Al Nobel Forum di Stoccolma una conferenza in onore della ricercatrice italiana Laura Fratiglioni

STOCCOLMA\ aise\ - “Mezzo secolo di ricerca sulla demenza: un viaggio tra biologia, epidemiologia e salute pubblica” è il tema del simposio scientifico che si è tenuto il 7 novembre scorso presso il Nobel Forum a Stoccolma, in onore della professoressa italiana Laura Fratiglioni, ricercatrice del Karolinska Institutet che ha contribuito con riconoscimenti a livello mondiale allo studio della demenza, del fenomeno dell’invecchiamento e delle diverse condizioni che limitano la qualità della vita in età avanzata.
Con la presenza di esperti provenienti da tutto il mondo, l’evento ha riconosciuto e celebrato lo straordinario contributo accademico, scientifico e umano di Laura Fratiglioni, il suo impegno e l’impatto sulla comunità scientifica, sulle politiche di salute pubblica e sulle collaborazioni internazionali nel campo della ricerca sull'invecchiamento.
La giornata ha ospitato presentazioni sulla ricerca sulla demenza basate su biologia, epidemiologia e salute pubblica, anche di esperti delle università di Brescia, Padova e Perugia con contributi di ricercatori italiani e una emozionante presentazione finale della stessa Fratiglioni, che ha ricordato la sua storia scientifica e umana partita nel 1977 dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Firenze, continuata con un dottorato di ricerca presso il Karolinska Institutet nell’ambito della ricerca epidemiologica, per poi assumere la cattedra Epidemiologia Geriatrica e la carica di direttore dell'Aging Research Center (ARC), un centro di ricerca multidisciplinare con la missione di migliorare la salute e il benessere degli anziani, per ben 16 anni. Oggi Laura Fratiglioni guida la National E-Infrastructure on Aging Research (NEAR), un’infrastruttura di ricerca che coordina otto università svedesi con lo scopo di generare big data per la ricerca geriatrica.
Nel panorama internazionale i suoi ruoli e il suo lavoro di promozione scientifica hanno dato enorme visibilità e prestigio anche alla ricerca italiana. Questo aspetto è stato sottolineato dall’ambasciatore d’Italia a Stoccolma, Michele Pala, che, al termine del convegno, nel suo saluto ai partecipanti, ha sottolineato come “la prof.ssa Fratiglioni sia oggi riconosciuta come una delle massime esperte nel campo della ricerca sull'invecchiamento a livello mondiale, avendo contribuito in modo originale e unico alla comprensione dei fattori di rischio e prevenzione delle malattie neurodegenerative e allo sviluppo di strategie innovative per il miglioramento della qualità della vita degli anziani”.
Fratiglioni ha anche fondato la Swedish National Graduate School for Aging Research, contribuendo alla formazione di una nuova generazione di ricercatori e ha avuto ruoli di leadership in molti progetti europei stimolando e guidando la cooperazione scientifica nel settore dell’invecchiamento. Il suo contributo è stato fondamentale per la stesura della “Carta di Firenze”, il manifesto internazionale contro l’invecchiamento e la stigmatizzazione della terza età in sanità.
Vincitrice di prestigiosi premi internazionali in neuroscienze, gerontologia e salute pubblica, durante la sua carriera Fratiglioni ha sempre mantenuto legami professionali stretti e costanti con il nostro paese, collaborando con le università italiane, promuovendo lo scambio scientifico tra Italia e Svezia, coordinando progetti di ricerca congiunti.
L’ambasciatore Pala ha infine ringraziato Laura Fratiglioni “per il suo continuo impegno e passione che sostiene la reputazione della ricerca italiana in queste ricerche sempre più importanti a livello sociale ed economico e che”, ha concluso, “alimenta il dialogo tra Italia e Svezia”. (aise)