LondonOneRadio/ Aldo Cazzullo a Londra: “il Regno Unito potrebbe unirsi all’Europa per una difesa comune” – di Rosita Dagh


LONDRA\ aise\ - “L’Istituto Italiano di Cultura a Londra ha ospitato Aldo Cazzullo che ha presentato “The Never Ending Empire”, la versione inglese del suo libro best seller: “Quando eravamo i padroni del mondo. Roma: l’impero infinito”. In conversazione con il direttore dell’Istituto, Francesco Bongarrà, il vicedirettore del Corriere della Sera ha raccontato al pubblico l’impronta indelebile lasciata dall’Impero romano nella storia, evidenziando come tutti i grandi poteri, da Napoleone a Zuckerberg, abbiano cercato di imitarlo”. Così scrive Rosita Dagh per il sito web di LondonOneRadio, webradio diretta a Londra da Philiph Baglini, che pubblica anche un’intervista a Cazzullo.
““Roma non è mai caduta” dichiara Cazzullo ai microfoni di London ONE radio e aggiunge: “Tutti gli imperatori della storia si sono presentati come nuovo Cesare e tutti i rivoluzionari hanno creduto di essere il nuovo Spartaco”.
L’evento, sold out, ha visto la partecipazione di illustri ospiti come Stanley Johnson, ex eurodeputato e padre dell’ex premier britannico Boris Johnson, accompagnato dallo stratega politico in Pubbliche Relazioni, Chris Vinante.
All’evento, infatti, erano presenti molti inglesi interessati e affascinati dalla storia dell’Impero Romano, lo stesso che fondò la “Britannia” o le stesse “Londinium” e “Mancunium” ovvero Manchester, città che tuttora preservano i resti di quell’Impero, ma anche i valori e la modalità di affrontare le sfide anche attuali.
A tal proposito, secondo Cazzullo il Regno Unito per fare la differenza in questo periodo storico potrebbe “dare una grande mano all’Europa a costruire una difesa comune che sia, non certo rivale degli Stati Uniti, ma che possa essere autonoma dagli Stati Uniti per fronteggiare la minaccia che viene da Putin […]”.
L’evento è stato occasione per presentare i suoi nuovi appuntamenti su La7 con il programma “Il Grande Romanzo della Bibbia”, una tematica che rimane file rouge dei suoi ultimi libri”. (aise)