MalindiKenya.net/ Lezioni di futuro dello chef italiano nello slum – di Freddie del Curatolo

MALINDI\ aise\ - “Uno chef italiano negli slum di Nairobi per insegnare in maniera professionale, ma anche disincantata, divertente e divertita, la preparazione di pasta fatta in casa, pane, pizza e focacce a ragazze e ragazzi che attraverso la voglia di imparare un mestiere possono riscattare un’esistenza iniziata, non per loro volontà, in maniera difficile e disagiata. Lezioni di futuro: tutto questo è stato possibile nei giorni scorsi grazie a Luca Mastromattei, chef abruzzese "ambasciatore del gusto" nel mondo, ormai affezionato al Kenya, e grazie ai progetti di Salama Artcraft Centre a Kibera e di Koinonia, nel cuore della parte popolare di Ngong Road”. A scriverne è Freddie del Curatolo su malindikenya.net, portale da lui fondato e diretto.
“In entrambe le situazioni, c’è la longa manus di Padre Renato “Kizito” Sesana, prete italiano da una vita in Africa a fare cose fatte bene, non solo "del bene".
Nello slum di Kibera, Mastromattei ha tenuto una lezione di impasto, tra tagliatelle ed altri tipi di pasta fresca, pizza e focaccia, a giovani madri adolescenti che stanno frequentando training di catering e cucina per poter intraprendere una professione che possa salvarle dalle insidie della miseria.
Si tratta spesso di ragazze violate o dall’adolescenza gravemente segnata da situazioni familiari estreme.
Lo chef italiano è riuscito a coinvolgerle e allo stesso tempo ad insegnarle un’arte tutta italiana.
Nel pomeriggio l’attenzione si è spostata nel ristorante La Cantina di Koinonia, che già dal nome richiama un ristorante di casa nostra ed è una delle invenzioni dell’inesauribile fucina di Padre Kizito, dove peraltro chiunque può pranzare o cenare. Qui Luca Mastromattei ha perfezionato l’attitudine dei cuochi locali, ma anche insegnato a studenti ed altre giovani arrivate da Salama a fare gli gnocchi, i ravioli di zucca e la pasta all’uovo, oltre al pane e alle immancabili pizza e focaccia. E’ finita tra canzoni, mestoli in alto come bacchette e tanta gioia non fine a sé stessa, ma subordinata alla voglia di imparare dei ragazzi e alla speranza che un’iniziativa nata dalla disponibilità di un professionista italiano, possa essere d’aiuto ai giovani di Nairobi e d’esempio ad altri che vorranno affiancarsi anche solo per qualche ora a questi lodevoli progetti”. (aise)