I passi della cooperazione

ROMA – focus/ aise - "Stiamo continuando a cercare di rafforzare la presenza del Friuli Venezia Giulia nell'Europa centro-meridionale, un contesto che riteniamo altamente strategico per la nostra regione e per l'Italia. Una partnership con la Repubblica Ceca può aprire le porte a numerosi progetti comuni in diversi ambiti, come ad esempio la ricerca sulle nuove tecnologie, le attività produttive e il progetto della Valle dell'idrogeno (dove puntiamo a coinvolgere nuove realtà oltre a quelle già aderenti), creando in questo modo nuove opportunità reciproche". Così il Governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, è intervenuto nel corso dell'incontro svoltosi a Trieste con la delegazione della Regione Vysocina della Repubblica Ceca, guidata dal presidente Vítezslav Schrek, e a cui hanno partecipato anche gli assessori Sergio Emidio Bini (Attività produttive e Turismo), Riccardo Riccardi (Salute e Politiche sociali), Pierpaolo Roberti (Autonomie locali) e Alessia Rosolen (Lavoro, Istruzione e Formazione).
Fedriga ha sottolineato come le collaborazioni internazionali, oltre a fungere da traino per l'economia e a offrire maggiori opportunità a cittadini e imprese, siano fondamentali per "rafforzare la vicinanza tra i territori europei, specialmente in un momento storico caratterizzato da forti tensioni globali, e salvaguardare la tenuta delle democrazie occidentali e dei principi inviolabili di libertà, partendo dalle culture dei singoli territori".
L'assessore Bini, dopo aver evidenziato il significativo aumento del flusso turistico in Friuli Venezia Giulia dalla Repubblica Ceca negli anni post Covid, ha auspicato la possibilità di creare momenti di confronto con il coinvolgimento di PromoTurismoFVG e dell'omologa struttura della Vysocina, al fine di valutare lo sviluppo di progetti mirati che interessino entrambe le regioni. Analoga riflessione anche per quanto riguarda il comparto industriale, dove secondo l'esponente dell'Esecutivo "possono sussistere dei presupposti di collaborazione partendo da piccoli progetti, anche sulla base di esempi virtuosi come i nostri Consorzi di sviluppo economico locale".
L'assessore Riccardi ha condiviso con il presidente Schrek l'opportunità di cooperare in campo sanitario in particolare per adeguare i bisogni di salute dei cittadini al progressivo invecchiamento della popolazione. Il rappresentante della Giunta ha inoltre messo in evidenza l'impegno avuto dalla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia come capofila nazionale nel prestare assistenza alla popolazione colpita dalla guerra in Ucraina, Paese con cui la Regione Vysocina ha intessuto da diversi anni un rapporto di collaborazione.
Secondo l'assessore Roberti, Friuli Venezia Giulia e Vysocina presentano somiglianze dal punto di vista amministrativo per la presenza di numerose municipalità in un'area territoriale di dimensioni limitate. "Alla luce di questo - ha osservato Roberti - lo sviluppo di progetti comuni potrebbe basarsi sulla stretta relazione esistente tra le due Regioni e i rispettivi Municipi. Si potrebbe inoltre creare dei gemellaggi a livello comunale con il coinvolgimento di Anci".
L'assessore Rosolen ha sostenuto come la presenza in Friuli Venezia Giulia di 40 enti di ricerca internazionale permetta alla Regione di mettere in campo progetti di sviluppo che possono diventare strategici anche per i partner internazionali. "Tra questi - ha affermato Rosolen - risaltano in particolare le attività di approfondimento e rilancio del settore delle live science; la Hydrogen valley come progetto faro nell'Unione europea per la ricerca sull'idrogeno; lo sviluppo del comparto navale che si intreccia con quello dell'area meccanica".
Il 15 gennaio scorso si è svolto presso Palazzo Mocenigo, a Venezia, il workshop “Il Mare dei Mestieri“, ospitato dalla Fondazione Musei Civici di Venezia. L’evento, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Progetto “Cultura e Creatività per i Balcani Occidentali” (CC4WBs), è stato organizzato dall’Istituto di Ricerca Rurale Albania e finanziato attraverso l’Agenzia Italiana per lo Sviluppo per la Cooperazione - Sede di Tirana.
Obiettivo primario del workshop è stato quello di stabilire connessioni tra le specifiche pratiche manifatturiere tradizionali e l’esplorazione di nuovi modelli culturali per potenziare competenze e creatività. Un focus fondamentale è stato posto sull’introduzione della Xhubleta, un indumento tradizionale albanese di 4.000 anni, nella Lista del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO che necessita di urgente salvaguardia dal 2022. La discussione del workshop si è concentrata sulla definizione delle strategie per utilizzare il patrimonio culturale per sviluppo locale sostenibile, con particolare enfasi sulla promozione di un approccio innovativo alla conservazione culturale e allo sviluppo sostenibile.
Nel dettaglio, la Xhubleta è un pregiato costume albanese, il cui processo di produzione prevede una complessità da preservare grazie alla trasmissione del know-how alle generazioni successive. Come sottolineato dai relatori, la valorizzazione della Xhubleta potrebbe avere impatti positivi per lo sviluppo turistico e il progresso socio-economico, a dimostrazione del legame fra la conservazione del patrimonio culturale con obiettivi economici e di sviluppo più ampi.
Stefania Vizzaccaro, titolare di AICS Tirana, nell’esprimere il proprio ringraziamento alla Fondazione Musei Civici di Venezia per l’ospitalità e l’Istituto di Ricerca Rurale albanese per l’organizzazione, nel suo intervento ha messo l’accento sull’inestimabile valore culturale ed economico della ricchezza manifatturiera delle due sponde dell’Adriatico ed ha evidenziato l’impegno a preservare e salvaguardare il patrimonio comune. “L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo a Tirana si impegna a promuovere la cultura e le industrie creative come motori di sviluppo economico inclusivo”, ha detto Vizzaccaro. “In tal senso è molto importante un approccio inclusivo e partecipativo che coinvolga varie parti interessate, tra governi, istituzioni, OSC e comunità locali, per preservare e valorizzare attivamente le tradizioni culturali. L’impegno della Cooperazione Italiana va oltre il sostegno culturale, riflettendo una strategia globale per lo sviluppo della regione”.
Il Progetto “Cultura e creatività per i Balcani occidentali”, finanziato dall’Unione Europea e realizzato da AICS Tirana in collaborazione con l’UNESCO (capofila) e il British Council, mira a sostenere la regione dei Balcani occidentali nel valorizzare le proprie identità territoriali per lo sviluppo locale e la sostenibilità di nuove opportunità economiche. (focus\ aise)