Messaggero Sant’Antonio/ IPN, una community di professionisti – di Andrea D’Addio

PADOVA\ aise\ - “Tutto è partito da un evento sul tema del made in Italy a Berlino. “Ero con un mio amico, Alberto Vaccari, ad ascoltare professionisti italiani all’estero che condividevano le proprie esperienze in settori e Paesi diversi. Ascoltandoli, ci siamo ritrovati a pensare: “Se sei un italiano all’estero, chi contatti quando hai bisogno di una mano? E se vuoi cambiare Paese o città, dove trovi supporto e orientamento?”. È stato in quel momento che abbiamo sentito l’urgenza di creare una rete capace di dare una risposta a queste domande. Non un semplice gruppo di espatriati, ma una comunità professionale solida e accessibile, dove le persone potessero sentirsi accolte, ispirate, valorizzate”. E così, a poco a poco, è nata IPN – Italian Professional Network: un’associazione di italiani all’estero che organizza eventi, mette in contatto le persone e, in futuro, “ci auguriamo possa diventare anche un’opportunità per formarsi e accelerare la propria crescita personale e professionale”. A parlare è Jacopo Martella, 35 anni, romano, da dieci anni a Berlino”. Ad intervistarlo è stato Andrea D’Addio per il “Messaggero di Sant’Antonio – edizione per l’estero” di novembre.
““Fin da giovane ho avuto la curiosità di esplorare il mondo della finanza e di capire come funzionano davvero le decisioni di grandi aziende e istituzioni. Dopo una laurea specialistica in Management e corporate finance alla LUISS, ho lavorato per un anno per una società finanziaria a New York. Nel frattempo, è maturata l’idea di andare a vivere a Berlino, attratto dalla scena imprenditoriale e dall’energia delle startup. Ho trovato lavoro presso un venture builder che aiuta a far nascere e sviluppare nuove aziende, poi ho cambiato. Ora sono manager nella pianificazione finanziaria di Delivery Hero, dove seguo i mercati di Medio Oriente e Nord Africa”.
Berlino, una sfida. “Una lingua nuova, una cultura diversa e quel senso di essere “straniero” che ogni espatriato conosce bene: è stata così, ma ora è casa. È qui che sto crescendo la mia famiglia insieme a mia moglie e alle nostre due bambine”.
E poi c’è IPN, una sorta di altro piccolo figlio. “È uno spazio aperto: accoglie chi parte, chi torna, chi resta e chi semplicemente cerca una community che parli la stessa lingua, non solo quella italiana, ma quella dei percorsi di vita vissuti con coraggio, curiosità e visione. In meno di un anno abbiamo organizzato 82 eventi in 25 città diverse in tutta Europa: dai semplici meetup informali agli eventi tematici, internazionali e in lingua inglese. In totale hanno partecipato più di 1.800 persone, con la Germania come fulcro principale della rete. Abbiamo dedicato oltre 160 ore a colloqui individuali con chi desiderava entrare nella community”.
Alle attività partecipano giovani alle prime esperienze all’estero, professionisti affermati, imprenditori, manager, consulenti, ricercatori, freelance. “C’è chi è appena arrivato in una nuova città e chi ci vive da vent’anni; chi lavora nel tech, chi nella moda, chi nella sostenibilità o nella finanza. Ma quello che li accomuna è la generosità, la voglia di mettersi a disposizione degli altri e la curiosità di confrontarsi. Non si tratta solo di partecipanti, ma di persone che si mettono in gioco ogni giorno, che danno valore al progetto con le proprie competenze e la propria energia, senza pretendere nulla in cambio – conclude Martella – se non la voglia di costruire qualcosa che abbia un impatto reale””. (aise)