Italiani nel mondo e dove trovarli (2)

ROMA – focus/aise - "Il consolidamento dei rapporti tra i Paesi non passa solo attraverso le diplomazie nazionali - che sono essenziali - o le opportunità di investimenti reciproci - a cui la Regione Friuli Venezia Giulia lavora intensamente - ma anche e soprattutto attraverso le persone: rafforzare il collegamento tra le democrazie occidentali, e in particolare tra Europa e Stati Uniti e Italia e Stati Uniti, è fondamentale in prospettiva futura e così la visita nel nostro territorio regionale di ragazzi che vogliono riallacciarsi all'origine delle loro famiglie non può che favorire questo percorso". È la riflessione che il governatore Massimiliano Fedriga ha esposto ai giovani della Niaf (National Italian American Foundation) ospiti oggi a Trieste del Salone di Rappresentanza del Palazzo della Regione.
La Niaf è un sodalizio senza fini di lucro che ha proprio lo scopo di promuovere la storia, la lingua e la cultura dell'Italia negli Usa e di fare da punto di riferimento per i circa 20 milioni di statunitensi che vantano origini italiane.
"Il Friuli Venezia Giulia - ha detto Fedriga agli ospiti - è terra di incontro, di dialogo e di pace. Il ricollegamento con le proprie radici per le nuove generazioni delle comunità statunitensi di origine italiana non è semplice e richiede anni di impegno, ma è importantissimo per contribuire a costruire un modello di democrazie occidentali unito e coeso che possa, in prospettiva, resistere a un quadro internazionale dal quale dobbiamo attenderci ancora tensioni".
Il governatore, al termine dell'incontro, ha ricevuto in dono un cappellino dai giovani della Niaf con i quali ha posato in alcune foto nell'atrio del Palazzo.
I 24 ragazzi e ragazze, che hanno un'età compresa tra i 19 e i 21 anni, provengono da tutti gli Stati degli Usa e si tratterranno in Friuli Venezia Giulia fino al 29 giugno.
Il filmato della tourneè Genoa in Argentina e Uruguay del 1923, un documento unico rinvenuto lo scorso anno e restaurato con il contributo di Fondazione Genoa, MEI Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana, Fondazione Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia, sarà visibile al pubblico fino a domenica 14 luglio, all’interno dell’M9 Museo del ‘900 di Mestre dove è in corso la mostra “Passione pallone. Tra storia ed Europei 2024”.
In occasione di Euro 2024, infatti presso il foyer del Museo sarà effettuata una proiezione di foto che raccontano la storia del calcio a Venezia e Mestre dagli albori agli anni Cinquanta. Oltre alle foto sarà appunto proiettata la pellicola della trasferta del 1923 in Uruguay e Argentina del Genoa Cricket and Football Club, la prima società calcistica in Italia.
Basta vedere l’entusiasmo delle migliaia di tifosi emigrati in quelle terre in cerca di fortuna, per capire quanto significhi una partita di calcio in alcuni contesti. Ci sono stati momenti nei quali la questione delle partite della nazionale, in particolare nei paesi a grande emigrazione italiana, hanno avuto un’importanza ancora più particolare.
Si ricorda la famosa “nazionale dei camerieri”, come titolarono i giornali inglesi prima della partita Inghilterra -Italia nel 1973, con la vittoria degli azzurri con goal di Fabio Capello a pochi minuti dalla fine. “Sì, ancora oggi incontro qualcuno che mi ricorda la felicità che provò nell’assistere a quel gol. Non solo alla televisione – spiegava Fabio Capello ex calciatore e allenatore di calcio italiano – quella sera allo stadio c’erano moltissimi italiani che lavoravano a Londra. Anche per me il gol di Wembley ha un significato particolare per la gioia di aver reso felici in quel momento molte persone. I giornali inglesi avevano dato un gran risalto al match. C’era più di un motivo per loro per considerare quella partita molto più che un’amichevole…”
Una dichiarazione che unita all’esultanza di Capello dopo il goal ben spiega il significato di quelle partite. Un concetto determinante sottolineato anche dal Mister Spalletti, che ad ottobre scorso dichiarava: "Ci sono tutte cose che si dicono e i fogli che si scrivono, ma soprattutto fare capire che la felicità di ogni essere umano non è quella che vivi per te, ma quella che dai alle persone alle quali vuoi bene e che ti vogliono bene. Felicità non è girare per Coverciano come un ebete con le cuffiette della musica nelle orecchie. La felicità è fare la felicità di chi è andato all’estero a lavorare perché non riusciva a tirare avanti fino alla fine del mese e adesso due ore prima della partita si mettono davanti alla tivù ad aspettare la Nazionale e la squadra li fa sentire più contenti”
Anche per questo motivo l’M9 Museo del ‘900 di Mestre e il MEI Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana di Genova hanno unito le forze non solo per trasmettere le partite dell’europeo ma per diffondere un documento unico al mondo.
Paolo Masini Presidente MEI e Serena Bertolucci Direttrice M9 dichiarano: “Musei come Mei ed m9 raccolgono e condividono in modo estremamente moderno patrimoni culturali immateriali antichi, formativi dell’uomo stesso: tra questi i sogni, le passioni, i desideri costituiscono parte importante. Essi sono tutti elementi costituivi del cambiamento, della formazione e della crescita. Trovare linguaggi condivisi per renderli accessibili e’ la nostra sfida quotidiana. Lo sport è, senza dubbio, uno di questi linguaggi”. (focus\ aise)