IIC: una panoramica

ROMA – focus/ aise – La Residenza per Scrittori Malba (REM) ha annunciato l’apertura del bando 2026, rivolto ad autori stranieri interessati a sviluppare un progetto letterario nel corso di un soggiorno di cinque settimane nella città di Buenos Aires. Le candidature resteranno aperte fino al 31 dicembre tramite il sito web della REM.
Nel 2026, la REM potrà contare nuovamente sul sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires, che per il secondo anno consecutivo offrirà una residenza esclusiva a uno/a scrittore/scrittrice italiano/a, nell’ambito dell’accordo di collaborazione culturale tra l’Istituto e il Malba.
La residenza comprende Biglietto aereo di andata e ritorno; Alloggio in un appartamento arredato; Un contributo economico per le spese personali; Assicurazione internazionale; Accesso illimitato alle attività del Malba.
Nell’ambito della residenza, lo scrittore o la scrittrice parteciperà a tre attività pubbliche dedicate alla diffusione della propria opera e del progetto letterario. Durante il soggiorno, ogni residente dovrà sviluppare un manoscritto, partecipare a interviste, letture e incontri aperti al pubblico, e produrre un breve testo per la pubblicazione sul sito web del museo.
La residenza propone un contatto diretto con la scena culturale di Buenos Aires: la programmazione letteraria del Malba, il cinema, il teatro, le istituzioni partner, le visite guidate e un’agenda suggerita che consente agli autori di esplorare la città da molteplici prospettive. A partire dal 2026, inoltre, l’alloggio sarà situato a solo un isolato dal museo, favorendo ulteriormente l’integrazione nelle sue attività.
La candidatura — rivolta ad autori con almeno tre libri pubblicati e senza cittadinanza argentina — deve essere presentata esclusivamente tramite il sito web della REM: entro il 31 dicembre.
La selezione degli scrittori sarà annunciata nel mese di febbraio 2026.
Un ciclo di mini concerti esclusivi dell'Istituto Italiano di Cultura di Dakar: questo è BiblioSons, un nuovo format musicale che nasce dalla collaborazione tra artisti italiani e senegalesi, con l’obiettivo di creare un ponte sonoro tra culture e tradizioni diverse.
Le performance, registrate dal vivo nella magica atmosfera della biblioteca dell’Istituto, sono ora disponibili in formato video sul canale YouTube ufficiale dell’Istituto. Ogni episodio di BiblioSons propone un’esperienza sonora unica e originale, dove l’incontro tra musicisti d’eccellenza genera nuove forme di espressione musicale e dialogo interculturale.
Episodio 1 – Max Casacci feat. Ibaaku e Magui
Max Casacci, co-fondatore, produttore e chitarrista dei Subsonica, presenta “Urban Groovescapes”, un progetto che trasforma suoni urbani in composizioni elettroniche di grande impatto. Per questo concerto Casacci collabora su due brani con Ibaaku, figura di spicco della musica elettronica senegalese, riconosciuto per il suo stile Afro futurista e la sua partecipazione a importanti festival internazionali, e con Magui, rapper di Pikine e vincitrice del premio RAP 221 Woman of the Year 2022, ambasciatrice di campagne sociali e di genere in Senegal. Un viaggio musicale che attraversa Torino e Dakar unendo elettronica, spoken word e groove africano, accompagnato dai paesaggi sonori di Riccardo Franco-Loiri.
Episodio 2 – Rosa Brunello feat. El Hadji Sora Cissoko e Mbaye
La rinomata bassista e compositrice italiana Rosa Brunello incanta con il suo stile che fonde jazz contemporaneo, improvvisazione libera e influenze sudamericane. Le sue collaborazioni internazionali comprendono nomi illustri come Dee Dee Bridgewater e Yazz Ahmed. Accanto a lei in questa sessione di BiblioSons, El Hadji Sora Cissoko, virtuoso della kora e artista formatosi alla prestigiosa Scuola delle Belle Arti di Dakar, figlio di una famiglia di griot e presenza attiva sulla scena musicale africana. Completa il trio Mbaye, maestro di calabasse, per un dialogo intimo e innovativo tra sonorità acustiche e ritmi africani.
Episodio 3 – Sara Michieletto feat. Fallou Seck e Youssoupha Cissokho
Il progetto “Emotion for Change: Ipermare” riunisce artisti e scienziati con l’intento di promuovere un ideale di convivenza in cui arte, scienza ed economia si integrano. La violinista e compositrice italiana Sara Michieletto, violinista dell’Orchestra della Fondazione Teatro La Fenice e nota per i suoi progetti che uniscono musica e impegno per l’ambiente, si esibisce insieme a Fallou Seck (djembé) e Youssoupha Cissokho (kora), artisti di rilievo nella scena musicale senegalese. “Ipermare” è un album che racconta la connessione profonda tra tutti gli esseri viventi, attraverso una musica evocativa e coinvolgente.
Nella Cappella barocca dell’Istituto Italiano di Cultura di Praga si è svolto nelle scorse ore il concerto di fine anno affidato all’Ottetto Vocale del Coro della Cattedrale di Siena “Guido Chigi Saracini”.
L’evento, che ha registrato il tutto esaurito ed è stato realizzato in collaborazione con l’Accademia Musicale Chigiana, ha proposto al pubblico un itinerario attraverso le diverse espressioni della vocalità italiana, intrecciando secoli di storia musicale e trasformazioni del gusto. Sotto la guida del M° Lorenzo Donati, che in questa occasione ha affiancato all’attività direttoriale quella compositiva, il percorso ha preso avvio dal madrigale rinascimentale per attraversare il Barocco, l’Ottocento e il Novecento, fino alla contemporaneità.
L’Ottetto Vocale – composto da Sara Mazzanti e Anita Sisino (soprani), Caroline Voyat (mezzosoprano), Federico La Rocca, Stefano Piloni e Lorenzo Renosi (tenori), Sandro Degl’Innocenti e Paolo Leonardi (bassi) – ha interpretato musiche di Luzzasco Luzzaschi, Luca Marenzio, Claudio Monteverdi, Adriano Banchieri, Giovanni Pierluigi da Palestrina, Giacomo Carissimi, Alessandro Scarlatti, Gioachino Rossini, Pietro Clausetti, Bruno Bettinelli, Goffredo Petrassi, Luciano Berio, accanto a una composizione dello stesso Lorenzo Donati.
La serata ha concluso un 2025 particolarmente ricco di progetti per l’Istituto, che nel corso dell’anno ha rafforzato il proprio ruolo di centro culturale nella scena praghese attraverso un ampio programma di iniziative dedicate alla musica, alla danza, al teatro e alle arti performative, affiancate da importanti progetti espositivi e di approfondimento culturale. Con oltre trenta concerti e spettacoli ospitati nella propria sede, a cui si aggiungono le iniziative realizzate fuori in collaborazione con istituzioni locali, l’Istituto ha promosso un dialogo costante tra linguaggi e generi diversi, valorizzando al tempo stesso i propri spazi – dalla Cappella al cortile, fino al giardino – come luoghi di incontro e di partecipazione culturale.
“Chiudiamo con soddisfazione un anno molto intenso per il nostro Istituto, che ha visto il conseguimento di risultati significativi", ha commentato la direttrice dell'IIC, Marialuisa Pappalardo, ringraziando tutto lo staff dell’IIC e il pubblico che "ci ha accompagnato con interesse, curiosità e grande partecipazione". Pappalardo ha quindi annunciato che nel 2026 la programmazione sarà "altrettanto ricca di eventi e di sorprese, per vivere insieme la cultura".
Durante il periodo delle festività, l’Istituto resterà inoltre aperto con la mostra “Eccoci qui ancora una volta”, dedicata a Mario e Marisa Merz e con le installazioni luminose natalizie provenienti dall’Italia, allestite nel cortile, offrendo ulteriori occasioni di visita e di fruizione culturale. (focus\aise)