Italiani nel mondo e dove trovarli (2)

Roma – focus/ aise - È Maria Carla Failo la nuova presidente dell’Associazione Trentini nel mondo. La sua elezione, all’unanimità, è avvenuta il 29 aprile, in occasione della prima riunione del nuovo consiglio direttivo, scaturito dall’assemblea del 20 aprile scorso.
Prima donna a presiedere l’associazione fondata nel 1957, Maria Carla Failo ha 72 anni, è nata e risiede a Baselga del Bondone, ha insegnato materie letterarie alle scuole medie. Dopo aver collaborato con la Trentini nel mondo per molti anni come volontaria, nel gennaio 2007 è entrata nel consiglio direttivo e nel 2009 è stata eletta vice presidente, carica che ha ricoperto fino al 2012. Appassionata di montagna, è anche socia della SAT (Società Alpinisti Tridentini) della quale è stata vice presidente dal 2015 al 2018 e successivamente consigliere centrale per altri due mandati (2018 - 2024).
Per la Trentini nel mondo, oltre a numerosi incontri presso le scuole sul tema dell’emigrazione trentina, ha curato la trilogia “Tanti volti, un’unica comunità. Storia e realtà dei Circoli trentini nel mondo”, pubblicata dall’Associazione nel 2007, anno del suo 50° anniversario di fondazione.
Nell’assumere la carica di presidente, ha dichiarato di voler dare continuità all’attività di collegamento con le comunità di origine trentina nel mondo che l’Associazione svolge fin dalla sua fondazione e che ha avuto modo di conoscere negli anni del suo impegno nel direttivo dell’Associazione e di voler rafforzare l’attenzione verso i “nuovi emigrati”.
Su proposta di Maria Carla Failo, il consiglio direttivo ha eletto i componenti della giunta, che sono: Vittorino Rodaro (confermato vice presidente), Helga La Nave, Enrico Lenzi e Pio Rizzolli.
Completano il direttivo, che rimarrà in carica fino al 2027, Matteo Bazzocco, Matteo Kluc (al quale è stato affidato il compito di referente dell’area giovani e volontariato), Armando Maistri, Paolo Rossi, e due consiglieri all’estero, Frederic Spagnoli (docente dell’Université de Franche-Comté di Besançon in Francia) e Rodolfo Veronesi (professore all’Universidad Nacional de Rio Negro, in Argentina).
In occasione del "Mese delle Malvinas", l'istituzione culturale internazionale Croce Reale - Delegazione argentina, e il Circolo Italiano di Buenos Aires hanno organizzato nei giorni scorsi una cerimonia per ricordare la figura del Capitano italo-argentino Pedro Edgardo Giachino, il primo caduto nella guerra delle Malvinas-Falkland.
L'evento è iniziato con i versi dell'inno nazionale argentino seguiti dal silenzio militare. Successivamente, Maria e Luis Giachino, fratelli dell'eroe italo-argentino, hanno inviato un video di saluto in cui hanno sottolineato come "il sangue delle Malvinas è annaffiato da un discendente di italiani" che aveva una "missione molto difficile, quella di non produrre alcuna vittima, provocando la resa degli inglesi senza morti". Cosa che ottenne, in quel momento, sacrificando la sua vita.
Il Presidente Internazionale Vicario e Delegato per l'Argentina, Ezequiel Toti, ha prima letto il messaggio del Presidente Federale Internazionale, poi ha sottolineato l'importanza di dire "grazie" ai veterani della guerra, evidenziando Giachino e le sue origini italiane, definendolo "vero eroe dei due mondi".
Ha poi preso la parola il Direttore del Dipartimento di Storia Militare argentina, Alejandro Oliveira, che ha sottolineato come i "nostri eroi hanno sacrificato la loro gioventù, i loro sogni e, in molti casi, la loro stessa vita per difendere la nostra sovranità e libertà. L'eroe che onoriamo oggi non è solo un simbolo di coraggio, ma anche un promemoria dell'importanza dell'unità e del sacrificio nei momenti di avversità. La sua eredità vive in ognuno di noi, ci spinge a essere migliori, a valorizzare la nostra storia e a mantenere viva la memoria di coloro che hanno combattuto e sono caduti per il nostro Paese".
Infine, è stato letto il messaggio di Stefano Marrone, Presidente dell'Antica Accademia degli Studi di Venezia e della Riviera del Brenta, che dall'Italia ha indicato che "la sua figura merita di essere ricordata come esempio di valore militare, coraggio, senso del dovere e amore patriottico, fino al sacrificio estremo". (focus\ aise)