Messaggero di Sant’Antonio/ Orgoglio Bentenuto – di Vittorio Giordano

PADOVA\ aise\ - “Ha consacrato la sua carriera alla legalità, in nome di quei valori che gli hanno trasmesso i genitori immigrati in Canada alla fine degli anni ’50. Lui è Luciano Bentenuto, 61 anni, criminologo, nato a Montréal, ma di origini abruzzesi: padre di Torre de’ Passeri e madre di San Valentino in Abruzzo Citeriore, in provincia di Pescara. Dall’ottobre del 2022 è direttore nazionale della Sicurezza e dell’Intelligence per la Polizia ferroviaria di Via Rail (le Ferrovie di stato canadesi), l’ultimo capitolo di una straordinaria carriera”. Di lui scrive Vittorio Giordano sul “Messaggero di Sant’Antonio – edizione per l’estero” di aprile.
“In precedenza, ha ricoperto ruoli di assoluto prestigio, e ogni volta è stato il primo italocanadese a farlo: direttore generale dei Servizi di sicurezza delle Corti federali della Magistratura canadese; capo dei Progetti speciali per la criminalità organizzata presso il Criminal Intelligence Service; rappresentante del Canada presso l’OAS (Organizzazione degli Stati Americani); vicedirettore del Servizio di Intelligence presso la Polizia Penitenziaria; presidente dell’Associazione dei criminologi del Québec. Pioniere e apripista nel settore dei servizi segreti, Bentenuto si è distinto anche nel sociale: presidente dell’Associazione dei professionisti italo-canadesi, sezione di Ottawa (CIBPA), e volontario di “Children Now”, un organismo no-profit di contrasto al bullismo. Un mix di professionalità e umanità.
“Fino al 2012, quando mi sono trasferito a Ottawa, ho combattuto la criminalità organizzata a Montréal. Anche quella italiana – precisa Bentenuto –. Non è stato semplice, ma sono sempre stato discreto e rispettoso, senza mai personalizzare un’operazione. Non ho mai temuto per la mia incolumità o quella della mia famiglia”.
Luciano e Antonietta, originaria di Caserta, sono sposati da 36 anni e hanno un figlio, Corrado Osvaldo. “Sono stato sempre dietro le quinte in borghese, evitando le prime pagine, e ho pagato un prezzo sociale molto alto: per 15 anni non sono stato più invitato a un matrimonio”.
Per Luciano non è stato facile nemmeno con i colleghi. “A causa di pregiudizi e stereotipi sugli italiani. Il 99% dei connazionali è brava gente, mentre l’1% non ci rappresenta. Mi sono battuto per 35 anni e continuerò a battermi per ribadirlo”. Una perseveranza che ha appreso dai genitori: “Mi hanno insegnato il senso del dovere e l’orgoglio di essere italiano. Papà mi diceva sempre: “Noi abruzzesi siamo forti e gentili”, spiegandomi che “essere buoni è difficile e richiede forza””.
Un’eredità che gli è stata riconosciuta anche dalla regione d’origine che nel 2019 lo ha insignito del titolo di “ambasciatore d’Abruzzo nel mondo”.
Un’onorificenza che porta con sé una grande responsabilità: “Per il prossimo giugno, “Mese del patrimonio italiano”, ho convinto il presidente di Via Rail a organizzare in collaborazione con il Congresso nazionale degli italo-canadesi, un viaggio in treno coast-to-coast, da Vancouver ad Halifax, per riscoprire le radici italiane. Un progetto ambizioso diventato realtà”.
Il sogno di una vita, che rende omaggio a tutti gli italiani immigrati in Canada. “Nessuno – conclude Bentenuto – potrà mai intaccare la mia ferma volontà di far progredire la causa italiana in Canada””. (aise)