I volti del made in Italy

Roma – focus/ aise - Molti paesi stanno adottando misure per ridurre le emissioni di anidride carbonica, e uno passo verso questa direzione è quello di rendere elettriche tutte le nuove auto entro il 2035, come stabilito dal Green Deal Europeo. Tuttavia, il costo più elevato dei veicoli elettrici rimane una preoccupazione diffusa. La Giga Press, con il Sistema di iniezione 5s sviluppato dagli ingegneri Fiorenzo Dioni e Richard Oberle, permette di produrre componenti per auto elettriche su larga scala per renderle ampiamente disponibili e più accessibili. La coppia di inventori del gruppo Idra è stata nominata come finalista nella categoria “Industria” del premio European Inventor Awards 2024 per il contributo dato all'industria automobilistica. Dioni e Oberle sono stati scelti tra oltre 550 candidati all'edizione di quest'anno.
Progettato per fare di più con meno
La Giga Press è una pressa specificamente progettata per stampare pezzi, grandi e semplici della scocca di veicoli, con un processo semplificato. Rispetto ai metodi tradizionali che possono richiedere l'assemblaggio anche di 70 parti separate, la Giga Press produce da due a tre grandi pezzi che compongono tutta la scocca di un'auto riducendo il numero di componenti, gli scarti e il consumo di energia.
Il processo di produzione prevede la fusione della lega di alluminio con gas naturale. L'alluminio fuso viene iniettato nello stampo utilizzando il sistema di iniezione 5S (Strong, Simple, Stable, Smooth and Sustainable - Forte, semplice, stabile, scorrevole e sostenibile). A seguire, la colata viene rimossa, raffreddata e controllata per verificare l'assenza di difetti con i raggi X. La fase successiva prevede la rifilatura della colata con un laser e la foratura con una macchina controllata da un computer.
La Giga Press incorpora un riciclatore di metalli che raccoglie i ritagli e gli scarti di alluminio per riutilizzarli nel successivo ciclo di fusione, riducendo notevolmente l’utilizzo di materiale. Secondo l’associazione Europea dell’industria dell’alluminio , il riciclo dell’alluminio permette di risparmiare circa il 95% di energia e di ridurre le emissioni di gas serra. Gli ultimi modelli di Giga Press riducono il consumo energetico del 54%, secondo le stime dell'azienda.
Il Gruppo Idra evidenzia che la Giga Press ha reso possibile una riduzione del 40% dei costi delle fabbriche automobilistiche. Ciò è dovuto alla semplificazione dei processi produttivi, alla riduzione dei pezzi necessari e alla minimizzazione dei costi di trasporto.
“I grandi marchi del settore hanno accolto con favore la nostra idea, poiché abbiamo creato una nuova soluzione industriale appena in tempo e senza la quale si sarebbero trovati in difficoltà”, ha dichiarato Fiorenzo Dioni. “Il motore termico è in fase di declino e la nostra soluzione guarda al futuro perché non solo è innovativa ma è altrettanto sostenibile e green”.
Player nella pressofusione dagli anni '70
Dioni, il responsabile dell’ingegneria di Idra Group, lavora sul progetto Giga Press dal 2016, sviluppando modifiche con impatti sull‘efficienza energetica che si sono rivelate incredibilmente utili per l'industria. Oberle, che ha acquisito una vasta conoscenza sulla pressofusione in Idra Group negli anni 70, è tornato in azienda come consulente nel 2016. Dioni e Oberle hanno collaborato alla progettazione della unità di iniezione 5S. La loro competenza e continua dedizione sono evidenti tanto che Dioni e Oberle, continuano a lavorare per migliorare le dimensioni della Giga Press per le auto elettriche. “I veicoli elettrici restano troppo costosi per la maggior parte delle persone,” spiega Oberle, “Soprattutto alla luce delle imminenti normative che impongono che tutte le nuove auto siano elettriche a partire dal 2035. L'obiettivo è quello di renderle più economiche e accessibili a tutti", ha aggiunto.
Dioni e Oberle sono stati nominati tra i tre finalisti della categoria "Industria" per il premio European Inventor Award di quest'anno. Gli altri finalisti riconosciuti per l'eccellente lavoro svolto sono Ulf Landergren e Simon Fredriksson per la Svezia e Gudmundur Fertram Sigurjonsson per l’Islanda. L’Ufficio Europeo dei brevetti (EPO) annuncerà I vincitori durante la cerimonia in diretta streaming, visibile tramite questo link, da Malta il 9 luglio 2024. In aggiunta a ciascuna categoria, l’EPO rivelerà i vincitori del Premio Popolare, scelti tramite votazione pubblica online, qui il link per votare. La possibilità di votare rimarrà aperta fino al giorno della cerimonia di premiazione.
Promuovere le nostre tradizioni e le nostre competenze in Italia e nel mondo. Con questo obiettivo torna Coca-Cola Pizza Village, evento ideato e prodotto da Oramata Grandi Eventi in collaborazione con AADV Entertainment, presentato questa mattina, nella nuova sede dell’Associazione della Stampa Estera, a Palazzo Grazioli a Roma.
Tre le tappe della nuova edizione: Napoli (14/23 giugno), Milano (4/8 settembre) e Londra (19/22 settembre).
Durante la kermesse - che gode del patrocinio dei Ministeri della Cultura e del Turismo, ma anche della RAI e del quotidiano Il Mattino - saranno oltre 300, complessivamente, i pizzaioli che si alterneranno ai forni a legna nelle tre sedi lanciando un messaggio di promozione culturale e turistico, in giro per l’Italia e nel Regno Unito, grazie alla pizza, ambasciatrice della gastronomia napoletana e piatto simbolo della cucina italiana nel mondo.
Alla presentazione di questa mattina hanno partecipato, oltre gli organizzatori, la direttrice marketing di ENIT, Maria Elena Rossi, l’amministratore delegato di SmartCityLife Roberto Russo, e l’amministratore delegato di Mulino Caputo, Antimo Caputo.
“Il Pizza Village è un grande contenitore di eventi, non solo legati al cibo”, ha detto il Ceo & Founder di Oramata Grandi Eventi, Alessandro Marinacci. “Tra questi, la musica con il palco di RTL, con i big della musica, con le dirette radio e tv ogni giorno, ma anche con le masterclass di Casa Caputo, con cui seguire gratuitamente le lezioni di pizza napoletana, e che saranno organizzate anche nell’evento di Londra, nel parco di Victoria Embankmente, sulle rive del Tamigi”.
Anche Enit, attraverso la direttrice marketing Maria Elena Rossi, ha sottolineato la valenza della kermesse: “il Ministero del Turismo, come gli altri Ministeri coinvolti, crede fortemente nell’iniziativa e noi di Enit, come agenzia governativa, siamo al servizio della promozione turistica del territorio e delle imprese che promuovono il turismo. I dati 2023 emersi ieri a Francoforte – ha proseguito Maria Elena Rossi - indicano che c’è stata una grande ripresa dopo il Covid, con una bilancia commerciale all’attivo e una spesa del turismo straniero che ha superato i 50 miliardi in Italia. In questo contesto si inseriscono iniziative come il Pizza Village, che hanno un valore di attrazione turistica molto forte attraverso uno dei valori identitari più forte, che è quello della pizza. Portare format come il Pizza Village all’estero ha un valore fortissimo di branding e di attrazione e sicuramente saremo a disposizione con la sede di Londra, che potrà lavorare come moltiplicatore importante per il Pizza Village che sarà organizzato lì”.
Il Pizza Village, ha dichiarato Matteo Colombo, Ceo di AADV Entertainment, “non è solo un food festival ma è un contenitore di entertainment, ricco di contenuti. Quest’anno, a Milano, la seconda edizione avrà una durata maggiore rispetto alla prima edizione del 2023. Ma l’obiettivo del Pizza Village è anche quello di sviluppare contenuti e non solo in Italia. Siamo proiettati anche verso nuove, non solo europee. A settembre saremo a Londra, ma abbiamo ricevuto diverse richieste, anche dagli USA e dagli Emirati Arabi”.
Secondo Roberto Russo, amministratore delegato di SmartCityLife, la società che gestisce gli spazi esterni del quartiere residenziale milanese CityLife, “uno degli aspetti valoriali importanti del CityLife a Milano è la fruibilità e la cultura. Su questo aspetto aspetti ci troviamo perfettamente allineati con il progetto del Pizza Village perché la fruibilità ha permesso lo scorso settembre a 25 mila persone di trascorrere serate allegre e spensierate con la garanzia di un servizio e di un evento di qualità. Sono certo che nei prossimi anni troveremo il modo di proseguire la collaborazione con Pizza Village che troverà City Life sempre pronto ad accoglierlo”.
La manifestazione, che rafforza la partnership con Mulino Caputo, accoglierà il lungo itinerario internazionale della Caputo Cup.
Superfici in tripla cifra, produzione che cresce, presenza nel mercato per oltre cinque mesi, la scommessa dell’estero. Questi gli obiettivi del Consorzio Dolce Passione che a Macfrut ha presentato il 15 maggio le sfide dei mesi a venire con il lancio della nuova campagna di commercializzazione del prodotto partita in questi giorni.
Buccia nera sottile, polpa di colore rosso intenso, pezzatura nel segmento midi (3-6 kg). Questa la carta di identità del cocomero ‘Dolce Passione’, l’unico tutto made in Italy. Il progetto ‘Dolce Passione’, nato tre anni fa e divenuto Consorzio nel 2023, oggi registra una crescita delle superfici del 400%, passate dai 60 ettari iniziali ai 320 di questa campagna. Un deciso cambio di passo che ha portato la produzione delle iniziali 3mila tonnellate alle stimate 18-20mila tonnellate di quest’anno da immettere nel mercato nazionale ed estero.
E proprio alla sfida del mercato estero guarda il Consorzio che conta cinque soci del settore. Quattro di questi - Alma Seges, Cico-MazzoniSrl, Lorenzini Naturamica e Ortofrutta Castello - si dedicano alla produzione ed alla commercializzazione del cocomero, mentre il quinto, Lamboseeds, produce il seme della varietà Giotto che ha dato origine al sodalizio.
“Perché abbiamo costituito un consorzio per presentare questo prodotto? – si è chiesto Roberto Castello presidente del Consorzio, nel corso della presentazione a Macfrut – Perché l’aggregazione di più aziende riesce più facilmente a imporsi nel mercato. Siamo stati gli artefici dello sviluppo di questo cocomero con buccia nera, abbiamo creduto in questo prodotto, e il risultato raggiunto è eccezionale”.
Per affrontare la sfida commerciale del mercato estero, il gruppo di imprese ha predisposto una programmazione della produzione in grado di coprire un ampio arco temporale che ha preso il via in questi giorni con i primi cocomeri commercializzati per giungere fino alla fine di settembre. Dunque cocomeri Dolce Passione a disposizione dei consumatori per un periodo di oltre 5 mesi, dell’esclusiva cultivar Giotto. Questo è possibile grazie all’attività di miglioramento genetico realizzata in Italia, coltivata solo sul territorio nazionale, con tecniche diversificate (serra, piccolo tunnel, pieno campo, poi ancora serra) che garantiscono il lungo periodo di commercializzazione. Pensiamo che la riuscita del progetto sia dovuta anche alla attenta programmazione effettuata da uno staff tecnico qualificato che ha permesso di rispettare i tempi come da programma, in linea con quanto concordato con gli uffici commerciali di ogni singola imprese.
“Abbiamo un prodotto che è di qualità elevata – ha detto Luciano Trentini direttore del Consorzio Dolce Passione –, il nostro cocomero ha una buccia sottile, una polpa croccante di colore rosso, la buccia nera ed un elevato grado brix che con l’avanzare della stagione migliora”.
“Per noi la creazione del valore passa dalla qualità – prosegue Sandro Colombi di Lamboseeds -. Abbiamo pensato a un seedless con buccia nera perché originariamente il cocomero in Italia è arrivato così, quindi era doveroso sviluppare un progetto simile per le imprese italiane. Stiamo cercando di realizzare innovazioni sia di forma del frutto sia di colore della polpa. La novità assoluta che vogliamo raggiungere è il cambio di colore della polpa. Stiamo lavorando per creare polpa di colore diverso garantendo standard qualitativi molto alti”.
Come si diceva, il programma 2024 ha previsto la messa a dimora di circa 320 ettari di cocomeri, e ad oggi il calendario degli investimenti è perfettamente rispettato. I quantitativi che si prevedono di ottenere sono stimati in circa 18-20.000 tonnellate, il doppio rispetto ai quantitativi commercializzati nel 2023. L’anguria Dolce Passione, sul mercato già dai primi di maggio, proviene dalle coltivazioni in serra fredda della regione Sicilia. Le raccolte proseguiranno poi con le produzioni della Puglia, Campania, Lazio, Umbria, Toscana, Emilia-Romagna Veneto Lombardia.
“Siamo un’azienda che da sempre crede nell’economia circolare e nella difesa dell’ambiente – ha detto Stefano Rossi di Lorenzini Naturamica – siamo molto selettivi nel scegliere il progetto e i compagni di viaggio e siamo contenti di essere entrati in questo progetto del cocomero a buccia nera che si è dimostrato vincente”.
“Lavoriamo 365 giorni all’anno e quando è nato il progetto delle angurie – prosegue Carmine Alfano di Alma Seges – per puro caso abbiamo visto che era un business e portava ad ottimi risultati. A noi interessa realizzare un prodotto che soddisfi tutti. Ce l’abbiamo fatta”.
Il Consorzio che da qualche giorno ha avviato le raccolte, come ricordato precedentemente, punterà non solo al mercato italiano della GDO e dei mercati all’ingrosso, ma guarderà soprattutto all’export, indirizzando la propria produzione verso mercati importanti, in primis quello tedesco, francese e nord europeo. Inoltre, le numerose richieste di incontri B2B ricevute da diversi paesi esteri, in occasione di questo Macfrut 2024, confermano che la strada intrapresa dal Consorzio “Dolce Passione” è quella giusta.
“Abbiamo più di 65 anni di storia nell’ortofrutta – aggiunge Matteo Mazzoni di Cico Mazzoni srl -, per noi la strategia è trovare dei prodotti che siano buoni e freschi da mangiare come richiede il consumatore”.
“L’estero – conclude Roberto Castello presidente di Ortofrutta Castello – ci permette di ampliare al meglio le nostre potenzialità. L’obiettivo è proprio quello di arrivare a conquistare il mercato oltreconfine”.
Si ricorda che questo cocomero si presenta come un prodotto a tutto pasto come conferma lo chef Mauro Spadoni che a Macfrut ha realizzato una serie di ricette ad hoc con il prodotto. Le ricette dello chef sono disponibili sul sito del Consorzio, on line proprio in questi giorni, dove è possibile essere aggiornati sulle novità e sull’attività del Consorzio. (focus\ aise)