L’ItaloAmericano/ Ciao Los Angeles: a colloquio con la Console generale Raffaella Valentini – di Silvia Nittoli

SAN FRANCISCO\ aise\ - ““Le mie attese erano grandi e non solo sono state confermate, ma anche superate. A Los Angeles ho trovato un ambiente dinamico, un team straordinario che mi supporta, sia nel Consolato sia in tutto il Sistema Italia”. Il mese di marzo del 2024 segna il primo anno di Raffaella Valentini nel ruolo di Console Generale d’Italia a Los Angeles”. Ad intervistare la diplomatica è stata Silvia Nittoli per l’ItaloAmericano.org, magazine diretto a San Francisco da Simone Schiavinato.
“Il Consolato del Sud della California, che comprende le circoscrizioni del Nuovo Messico, del Nevada e dell’Arizona, segna il suo primo mandato diplomatico negli Stati Uniti. Dopo cinque anni alla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo come Vice Capo Ufficio per i Paesi del Mediterraneo, del Medio Oriente e dei Balcani e altrettanti presso l’Ambasciata d’Italia a Tirana, come Capo della sezione Economica e Commerciale, Valentini si è trasferita in Egitto dove ha ricoperto il ruolo di Consigliera Politica presso l’Ambasciata d’Italia al Cairo fino al 2016. Dopodiché, tornata a Roma, è stata assegnata presso l’Ufficio del Consigliere Diplomatico del Presidente del Consiglio dei Ministri. In tale veste, fino a marzo 2023, si è occupata di questioni globali, organizzazioni internazionali, Africa sub-sahariana e dossier G7-G20, lavorando a stretto contatto con diversi Presidenti del Consiglio.
D. Console Valentini, riflettendo sul Suo primo anno alla guida di uno dei Consolati italiani più importanti degli Stati Uniti, quali sono stati dal Suo punto di vista i momenti più significativi?
R. Non c’è stato un singolo momento, ma tante tappe importanti che hanno segnato questo mio primo anno a Los Angeles. La prima inevitabilmente, sia in ordine temporale che di rilevanza simbolica, è stata la festa del 2 giugno. La mia prima presentazione ufficiale alla comunità e la mia prima celebrazione dell’anniversario della nascita della Repubblica Italiana come Capo Missione, un appuntamento che ha sempre un’alta carica emotiva per noi diplomatici e che personalmente ho vissuto con grande gioia e anche consapevolezza della grande responsabilità legata al mio incarico. È stata un’occasione che mi ha consentito di presentare i principali obiettivi del mio mandato, facendo appello all’aiuto di tutta la comunità italiana e dei nostri amici e partner americani. Ed è stata anche, ovviamente, una festa per celebrare il made in Italy e le eccellenze italiane presenti in questo territorio.
D. Tra l’altro proprio nel Suo discorso del 2 giugno, lei ha toccato la questione del rapporto con gli Stati Uniti, il Paese che ci ospita. La collaborazione con le autorità locali è un elemento centrale del lavoro del Consolato?
R. Assolutamente. La “mission” del Consolato, oltre a quella di fornire servizi e assistenza alla comunità italiana, è infatti quella di creare una relazione sempre più forte e profonda tra i nostri due Paesi. Pochi giorni fa il Presidente Meloni, anche in qualità di Presidente di turno del G7, ha incontrato a Washington il Presidente Biden e nel corso della visita è stata ancora una volta ribadita la specialità della partnership tra Italia e Stati Uniti, arricchita dalla presenza di oltre 20 milioni di italo americani in tutto il territorio statunitense, di cui circa 2 milioni solo nella circoscrizione di competenza di questo Consolato Generale. Gli USA sono diventati il nostro secondo partner commerciale, e l’interscambio di beni e servizi tra i nostri due Paesi lo scorso anno ha raggiunto la cifra record di 119,5 miliardi di dollari. In questo contesto, qui a Los Angeles facciamo la nostra parte favorendo le relazioni culturali, scientifiche ed economiche tra i nostri Paesi e di nostri popoli con un approccio “bidirezionale”. Da un lato, cerchiamo infatti di far conoscere meglio questo territorio in Italia, valorizzandone il grande potenziale che esso può fornire in termini di opportunità, in primis, nel settore dell’entertainment e del cinema. La storia della collaborazione tra Italia e Hollywood è d’altro canto lunghissima e è piena di successi. Però, come mi piace spesso ricordare, Los Angeles non è soltanto Hollywood, quindi sin dall’inizio del mio mandato ho lavorato affinché si parli anche del dinamismo e della ricchezza dell’offerta losangelina e del sud della California nei settori dell’aerospazio, del design, della moda, della musica, delle energie rinnovabili. Dall’altro lato, vogliamo far conoscere ai nostri partner americani il volto più innovativo dell’Italia, la sua capacità di attrarre investimenti, le nostre eccellenze in settori che vanno al di là dei ben più noti ambiti del food, del fashion e delle forniture. Non dimentichiamo, infatti, che l’Italia è la più grande manifattura in Europa e leader nei macchinari, nelle apparecchiature elettromeccaniche, nei prodotti farmaceutici e in settori ad alta tecnologia come lo spazio e il biotech.
D. Questo aspetto è emerso anche nei vari eventi che il Sistema Italia ha organizzato, per esempio quello dell’Italian Space Day dello scorso 18 dicembre. Dunque cinema, economia ma anche spazio.
R. Esattamente. L’Italian Space Day è uno degli eventi che abbiamo promosso in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura con l’obiettivo di presentare le opportunità offerte nel Sud della California nel settore aero-spaziale: opportunità di ricerca e opportunità di business. Abbiamo ospitato la Direttrice del JPL NASA, Laurie Leshin, la Vice Presidente di Virgin Galactic Bandla e il Professore Iess dell’Università La Sapienza. È stata una discussione molto stimolante, che ha fatto seguito ad un altro momento molto rilevante di promozione economica e commerciale rappresentato dalla visita a Los Angeles di una delegazione di 19 imprese italiane del settore aerospaziale guidate dal Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Teodoro Valente.
D. Tra l’altro proprio rispetto a questo aspetto c’è stato un altro evento supportato dal Sistema Italia che ha coinvolto delle start-up italiane. A chi era rivolto nello specifico? Che ruolo ha avuto il Consolato in questa iniziativa?
R. È stato un evento promosso in primo luogo dall’Ufficio di Los Angeles dell’Italian Trade Agency (ICE), che finanzia un’iniziativa rivolta al sostegno di dieci start up italiane attraverso un programma di accelerazione denominato “Global Start Up Programme” realizzato in collaborazione con “Plug and Play”. Le start up hanno presentato le loro idee nel corso di una serata alla quale erano presenti non solo gli imprenditori italiani già attivi nel settore dell’innovazione, ma anche investitori interessati a sostenere nuovi progetti imprenditoriali. In questo contesto, come Consolato, abbiamo voluto coinvolgere la nutrita comunità di ricercatori, scienziati ed accademici italiani di Los Angeles e di San Diego, con l’obiettivo di unire due mondi che spesso non si incontrano, in modo da creare connessioni, fare un networking e appunto aggregare una comunità che più è coesa e più è in grado di rendere efficace l’azione dell’Italia nel suo complesso.
D. Guardando al 2024, questo nuovo anno che si è aperto relativamente da poco, quali sono gli eventi che si possono già annunciare ai quali lei tiene particolarmente attenzione?
R. Il 2024 è cominciato sotto i migliori auspici, con la candidatura del film “Io Capitano” di Matteo Garrone agli Oscar come miglior film straniero. Essere entrati nella cinquina con questo capolavoro di un vero talento italiano è già un risultato straordinario, di cui il nostro Paese può essere fiero. Nel corso dell’anno, offriremo al pubblico losangelino un ventaglio molto ricco di eventi e attività, tra le quali compariranno le rassegne tematiche promosse annualmente dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, come la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, appuntamento che attrae sempre grande entusiasmo e che si svolge tradizionalmente nella seconda metà di novembre. Inoltre, organizzeremo delle giornate dedicate alle eccellenze italiane nei vari settori, dalla Giornata della Ricerca e del Made in Italy a quella dello Spazio. Altro importante evento sarà la Festa della Repubblica, che quest’anno celebreremo il 3 giugno in una location esclusiva. Il grande appuntamento che tutti attendiamo e che rappresenterà l’evento di punta di quest’anno è l’arrivo della nave scuola Amerigo Vespucci, che si fermerà al porto di Los Angeles dal 1 al 6 di luglio. Si tratterà di un’occasione straordinaria e del tutto inedita per la Città, che attendiamo con grande emozione.
D. Può dirci qualcosa in più su questa iniziativa?
R. L’Amerigo Vespucci è la nave più antica della marina militare che porta con sé tradizione, bellezza e innovazione. Si tratta del simbolo perfetto dell’Italia e dell’Italianità, che vogliamo diffondere nel mondo. L’Amerigo Vespucci è partita da Genova il 1 luglio del 2023 e giungerà a Los Angeles esattamente un anno dopo. Celebreremo il suo arrivo con degli eventi su cui stiamo lavorando in coordinamento con l’Ambasciata d’Italia a Washington DC, il Ministero della Difesa e tutti gli altri Dicasteri che saranno coinvolti. La nave potrà essere visitata dall’esterno, ma saranno programmate anche delle visite a bordo. Per l’occasione, attendiamo anche il sorvolo sui cieli di Los Angeles delle Frecce Tricolori, uno spettacolo imperdibile. Sarà il momento più alto della nostra programmazione e siamo davvero molto entusiasti di questa grande opportunità per l’Italia e per gli italiani”. (aise)