La Voce di New York/ Donald Trump alla sbarra, a New York tutto pronto per il processo del secolo - di Massimo Jaus

NEW YORK\ aise\ - "Tutto pronto per il processo del secolo. Questa mattina alle 9:30 dopo che venerdì è stata completata la scelta dei giurati, dodici effettivi e sei supplenti, il processo contro Donald Trump a New York entra nel vivo. Oggi e domani ci saranno solo le udienze di mattina. Quelle del pomeriggio sono state cancellate per la festa religiosa della Pasqua ebraica. Mercoledì non c’è udienza". A scriverne è stato Massimo Jaus su "La voce di New York", quotidiano online bilingue diretto dagli Stati Uniti da Giampaolo Pioli.
"Il primo testimone chiamato a deporre sarà David Pecker, l’ex presidente della società editrice del National Enquirer.
Pecker è stato determinante nel piano per pagare il silenzio della pornostar Stormy Daniels e nascondere la sua presunta relazione con Trump prima delle elezioni presidenziali del 2016.
Quando era presidente e amministratore delegato di American Media Inc., Pecker fu coinvolto in numerosi schemi “catch-and-kill” orchestrati per conto di Trump. Nell’ottobre 2016, un agente della Daniels contattò America Media Inc. affermando che la sua cliente era pronta a rendere pubbliche le sue accuse di una relazione con Trump. Dopo questa telefonata, Pecker avrebbe contattato l’avvocato personale di Trump, Michael Cohen, che negoziò l’accordo per “comprare il [suo] silenzio” per 130.000 dollari. Quel pagamento di 130.000 dollari, rimborsato a Cohen dalla Trump Organization, è al centro della vicenda. Il procuratore Alvin Bragg ha accusato Trump di “falsificazione dei documenti aziendali al fine di nascondere informazioni dannose e attività illegali agli elettori americani prima e dopo le elezioni del 2016”. Trump si è dichiarato non colpevole.
In un’altra circostanza, l’American Media Inc accettò di dare alla modella e attrice Karen McDougal 150 mila dollari alcuni mesi prima delle elezioni del 2016, per tacere sulla relazione che avrebbe avuto con Trump. Sebbene questo pagamento non faccia parte delle accuse contro l’ex presidente, si prevede che i pubblici ministeri lo utilizzeranno per stabilire il sistema che Trump avrebbe usato per non fa parlare le donne che lo accusavano.
L’American Media Inc non è stata accusata penalmente ma ha ammesso di aver effettuato il pagamento alla McDougal. La società ha pagato una multa di 187.500 dollari alla Commissione elettorale federale per aver fornito un contributo elettorale illegale. A Pecker è stata concessa l’immunità in cambio della sua testimonianza e l’AMI ha firmato un accordo di non perseguibilità con i pubblici ministeri.
Sempre oggi, in un’altra aula del tribunale di New York, un magistrato dovrà esaminare il ricorso dall’Attorney General di New York, Letitia Jams, sull’obbligazione di 175 milioni di dollari depositata da Trump per fare appello contro la sentenza di condanna per truffa emessa dal tribunale per le valutazioni gonfiate del valore delle sue proprietà immobiliari. Un ricorso molto importante perché l’obbligazione in questione consente a Trump di presentare appello e ritardare il pagamento di una sentenza civile da quasi mezzo miliardo di dollari.
Giovedì poi, la Corte Suprema ascolterà le argomentazioni sull’affermazione di Trump secondo cui non può essere perseguito per le sue azioni perché secondo lui beneficerebbe dell’immunità presidenziale.
Più di tre anni dopo aver lasciato la Casa Bianca, Donald Trump rischia almeno teoricamente di finire in carcere. Un fatto queste che paradossalmente non gli impedirebbe di affrontare Joe Biden a novembre. Inutile dire che se riuscisse ad evitare la condanna sarebbe per lui un grande successo che, nonostante tutte le altre pendenze giudiziarie, potrebbe farlo tornare alla Casa Bianca". (aise)