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ROMA – focus/ aise – Il Governo italiano, attraverso l’Ambasciata d’Italia in Cile e in collaborazione con la Pontificia Universidad Católica de Valparaíso, ha annunciato l’avvio di un corso di aggiornamento in Lingua e Cultura Italiana rivolto agli insegnanti delle scuole paritarie cilene. L’iniziativa, realizzata con il sostegno di Agrichile, mira a formare insegnanti di lingua e cultura italiana come L2 e a fornire loro gli strumenti per impartire le lezioni, nel rispetto della normativa italiana che regola il funzionamento delle scuole paritarie all’estero.
Il corso prevede un programma intensivo di insegnamento dell’italiano, secondo il quadro comune europeo di riferimento, nei livelli A2 e B1+. Il programma include anche moduli per aggiornare la conoscenza della cultura italiana, coprendo argomenti come letteratura, storia dell’arte, storia italiana, nuove tecnologie nell’educazione e aspetti socioculturali dell’Italia contemporanea.
Il corso si suddivide in due semestri e sarà impartito in modalità mista, combinando lezioni in presenza e online tramite la piattaforma Zoom.
Per ottenere la certificazione del corso, è richiesta ai partecipanti una frequenza di almeno il 75% delle lezioni, ed il superamento di un esame.
Le iscrizioni saranno aperte fino a mercoledì 3 luglio a questo link.
Si è concluso l’appuntamento annuale con le “Giornate del Cinema Italiano in Bosnia Erzegovina”, la tradizionale rassegna organizzata dall’Ambasciata d’Italia a Sarajevo con l’obiettivo di offrire uno spaccato della società e della lingua italiane attraverso la cinematografia.
Dopo lo straordinario successo del film “C’è ancora domani”, debutto alla regia di Paola Cortellesi, proiettato a Sarajevo il 20 giugno scorso, le Giornate del Cinema sono proseguite per tutta la settimana in diverse località del Paese.
Notevole interesse hanno riscosso i due “film itineranti” della rassegna: “Comandante” di Edoardo De Angelis, con Pierfrancesco Favino nei panni del comandante della Regia Marina Salvatore Todaro (proiettato a Mostar e a Tuzla – in quest’ultimo caso, alla presenza del Sindaco, Zijad Lugavić); e “La guerra dei nonni” di Gianluca Ansanelli (proiettato a Sarajevo e a Banja Luka).
Il Kino Meeting Point di Sarajevo, punto di riferimento nella capitale bosniaco-erzegovese per gli amanti del cinema, ha da ultimo ospitato l’attesa proiezione del documentario “Il respiro di Sarajevo”, frutto di una campagna di interviste condotta nel 2022 e nel 2023 dalla regista Fabiana Antonioli e da Andrea D’Arrigo, responsabile dell’Archivio dell’Istituto per la storia della Resistenza di Torino – Istoreto.
Muovendo dalla presenza in Piemonte di una coppia bosniaco-erzegovese, Sanja e Zoran Bogičević, fuggiti dalla Sarajevo assediata, il documentario ha ripercorso le tragiche vicende del conflitto degli Anni Novanta e le numerose storie di “ordinaria solidarietà” che hanno visto il popolo italiano in prima fila nel sostenere la Bosnia Erzegovina ed i suoi cittadini. Il documentario ha potuto godere del sostegno di numerosi enti istituzionali italiani (quali Regione Piemonte, Città metropolitana di Torino, i Comuni di Lanzo Torinese e di Coassolo Torinese, oltre allo stesso Istoreto e all’Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa) e verra’ probabilmente riproposto in ulteriori rassegne cinematografiche in Bosnia Erzegovina.
L’edizione 2024 delle Giornate ha ribadito il grande interesse con cui la Bosnia Erzegovina guarda alla nostra cinematografia. “Il festival del cinema italiano in Bosnia Erzegovina”, ha commentato l’ambasciatore Di Ruzza, in un’intervista rilasciata alla televisione statale (BHT), “si conferma tra le rassegne più seguite ed amate della nostra diplomazia culturale nel Paese, nonché ponte ideale verso il prestigioso Sarajevo Film Festival”.
È decollato il 21 giugno scorso da Islamabad per giungere all’aeroporto di Roma Fiumicino il volo charter con a bordo 191 cittadini afghani da ricollocare in Italia nell’ambito del programma dei Corridoi Umanitari.
L’operazione è avvenuta grazie al contributo delle ONG, tra cui la Comunità di Sant’Egidio, Caritas, ARCI, FCEI e Pangea, che hanno partecipato alle operazioni sul posto, coordinate dal capo della Cancelleria consolare a Islamabad, Augusto Palmieri.
Grazie anche al prezioso sostegno delle autorità pakistane, l’operazione è stata portata a termine con successo. (focus\aise)