I volti del made in Italy (2)

Roma/ focus – aise - Al via il conto alla rovescia per l’apertura ufficiale del Paestum Wine Fest 2024 che aprirà i battenti, dal 23 al 25 marzo, nello storico ex Tabacchificio NEXT di Borgo Capasso a Capaccio Paestum (Salerno).
Il programma è stato presentato a Roma da Angelo Zarra, Ceo Paestum Wine Fest, e Alessandro Rossi, direttore Paestum Wine Fest, insieme a Ottavio Gabriel Sorrentino e Francesco Balbi co-fondatori della manifestazione.
Ad aprire gli interventi, moderati dal presentatore ufficiale del festival Marco Di Buono, è stata la mente del “Paestum Wine Fest” Angelo Zarra: “posso affermare che quella di oggi è stata una giornata epocale per la storia del nostro evento, che si è aperta con una stretta di mano importante con Intrecci – Accademia di Alta Formazione e Accoglienza ad Orvieto. La collaborazione avviata con Dominga, Marta ed Enrica Cotarella, che oggi rappresentano un polo di eccellenza per la professionalizzazione del mondo della ristorazione, con orgoglio, ci consente di dire che siamo la prima manifestazione in Italia che ha pensato di offrire una borsa studio a uno studente proveniente da un istituto professionale alberghiero del Sud. Un momento che ha messo insieme i valori imprenditoriali di due famiglie di riferimento del mondo del vino campano e italiano, la cantina Famiglia Pagano 1968 e la famiglia Cotarella. Il premio sarà assegnato all’allievo più meritevole che riceverà una borsa di studio con la scuola Intrecci. Noi, come Paestum Wine Fest, crediamo da sempre nella formazione e proviamo a dare un’opportunità per il futuro dei giovani che provengono dal Sud. Oggi non siamo più un evento campano ma un evento nazionale che ha come location una delle città più belle della Campania”.
Paestum Wine Fest, nel tempo, ha costruito un ponte tra le risorse del territorio, turismo e realtà imprenditoriali locali. Salerno, la Costiera Amalfitana e il Cilento saranno i punti cardinali dello sviluppo campano proiettato in Italia.
A tal proposito, Alessandro Rossi, direttore della manifestazione, ha fatto chiarezza sugli obiettivi che partiranno da quest’anno, dicendosi “estremamente felice di ricoprire questo ruolo perché scopro una parte di Italia che è diventata una boarding pass della penisola che si apre all’estero. La Campania sta facendo da tempo un grande lavoro, da poco riconosciuto: quest’area geografica ha un naturale profilo turistico e stilistico se si parla di vino. Spero di portare un valore concreto a quel suffisso “business” che accompagna il Paestum Wine Fest da sempre. Partendo dai numeri che sono stati riscontrati nell’edizione precedente, contiamo di far crescere la platea che sarà presente nei giorni della manifestazione, per affermarla come un appuntamento di carattere internazionale nell’agenda degli operatori del mondo del vino. L’obiettivo resta sempre quello di abbracciare e coinvolgere quanti più professionisti provenienti dal settore della comunicazione, allargando il nostro sguardo verso il futuro. Porteremo numerosi importatori per diversificare e moltiplicare i luoghi di incontro al di fuori della manifestazione, dando quindi un valore ai vini italiani partendo da qui”.
A dare un contributo significativo è stato Matteo Zappile, Official Brand Ambassador “Paestum Wine Fest 2024”, originario di Montecorvino Rovella in provincia di Salerno: “dopo ventiquattro anni torno con tanto piacere e onore nella mia terra. All’interno della macchina del Paestum Wine Fest mi occuperò dell’esperienza in parallelo con i miei colleghi sommelier. È previsto un incoming importante per costituire un esclusivo wine-club con la collaborazione di Giuseppe Pagano della cantina di San Salvatore 19.88 con attività nei Templi e focus sulla Campania viticola, specchio del territorio. Questa è un’occasione importante per rappresentare il vino della regione: sappiamo farlo ma non sappiamo comunicarlo. Il mio ruolo sarà quello di divulgarlo nella maniera giusta per portare fuori una produzione che ha avuto un enorme slancio nell’ultimo decennio”.
Non a caso, nel programma presentato ieri sono stati illustrati i contenuti dei Monitor - Paestum Wine Fest 2024, tavoli scientifici che vedranno insieme i più autorevoli esponenti del mondo della comunicazione e della viticoltura, italiana e fuori confine, per parlare seriamente di sviluppo e territorio.
Sull’argomento, non è mancato l’intervento del sommelier e narratore del vino, Paolo Lauciani: “la comunicazione si pone certamente come un punto gravitazionale fondamentale nella manifestazione. Il vino è comunicare, ma comunicare significa raccontare anche la bellezza di un territorio e tutto quello che caratterizza un luogo, in questo caso così speciale. Da sempre sono un forte sostenitore della comunicazione che non è lo storytelling, quello che ci interessa è raccontare l’Italia in un luogo che già di per sé un’eccellenza”.
A meno di due settimane dall’apertura del salone, arrivano anche proiezioni e aspettative della tredicesima edizione da Ottavio Gabriel Sorrentino: “ci siamo resi conto, dalle adesioni arrivate quest’anno, che i numeri sono aumentati e per questo abbiamo deciso di ottimizzare gli spazi dando più concreta visibilità ai produttori e consentendo alle cantine e a chi verrà, di trovare una dimensione più innovativa a partire dagli allestimenti, coerenti al contesto industrial della location con aree ed elementi più innovativi anche nell’arredo”.
A chiudere il tavolo della conferenza stampa, Simona Rago, Gestore Small Business e portavoce della BCC Banca di Credito Cooperativo di Capaccio Paestum e Serino, partner storico Paestum Wine Fest, che ha confermato il significato di questa unione: “possiamo dire con certezza che la nostra banca è da sempre vicinissima al territorio. La Banca di Credito Cooperativo di Capaccio Paestum e Serino è infatti partner del Paestum Wine Fest dalla sua nascita, avendone supportato i primi passi e condiviso i valori di cui la kermesse si è fatta portavoce nel tempo. La nostra mission, per vocazione, è quella di sostenere le idee, i progetti e le iniziative imprenditoriali a servizio della comunità”. Il Consorzio di Tutela della mozzarella di bufala campana Dop punta sull’export e moltiplica le iniziative di promozione all’estero. Dalla Francia al Giappone, la Bufala Campana guarda sempre più ai mercati stranieri, che diventano centrali anche nella strategia di sviluppo delle attività del Consorzio. L’export del comparto vale infatti oltre 300 milioni di euro e ha superato per la prima volta il 40% dell’intera produzione.
Il tour internazionale, che porterà la mozzarella Dop in diversi continenti, è iniziato lo scorso 25 febbraio da Parigi in occasione del “Salon du Fromage” negli spazi di “Paris Expo Porte de Versailles”. Proprio la Francia rappresenta il primo mercato per l’export della Bufala Dop, assorbendo circa un terzo del totale. I francesi sono tra i maggiori appassionati di formaggio al mondo: nel 2021 hanno consumato circa 29 kg di formaggio pro capite e in questa quantità sono compresi in media 1,9 kg di mozzarella, prodotto che è al terzo posto delle preferenze oltralpe secondo il report 2023 di France Agrimer.
Dal 6 all’8 marzo il Consorzio ha preso parte al “Foodex” di Tokyo, la principale fiera giapponese ed evento di grande richiamo commerciale per l’intera area Asia Pacifico. Dal 18 al 21 marzo ci si sposta in Spagna, alla rassegna “Alimentaria” di Barcellona (Hall 3, level 0, stand 500), evento biennale che coinvolge i principali attori del settore agroalimentare internazionale. Il Consorzio promuoverà iniziative anche in collaborazione con la Regione Campania. La Spagna rappresenta uno dei mercati più promettenti e oggi vale il 5 per cento delle esportazioni di Bufala Dop.
Dal 7 al 10 maggio, la Bufala Dop sarà protagonista al “Cibus” di Parma. (focus\aise)