mangiola, dei Trade Analysts ITA di Montréal, Fausta Mallozzi ed Emanuele Giusti, della Project Manager ITA di Toronto, Benedetta Marassi, oltre al già citato Saladini, ha sottolineato l’importanza economico-culturale dell’evento e il legame tra il Canada e l’Italia. Nonostante il rallentamento generale delle importazioni e dei consumi, i vini della Penisola mantengono una posizione solida grazie alla qualità e alle caratteristiche distintive che li rendono apprezzati a livello internazionale.
Nel 2023, il Canada ha importato vino per un valore complessivo di 2,7 miliardi di dollari, consolidandosi come il quinto mercato mondiale per i vini italiani. Con quasi 609 milioni di dollari in importazioni, l’Italia si è confermata il secondo fornitore di vino del Paese nordamericano, anche se si è registrato un calo del 6,2% rispetto all’anno antecedente. Le province canadesi che hanno contribuito maggiormente a questo risultato sono state il Québec, con circa 268 milioni di dollari in importazioni, seguito dall’Ontario (197 milioni), dall’Alberta (75 milioni) e dalla British Columbia (50 milioni). Di queste, solo il Québec ha registrato un incremento nelle importazioni del 5,7% rispetto al 2022.
In merito ai dati forniti, Marco Saladini, Direttore dell’ITA Canada, ha sottolineato come tale manifestazione confermi la posizione di leadership dell’Italia nel mercato vinicolo canadese. “La forte domanda, unita agli importanti investimenti pubblici e privati nella promozione, ci consente di mantenere un impegno costante e attivo durante tutto l’anno. Oltre alla degustazione annuale, organizziamo seminari, viaggi di studio e partecipazioni sponsorizzate a fiere, per consolidare ulteriormente la presenza dei nostri vini sugli scaffali canadesi”. In particolare, Saladini ha evidenziato la singolarità della Belle Province rispetto alle altre province: “C’è una netta differenza tra il consumo in Québec e quello nelle altre zone del Canada, dove la cultura del vino è meno radicata. Questo spiega il motivo per cui il Québec è il principale importatore di vini italiani nel Paese degli Aceri”.
La 29ª edizione di Une Dégustation De Vins D’Italie si conferma una vetrina fondamentale per la promozione di un’offerta di vini pregiati sempre più in sintonia con i gusti dei consumatori canadesi. Contribuisce sicuramente a consolidare i legami commerciali e culturali tra i due Paesi”. (aise)