IIC: una panoramica

Roma – focus/ aise - L’Istituto Italiano di Cultura di Tirana, in collaborazione con Albania Letteraria, ha organizzato per domani l’incontro con lo scrittore Ylljet Aliçka, che presenterà alle ore 18.00 presso la biblioteca dell’IIC i suoi libri in lingua italiana.
I compagni di pietra, Guaraldi Editore; Il sogno italiano, Rubbettino Editore; Gli internazionali, Rubbettino Editore; Metamorfosi di una capitale, Castelvecchi Editore.
Assieme all’autore, saranno presenti Blendi Salaj, giornalista, e Anna Lattanzi, Albania Letteraria.
Ylljet Aliçka fa parte della rosa degli scrittori più apprezzati e rappresentativi dell’attuale panorama letterario albanese, conosciuto all’estero grazie alle traduzioni dei libri in diverse lingue. Il suo percorso in campo diplomatico, che lo porta a essere ambasciatore d’Albania prima in Francia, poi in Portogallo e infine a Monaco, è andato di pari passo con quello letterario. Autore di un cospicuo numero di opere, da sempre concentra la sua attenzione su diversi generi, spaziando dalle raccolte di racconti ai romanzi. Aliçka è anche un valido sceneggiatore. Le opere tradotte in italiano permettono di conoscere le varie sfaccettatura della sua scrittura e uno stralcio del percorso storico-sociale dell’Albania.
Si inaugura il 16 maggio, alle ore 17:00, presso la Považská galéria umenia v Žiline (Galleria Civica di Žilina), la mostra personale di Giorgio Distefano “Tracce Mediterranee”, organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Bratislava in collaborazione con la Galleria.
Con questo appuntamento, che si svolgerà alla presenza dell’artista, prenderà ufficialmente il via anche la XVII edizione del Festival italiano in Slovacchia “Dolce Vitaj”, che ogni anno presenta al pubblico slovacco uno spaccato del panorama culturale italiano.
“Tracce Mediterranee” porta per la prima volta in Slovacchia l’artista di origine siciliana. Dopo gli studi presso l’Accademia di Belle Arti e l’attività di scenografo e costumista, l’artista ha scelto di concentrare la sua ricerca creativa sulla pittura, facendo di Firenze, dove vive e opera, la sua base, ma mantenendo saldi i riferimenti artistici alla sua terra natale.
La sua sperimentazione parte dall’utilizzo di colori a olio, stucchi e acrilici su tela e tavola, per arrivare alla carta, nello specifico quella dei cartamodelli per abbigliamento (ad es. Burda). I supporti sono utilizzati in maniera “impropria”, sfruttando la forza della geometria prestampata come base di partenza per la rappresentazione di luoghi-ritratto, che hanno come comune denominatore il Mediterraneo e le sue dimensioni culturali e sociali. I cartamodelli sono inoltre un richiamo all’infanzia dell’artista, quando la nonna sarta li utilizzava per confezionare vestiti, e sono intrisi dei ricordi più cari: anche per questo, da undici anni a questa parte fungono da supporto privilegiato per le sue opere, insieme alla tela.
Prima di arrivare a Žilina, Giorgio Distefano ha tenuto mostre personali in gallerie e spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero, tra cui: Zit-Dim Art Space di Tainan, a Taiwan; Museo di Arte Bizantina di Salonicco, in Grecia; Phoenix Ancient City Museum di Fenghuang, Hunan, in Cina; Parlamento Europeo di Bruxelles, in Belgio; Casa Danzante di Praga, in Repubblica Ceca; Art Hotel Zamo, in Polonia; Agora|Z Palazzo Strozzi a Firenze; e KPMG a Milano.
Ha preso parte a numerose collettive, residenze d’artista e rassegne, tra cui si segnalano: “Italian Contemporary Art of Cross-Cultural Vision”, a Fenghuang, in Cina; “Who can give us Peace, International Union of Artists for Peace”, al Parlamento Europeo di Bruxelles; “Kosmos”, presso il Museo di Santa Maria la Nova a Scicli.
Nel 2017 è stato selezionato per il progetto “Giovani artisti a confronto. Cina e Italia” presso l’ART A.C. Museum di Pechino.
Le sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche in Italia, Europa, Stati Uniti, Emirati Arabi e Cina.
La mostra a Žilina rimarrà aperta fino al 14 settembre.
Il festival “Dolce Vitaj” si svolge con l’organizzazione dell’Istituto Italiano di Cultura di Bratislava e la collaborazione dell’Ambasciata d’Italia a Bratislava e la Camera di Commercio Italo-Slovacca, sotto il Patrocinio del Sindaco di Bratislava Matúš Vallo. Sponsor VUB Banka, Brovedani Slovakia, Generali.
“Vele, Piovre e Gru Telescopiche: la costruzione dell'Opera House di Sydney“ è il titolo dello straordinario progetto di ricerca pluriennale di Paolo Stracchi e Luciano Cardellicchio che sarà presentato giovedì prossimo, 9 maggio, alle 18.00, presso la sede dell’Istituto Italiano di Cultura di Sydney.
Negli ultimi 50 anni, la Sydney Opera House è stata ampiamente celebrata per la sua bellezza architettonica e per le note controversie tra le personalità coinvolte nella sua creazione. Tuttavia, le complesse decisioni costruttive dietro il suo iconico tetto a vela hanno ricevuto relativamente poca attenzione. Dal 2021, Paolo Stracchi dell'Università di Sydney, Luciano Cardellicchio dell'Università del New South Wales e Paolo Tombesi del Politecnico Federale di Losanna hanno studiato le minute originali del cantiere, varie relazioni tecniche e una serie di 5.000 disegni preparatori recentemente ritrovati, allo scopo di colmare questa lacuna.
Nel loro intervento all’Istituto Italiano di Cultura i due autori del progetto Stracchi e Cardellicchio faranno luce sul ruolo fondamentale del General Contractor australiano nel processo di progettazione e sulle tecniche e sugli innovativi metodi costruttivi utilizzati per la realizzazione dell'Opera House di Sydney. La loro idea è che, nel rivisitare la storia dell’architettura dovrebbero essere prese in considerazione tanto le idee culturali quanto i dettagli tecnici.
I risultati di questa ricerca sono stati recentemente pubblicati su prestigiose riviste internazionali tra cui Casabella e L'Architecture d'Aujourd'hui.
Paolo Stracchi è professore associato di Tecnologia dell'Architettura presso l'Università di Sydney. I suoi studi si sono concentrati sul lavoro di Pier Luigi Nervi in Australia e sull'impatto dell'architettura moderna sul settore edile del NSW dal 1950 al 1980, cosa che gli è valsa la Dr. AM Hertzberg AO Fellowship della New South Wales State Library nel 2022. Dal 2020, Paolo indaga la storia socio-tecnica della Sydney Opera House.
Ingegnere Edile di formazione, Luciano Cardellicchio è un ricercatore e formatore con un dottorato in Architettura e Costruzioni. All'Universita’ del NSW, Luciano ricopre il ruolo di vicedirettore del programma di architettura ed e’ Senior lecturer in costruzione architettonica. I suoi interessi di ricercatore si concentrano sulla creazione di conoscenza all'interno dei processi di sviluppo progettuale e costruttivo degli edifici.
La ricerca e altri materiali sul progetto sono disponibili a questo link. (focus\ aise)