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ROMA – focus/ aise – Valorizzare i risultati ottenuti da scienziati e istituzioni italiane: è questo l’obiettivo della Giornata Nazionale della Ricerca Italiana nel Mondo, la cui VII edizione è stata celebrata dall’Ambasciata d’Italia a Berlino con un importante evento dedicato alla ricerca medica. Ad essere al centro dell’iniziativa, che si è svolta il 15 maggio, in Ambasciata, sono state proprio le grandi aree di studio con un impatto particolarmente rilevante sulla società come invecchiamento, cardiologia, e oncologia.
Due relatrici provenienti dal mondo della ricerca universitaria, le professoresse Maria Cristina Polidori di CECAD – Universität zu Köln e Claudia Crocini, junior group leader del German Heart Center Charité di Berlino, e due esponenti di spicco dell’industria medicale e farmaceutica, Carlo Magni, direttore della Divisione Medicale di ASG Superconductors, e Andrea Bizzi, responsabile Regione Europa di Chiesi Germany, hanno illustrato innovazioni e sviluppi nel campo della biomedicina e della salute, con particolare attenzione per la cooperazione bilaterale italo-tedesca. Cooperazione che presenta numeri davvero impressionanti, come ha sottolineato nel suo intervento l’ambasciatore Amando Varricchio. “Ricordo che sono oltre 750 gli accordi individuali in vigore tra le università italiane e le loro controparti tedesche e che la comunità di studiosi italiani attivi nelle varie istituzioni di ricerca tedesche è numerosa e in crescita: circa 5.000 ricercatori, tra cui quasi 300 professori universitari”, ha detto Varricchio. “Questo fa della comunità di ricercatori italiani la terza più grande del Paese e la prima in termini di professori universitari non di lingua tedesca”.
Alle presentazioni è seguita un panel con i relatori, moderato dalla corrispondente de Il Sole 24 Ore, Isabella Buffacchi.
L’evento co-organizzato da SIGN, il Network di Scienziati Italiani in Germania, si inquadra all’interno del “Festival dello Sviluppo Sostenibile”, un’iniziativa che vede il Ministero degli Affari Esteri tra i partner istituzionali e che è volta a sensibilizzare e mobilitare cittadini, giovani generazioni, imprese, associazioni e istituzioni sui 17 temi dell’Agenda 2030 dell’ONU e in particolare sul Tema 3 “Salute e Benessere”.
Inizia dal Consolato Generale d'Italia a Lugano il viaggio in Svizzera della mostra “The Italian Spaceway, towards IAC 2024 Milano”. La mostra sarà aperta al pubblico, con ingresso libero, dal 21 al 28 maggio nella sede consolare e sono previste visite guidate, su prenotazione. Tappe successive previste nelle altre circoscrizioni consolari della Confederazione Elvetica.
L’Italia è il terzo Paese al mondo ad aver lanciato un satellite nello spazio, il San Marco 1, il 15 dicembre 1964. Da quel momento, si è sviluppata una solida filiera spaziale, che comprende numerose università e centri di ricerca di eccellenza e importanti aziende.
Il Ministero degli Affari Internazionali e della Cooperazione Internazionale in partnership con AIDAA – Associazione Italiana di Aeronautica e Astronautica, ASI – Agenzia Spaziale Italiana, Leonardo, TeleSpazio, ThalesAlenia Space, e-Geo, ha realizzato una mostra, “The Italian Spaceway”, per illustrare il vasto e multidisciplinare impegno italiano nello spazio in ambito scientifico e tecnologico, in vista dell’International Astronautical Congress 2024 che si svolgerà a Milano, dal 14 al 18 ottobre prossimi.
Il tema centrale è la sostenibilità delle attività spaziali, che sarà illustrata nelle sezioni dedicate al trasporto spaziale, ai detriti spaziali in orbita intorno alla Terra. Una sezione è dedicata alle osservazioni della terra dallo spazio e all’uso dei dati satellitari nella vita quotidiana, dalla prevenzione delle calamità naturali, all’agricoltura di precisione.
La mostra ha carattere divulgativo ed è indirizzata alle studentesse e agli studenti che vogliano conoscere meglio lo spazio, le sue sfide e opportunità. Ma anche dedicata a ogni persona interessata ad approfondire quanto l’Italia sia all’avanguardia nella ricerca e nelle tecnologie spaziali.
In occasione della mostra, il 23 maggio, a partire dalle ore 18, la Sala Carlo Cattaneo del Consolato Generale d’Italia a Lugano ospiterà la conferenza “Spazio senza frontiere: un viaggio dall'Italia alla Svizzera all'insegna dell'esplorazione spaziale”.
Quattro ricercatrici e ricercatori italiani e svizzeri, con una lunga esperienza nella ricerca, racconteranno in modo semplice e diretto le loro attività in ambito aerospaziale, spaziando dalla tecnologia alle applicazioni più recenti. Ci parleranno di satelliti realizzati in Ticino e in Italia, delle attività tecnologiche nelle università italiane e svizzere, delle prospettive per future collaborazioni e della politica aerospaziale nei due paesi. Parleremo di esperimenti in microgravità, voli parabolici e tanto altro.
Interverranno: Emanuele Carpanzano, direttore Ricerca, sviluppo e trasferimento della conoscenza SUPSI; Angelo Consoli, docente e ricercatore senior dell’Istituto sistemi informativi e networking SUPSI; Fulvia Quagliotti, presidente del Distretto Aerospaziale del Piemonte; Federica Trudu, docente di Fisica e Matematica numerica presso il Dipartimento tecnologie innovative SUPSI. Modera Luca Valenziano, addetto scientifico presso l’Ambasciata d’Italia in Svizzera e astrofisico.
Lo studio del sistema terrestre, l’impatto dei cambiamenti climatici, lo sviluppo di tecnologie per l’ambiente sono i temi al centro dell’incontro ospitato il 15 maggio dall’Ambasciata d’Italia a Washington del gruppo di lavoro Italia-USA sulle “Earth Sciences and Cultural Heritage”.
Il gruppo, creato nel 2013 nell’ambito dell’Accordo tra Stati Uniti e Italia su scienza e tecnologia, ha l’obiettivo di potenziare la cooperazione scientifica e tecnologica su rischi naturali, ambiente terrestre e marino, clima, energia e osservazioni della terra.
La riunione è stata organizzata dalle due co-presidenti, Fabrizia Buongiorno dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) italiano e Ingrid Verstraeten dello U.S. Geological Survey (USGS), insieme agli Uffici per la Scienza e la Tecnologia dell’Ambasciata d’Italia e del Dipartimento di Stato.
Esperti provenienti dai principali istituti di ricerca, agenzie e università che si occupano di scienze della terra hanno fatto il punto sulla collaborazione bilaterale e le prospettive per futuri progetti, in seguito all’ultima discussione durante la riunione della Commissione congiunta USA-Italia sulla Cooperazione in Scienza e Tecnologia tenutasi a Roma nel gennaio 2023.
Erano presenti rappresentanti dell’INGV, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), dell’Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), dell’Istituto di Oceanografia e Geofisica Applicata (OGS), del Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC), dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e della Sotacarbo SpA – Sustainable Energy Research Centre per l’Italia, e dall’USGS, dalla National Science Foundation (NSF), dal Dipartimento dell’Energia (DOE), dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) e da NASA-JPL per gli USA.
Nel corso dell’incontro, sono state presentate nuove iniziative strategiche da parte di Alessandro Boero della DG per l’internazionalizzazione e la comunicazione del MUR, Francesco Corvaro, inviato speciale italiano per il clima, entrambi in video-collegamento, e di Sirin Tekinay, program sirector all’Office of International Science and Engineering della NSF, presente in Ambasciata.
La discussione durante la riunione si è concentrata sulle scienze del clima, compreso lo studio degli oceani e delle aree costiere, le scienze polari, l’idrologia e la conservazione del patrimonio culturale; sui rischi naturali, incluso dai vulcani; sulla transizione energetica con particolare riferimento all’idrogeno verde; sulle applicazioni dell’osservazione della terra dallo spazio, inclusa la cooperazione congiunta su missioni spaziali relative alla biologia e alla geologia, e sui contaminanti atmosferici.
La riunione ha fornito una significativa opportunità per rafforzare la cooperazione bilaterale tra agenzie governative e istituti di ricerca di entrambi i Paesi, attraverso discussioni su progetti congiunti e aumento della condivisione di dati, informazioni e buone pratiche per la comprensione e il monitoraggio del sistema terrestre. Le numerose opportunità di networking hanno anche facilitato discussioni sull’istruzione e la formazione, attraverso programmi di scambio di studenti e ricercatori, e hanno fornito l’occasione per esplorare meccanismi congiunti di finanziamento. (focus\ aise)