IIC: UNA PANORAMICA

ROMA – focus/ aise - In occasione della Giornata della Memoria 2024, il Teatro Metropol di Tirana ospiterà lo spettacolo “Se questo è Levi” per la regia di Luigi De Angelis, messo in scena grazie alla collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura.
Lo spettacolo, in programma il 25 gennaio alle ore 19 con ingresso libero, è una performance/reading sull’opera di Primo Levi con la drammaturgia di Chiara Lagani, la produzione di Fanny & Alexander e l’organizzazione di Maria Donnoli e Marco Molduzzi. In scena l’attore Andrea Argentieri.
A partire dai documenti audio e video delle teche RAI, Argentieri veste i panni dello scrittore Primo Levi, assumendone la voce, le gestualità, le posture, i discorsi in prima persona. È un incontro a tu per tu, in cui lo scrittore, a partire dal vincolo di verità che lo ha ispirato nelle sue opere, testimonia la sua esperienza nei lager con una tecnica di testimonianza lucidissima, di scrematura della memoria, con la trasparenza di uno sguardo capace di esprimere l’indicibile a partire dal perimetro apparentemente sereno della ragione.
Grazie alla tecnica del remote acting, dell’eterodirezione, sperimentata da Fanny & Alexander negli ultimi dieci anni, si cerca di comporre un ritratto dello scrittore che si basa sulla vertigine di una domanda: quanto questa testimonianza è ancora urticante e capace di parlarci tramite la sensibilità di un attore che si lascia attraversare dai materiali originali a noi rimasti di quello scrittore? Può l’epifania di una voce, di un corpo-anima, imprimendosi nel corpo di un attore molto più giovane del modello-impronta che persegue, far sgorgare in maniera ancora più cogente la potenza e la necessità della sua testimonianza?
“Se questo è Levi” è un ritratto d’attore. È il tentativo di concretizzare l’esperienza del resoconto, a tu per tu con lo scrittore.
Insignito del Premio Speciale UBU 2019 alla compagnia Fanny & Alexander e del Premio UBU 2019 per il miglior attore o performer under 35 all’attore Andrea Argentieri, a Tirana lo spettacolo arriverà al pubblico anche in lingua albanese in traduzione simultanea e con la voce dell’attore Edvin Mustafa.
L’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles partecipa al Festival “Sculptura #2”, esposizione di scultura europea e installazione artistica che ritorna nello storico parco del Tour & Taxis a Bruxelles da venerdì 19 gennaio, sino a domenica 10 marzo.
Dopo il successo della prima edizione del 2023 con 23 artisti, nel 2024 l’esposizione presenta circa 40 artisti provenienti da più di 20 Paesi europei. Ogni opera riflette l’eredità artistica unica e la visione contemporanea dell’artista e del suo paese di provenienza.
L’Italia sarà rappresentata dall’opera di Giuseppe Licari “Il Giardino delle Mele d’Oro”. L’autore, nato in Sicilia nel 1980, artista multidisciplinare che vive e lavora a Rotterdam nei Paesi Bassi, esplora i processi socio-economici, culturali e politici che hanno alterato e continuano a modellare l’ambiente. Focalizza la sua attenzione sull’intricato confine tra il mondo naturale e l’ambiente costruito, esplorando i territori che ne affiorano dal loro incontro con istallazioni, performances, workshop, registrazioni audio visuali e pubblicazioni. Il suo lavoro è stato esposto, tra l’altro, alla State Tretyakov Gallery di Mosca, al Museum Schloss Moyland Bedburg-Hau, al Japanese Palace Dresda, al Museo di Arte Contemporanea di Santiago, Chile.
In occasione della Giornata della Memoria, l’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles ospiterà una speciale cerimonia commemorativa che prevede la lettura teatrale di brani selezionati dalle memorie di tre donne italiane sopravvissute alla prigionia nei campi di concentramento. Un evento che si terrà il prossimo 25 gennaio alle ore 18.00 presso la sede dell'IIC.
Le letture selezionate saranno eseguite da Dina Morrone e Anne Leyden, con l’accompagnamento musicale del pianista Peter Walsh. Si terranno in italiano e in inglese e per le parti in italiano sarà disponibile la traduzione.
Di seguito le letture scelte:
SMOKE SU BIRKENAU (Il fumo di Birkenau). Racconti brevi di Liana Millu, 1947
Una raccolta di sei storie, ciascuna incentrata su una donna diversa, imprigionata a Birkenau, noto anche come Auschwitz II, un vasto complesso di baracche, camere a gas e crematori a circa due miglia dal campo più vecchio e più piccolo chiamato Auschwitz I, vicino a Cracovia. Polonia.
THERE IS A PLACE ON EARTH (C’è un posto sulla terra) di Giuliana Tedeschi, 1992
L’autrice racconta la sua esperienza nel campo di concentramento nazista di Birkenau, nell’aprile del 1944, combinando la discussione sulla distruzione della personalità femminile nel campo con immagini che riaffermano la sua umanità di fronte all’abominio.
LETTERE ALLA MADRE di Edith Bruck, 2022
Nata in Ungheria, Edith Bruck si stabilì a Roma nel 1954 ed è oggi la scrittrice più prolifica di narrativa dell’Olocausto in italiano. Il libro è composto in due parti. “Lettera alla madre”, un dialogo immaginario tra Bruck e la madre, morta ad Auschwitz, e “Tracce”, racconto di un viaggio senza ritorno. La fusione sperimentale di Bruck tra memorie e narrativa ritrae l’Olocausto da una prospettiva femminile ed evidenzia il ruolo del genere nella creazione della memoria. (aise\ focus)