Italiani nel mondo e dove trovarli (3)

ROMA – focus/ aise – Paola Codutti, presidente del Fogolâr Furlan canadese di Montreal, insieme al fratello Fabrizio sono giunti in Friuli per assistere alla storica Corsa degli Asini di Fagagna. Una kermesse, giunta alla 145ma edizione, che si tiene annualmente nella piazza centrale e che quest’anno ha visto i fratelli Codutti celebrare il nonno, Agostino Codutti di Martignacco, che ai suoi tempi ha gareggiato nella "San Siro del Friuli".
Ad accogliere la presidente e suo fratello è stato il Presidente dell’Ente Friuli nel Mondo, Franco Iacop, con il Sindaco di Fagagna, Daniele Chiarvesio, che si è anche impegnato a ricercare nei registri della manifestazione in quali anni nonno Agostino Codutti ha gareggiato, magari scoprendo di essere risultato tra i vincitori.
La presenza dei fratelli Codutti ha evidentemente portato fortuna al fantino Alex Lavia, che ha condotto in pista Pepita, l'asinella della Scuderia Lavia, proprio di Martignacco. Sbaragliando gli altri partecipanti, Pepita è risultata la più veloce tra i 28 asinelli in gara provenienti anche da fuori regione.
Sono tanti i genitori con figli giovani emigrati dal Friuli Venezia Giulia all’estero. Una regione, il Fvg, da cui ogni anno partono per trasferirsi fuori dall'Italia in media 3 mila persone, secondo i più recenti dati Istat. L'EFASCE - Pordenonesi nel Mondo (Ente Friulano Assistenza Sociale Culturale Emigranti) si vuole occupare di chi parte ma anche delle famiglie che restano, di chi ha una parte dei propri affetti lontana. L’occasione per parlarne è stata offerta venerdì scorso, 5 settembre, alla presentazione del nuovo libro della collana “Testimoni - Memorie, diari e biografie di emigranti della Destra Tagliamento” - sostenuta dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Fondazione Friuli - avvenuta nella Casa Santa Caterina a San Vito al Tagliamento.
Il libro “Quando i figli partono”, di Daniela Francescutto e curato da Elena Marzotto, è il racconto del viaggio di Francescutto quando ha deciso di fare visita al figlio Andrea e a sua nuora Colleen a Boston, negli Stati Uniti d’America. E una volta là ha tenuto un diario della sua esperienza Oltreoceano dal 20 dicembre 2019 al 9 febbraio 2020.
Il volume si chiude con le testimonianze anche di altre mamme con figli expat, le quali nelle loro lettere pubblicate hanno pure loro raccontato la tristezza per la lontananza ma anche l’orgoglio per il cammino di vita e di successo professionale che figlie e figli stanno compiendo. Alcune di loro sono state presenti alla presentazione sanvitese insieme a Francescutto e Marzotto. L’incontro è stato accompagnato dalle musiche di Daniele Venier. Per le autorità presenti il consigliere regionale Carlo Bolzonello, l’assessore Alfredo Gregoris di San Vito al Tagliamento e il vicesindaco di Casarsa della Delizia Ermes Spagnol oltre a Luigi Papais in rappresentanza degli amici dell’Ente Friuli nel Mondo.
“Con questo volume - ha commentato il presidente di EFASCE, Angioletto Tubaro - apriamo una riflessione anche su un aspetto forse meno evidente dell’emigrazione ma ugualmente vivo e ricco di sentimenti: non c’è solo il senso di lontananza di chi parte ma anche quella di chi resta, in primis per i genitori. Un fenomeno che con le attuali partenze di tanti giovani, ha numeri consistenti anche nel nostro Friuli occidentale. Complimenti a Daniela Francescutto ed Elena Marzotto per aver saputo raccontare questo mondo con delicatezza e attenzione. Grazie a Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Fondazione Friuli per il sostegno prezioso in questa collana editoriale, oltre che negli altri nostri progetti”.
Si chiamano Victoria, Tatiana, Gian Franco, Maura, Agustina e Juan Francisco i 6 giovani emiliano-romagnoli protagonisti del progetto “Vamolà - Giovani per un turismo responsabile”, promosso dalla Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo e realizzato dall’Associazione YODA APS. Un progetto che sta entrando nel vivo in questi giorni e che mira a sviluppare competenze professionali nel settore del turismo responsabile, una tipologia di turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture, che sta acquisendo sempre maggiore rilevanza a livello globale.
Allo stesso tempo, il progetto vuole dare l’opportunità ai/alle giovani partecipanti di riscoprire le proprie radici emiliano-romagnole facendo un’esperienza diretta nella terra della propria famiglia.
I 6 giovani discendenti, dopo aver seguito online un corso di italiano propedeutico alle attività del progetto, arriveranno in Emilia-Romagna nei prossimi giorni.
Da lunedì 15 settembre entreranno nel vivo delle attività formative con un ricco programma di incontri, laboratori ed esperienze sul territorio. Si parte da Bologna con tante attività formative tra cui: introduzione ai principi del turismo responsabile e al tema dell’overtourism laboratori su comunicazione digitale, travel design e destination management con esperti del settore una giornata di formazione dedicata al turismo accessibile, con attività di role-play per sperimentare in prima persona l’accoglienza delle persone con disabilità visiva partecipazione al Festival IT.A.CÀ del turismo responsabile con una passeggiata multisensoriale nel centro storico.
Successivamente il gruppo si sposterà sull’Appennino reggiano per conoscere da vicino la Cooperativa di Comunità Valle dei Cavalieri di Succiso, con visite ed escursioni nel cuore del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano.
Seguirà poi la tappa nel ferrarese, presso la cooperativa sociale Le Tracce al Lido di Pomposa: attività di pet therapy, escursioni in bicicletta, gite in barca e partecipazione alla storica Sagra dell’anguilla di Comacchio.
Il percorso si concluderà con il ritorno a Bologna per un incontro istituzionale con la Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo presso la sede dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, prima della conclusione delle attività prevista per il 4 ottobre.
“Un mese intenso, di scambio e di scoperta, per approfondire i valori del turismo responsabile e conoscere realtà che stanno innovando i propri territori in chiave sostenibile e inclusiva”, ha commentato la Consulta. (focus\aise)