I volti del made in italy

ROMA – focus/ aise – “I dati del primo report delle attività della Cabina di Regia interforze sui controlli agroalimentari dimostrano il cambio di passo del Governo Meloni che, in stretto contatto con le forze dell'ordine, lavora per garantire la legalità. Grazie all'aumento delle ispezioni e alla loro evidente efficacia, non c'è spazio per chi vuole operare fuori dalle regole. Il nostro sistema di controlli è riconosciuto tra i migliori al mondo e, ancora una volta, viene confermata la sua robustezza e l'impegno del Ministero a tutela delle produzioni di qualità. Come dimostrano i dati, l'Italia è una delle nazioni che fa più controlli e i produttori scorretti sono una minoranza“. È quanto ha affermato il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, commentando il primo report della Cabina di Regia interforze dei controlli alimentari.
Le tipologie di controllo effettuate sono due: sul grano duro importato destinato all'alimentazione umana e sulle filiere del made in Italy.
Per quanto riguarda il programma straordinario di controllo "Grano duro", alla fine del mese di gennaio 2024, sono state controllate 19 Motonavi e 11 diversi operatori, con il prelievo di 21 campioni. Il quantitativo ispezionato, introdotto attraverso i porti, ammonta a circa 420.000 tonnellate di grano duro destinato all'alimentazione umana. Tutti i campioni analizzati sono risultati corrispondenti alle norme vigenti, ad eccezione di un campione di grano duro di origine turca, risultato non conforme ai limiti previsti per l'agricoltura biologica.
Nell'ultima settimana sono state inoltre effettuate specifiche attività di ispezione a contrasto delle pratiche commerciali sleali e a tutela del made in Italy. In particolare, sono stati monitorati i porti di Bari, Catania, Palermo, Pozzallo (RG) e Olbia dove sono stati avviati controlli di tracciabilità su 15 operatori che trasportavano ortofrutta, carni, prodotti lattiero-caseari e oleari. In particolare, presso il porto di Pozzallo è stato controllato e campionato grano tenero d'importazione proveniente dalla Croazia.
Le attività proseguiranno con controlli cadenzati presso i principali porti e con approfondite verifiche anche presso gli importatori.
Un viaggio lungo nove mesi attraverso 20 città dell’Alto Piemonte e Grande Monferrato per raccontare a esperti, wine lovers o semplici appassionati di buon cibo, cultura e benessere, la ricchezza e la varietà dell’offerta enoturistica di questo angolo del Piemonte.
È stato inaugurato ieri il grande evento “Città europea del vino 2024” che da marzo a novembre trasformerà idealmente il Grande Monferrato.
Nel luglio scorso l’Alto Piemonte e il Gran Monferrato è stato insignito da RECEVIN (Rete europea delle Città del Vino) del riconoscimento di Città Europea del Vino 2024, il titolo che a rotazione premia le migliori realtà produttrici di un territorio italiano alternandosi con altre città vitivinicole di Portogallo e Spagna.
L’Alto Piemonte e il Gran Monferrato saranno quindi una vetrina tra le grandi aree vitivinicole europee, portando sui territori eventi promozionali, strategie di marketing, studi universitari e collaborazioni internazionali, coinvolgendo consorzi di tutela, Camere di commercio, enti locali, aziende, università, con positive ricadute economiche e turistiche.
Per tutto il 2024 la vera protagonista sarà la parte “off” dedicata a turisti ed enoturisti che prevede ben 40 tra tour, cene, wine days e mostre mercato, 4 eventi musicali, 3 premi letterari e fotografici, 10 momenti formativi e di approfondimento – tra i quali un percorso sull'enoturismo con Roberta Garibaldi.
Il via a questa grande e lunga kermesse il1 marzo ad Acqui Terme e sabato 2 marzo a Ovada e Casale Monferrato con la riunione plenaria di RECEVIN con gli enti istituzionali, i sindaci e le delegazioni, per la presentazione ai partecipanti del programma degli eventi “Alto Piemonte Gran Monferrato Città Europea del Vino 2024”.
Come sottolineano le istituzioni è un’occasione molto importante per far conoscere e dare risalto ai grandi vini di Alto Piemonte e Gran Monferrato, raccontare la storia dei produttori, la bellezza dei paesaggi sapientemente coltivati accanto a quelli meravigliosamente selvaggi.
“Il percorso che inizia in questi giorni - sottolinea il Presidente del Comitato promotore, Mario Arosio - è un risultato straordinario raggiungibile solo grazie alla collaborazione e all’impegno di tutti i soggetti coinvolti in questa incredibile avventura, che hanno saputo esprimere un intelligente senso di partecipazione creando un’occasione storica per far conoscere e dare fama ancora maggiore ai grandi vini di Alto Piemonte e Gran Monferrato”.
“Un riconoscimento - ha commentato l’Assessore al Turismo della Regione Piemonte, Vittoria Poggio - che attesta ancora una volta il primato piemontese in questo settore, che attira migliaia di turisti e investitori. E ne attirerà ancora di più grazie alla programmazione nelle nostre venti città. Un plauso, dunque, agli amministratori locali e al Comitato promotore, che hanno fatto squadra con un programma approvato dalla commissione di RECEVIN e che mette un ulteriore sigillo sulla qualità del prodotto piemontese e sulla capacità di promuoverlo”.
“Il progetto Città Europea del Vino - ha rimarcato l’Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Marco Protopapa - si traduce in una grande occasione di offerta promozionale a livello europeo per tutto il territorio legato ai vini di qualità certificati, che vanno dai grandi Nebbioli dell’Alto Piemonte, Ghemme e Gattinara, ai bianchi dell’Ovadese e Gavi, ai rossi dell’Acquese e Casalese, Grignolino e Dolcetto, insieme agli Aromatici. Questo è un punto di partenza per lavorare negli anni successivi ed essere più attrattivi per i visitatori europei” - che potranno fregiarsi del titolo di ‘Città Europea del Vino’ per tutto il 2024”. (focus\ aise)