Italiani nel mondo e dove trovarli

Roma – focus/ aise - Dall'11 al 13 aprile si terrà a San Paolo, in Brasile, la Conferenza d'Area del nord, centro e sud America della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo. Consultori e consultrici, associazioni, giovani e istituzioni si confronteranno sullo stato delle comunità emiliano-romagnole nel continente americano e su progetti passati e futuri ma non solo: saranno tre giorni di dibattiti, incontri e visite sul territorio.
Nel secolo canonico dell'emigrazione italiana (1876-1973), emigrarono dall'Emilia-Romagna oltre un milione di persone (1.163.000), un quarto dell’attuale popolazione regionale. La maggior parte dei corregionali che partiva si recava nella vicina Europa, ma chi cercava fortuna più lontano, spesso per non rientrare più, raggiungeva l'America (27%), lasciando agli altri continenti solo le briciole (il 2% complessivo anteguerra e il 10% nel dopoguerra).
Nel continente americano dominavano poi le partenze verso gli Stati Uniti (45%), l'Argentina (26%) e il Brasile (26%), Paesi nei quali la presenza emiliano-romagnola ha fondato solide comunità, si è integrata con la cultura locale portando spesso eccellenze e, ancora oggi, resta viva, ricca e molto dinamica. Non solo la vecchia emigrazione regionale, poi, ha scelto come meta il continente americano ma, ancora oggi, sebbene con caratteristiche molto diverse, tra i Paesi più gettonati per gli expat rimangono gli Stati Uniti, il Brasile e l'Argentina, a cui si aggiungono il Messico e il Canada.
L'Argentina conta ben 26 associazioni di emiliano-romagnolie loro discendenti, seguita dal Cile che ne ha 11, il Brasile che ne conta 8, gli Stati Uniti con 6 associazioni e poi seguono Canada, Perù, Venezuela, Costa Rica, Santo Domingo, Paraguay e Uruguay, per un totale di 60 associazioni di corregionali all'estero su tutto il continente americano.
Non si tratta di numeri, ma di persone. Persone legate alla propria regione d'origine o a quella dei propri avi che lavorano quotidianamente per mantenere vivo il legame con l'Emilia-Romagna attraverso attività culturali, sociali, professionali e di mutuo aiuto attraverso iniziative straordinarie che arricchiscono i Paesi di residenza e la nostra Regione tutta.
Ecco perché, dunque, la Riunione d'Area della Comunità emiliano-romagnola "delle Americhe" rappresenta un momento importantissimo di incontro, ascolto e rinnovo di quel legame che da oltre un secolo fa battere il cuore emiliano-romagnolo al di là dell'Oceano Atlantico.
All'incontro, oltre ai rappresentanti delle associazioni, i Consultori e le Consultrici senior e Junior dei territori coinvolti, il Presidente Marco Fabbri Fabbri e la Vicepresidente Marilina Bertoncini, istituzioni e partner di progetti locali, sono invitati anche 7 giovani discendenti da emiliano-romagnoli che partecipano attivamente al percorso messo in campo dalla Consulta per creare una rete di giovani e una piattaforma di dialogo finalizzata all'organizzazione di una Conferenza dei giovani emiliano-romagnoli nel mondo prevista per il prossimo autunno.
Il programma della tre giorni (presso Wyndham San Paulo Ibirapuera) prevede appuntamenti, visite sul territorio e attività formali e informali per permettere ai partecipanti di conoscere progetti e iniziative, confrontarsi e dialogare per condividere informazioni e bisogni delle proprie comunità creando nuove reti e sinergie per attività future.
Si partirà mercoledì 10 con una puntata speciale di DossiER in diretta da San Paolo, prevista per le ore 15 (le 20 in Italia) che verrà trasmessa online in diretta sui canali di social network della Consulta (Facebook e Youtube), che ospiterà alcuni protagonisti della Conferenza e racconterà in anteprima i contenuti che animeranno l'evento attraverso le voci dei rappresentanti delle comunità coinvolte.
Giovedì 11 aprile, invece, si partirà con una visita al Museo dell'Immigrazione dello Stato di San PaoloMuseu da Imigração do Estado de São Paulo, uno dei più importanti musei dell'immigrazione al mondo che custodisce la storia e il patrimonio degli immigrati dello Stato di San Paolo nella sede originale dell'albergo - costruito fra il 1886 ed il 1888 - dove gli immigrati venivano ospitati appena arrivati per un periodo massimo di otto giorni prima di dirigersi alla loro destinazione finale in Brasile. Qui, nel pomeriggio verrà ufficialmente inaugurata la conferenza, alla presenza di Istituzioni locali e autorità, cui seguirà la presentazione della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo e un saluto da parte dei Consultori e delle Consultrici presenti.
La mattinata di venerdì 12 aprile si aprirà con la presentazione di alcuni progetti internazionali e buone pratiche come DocumentER a cura di D.E-R - Associazione documentaristi Emilia-Romagna, cui seguirà l'illustrazione del progetto che ha portato al docu-film "Don Maurizio - un emiliano in Amazzonia" a cura del Comune di Maranello e il progetto Turismo delle Radici, a cura di Leticia Carpinelli.
Ma le vere protagoniste della giornata saranno le associazioni di emiliano-romagnoli nel mondo che saranno chiamate a presentare le proprie attività e illustrare i propri progetti, tracciando così un quadro sullo stato delle comunità di corregionali nelle Americhe. La giornata di venerdì si concluderà con la presentazione del percorso di coinvolgimento dei giovani insieme ai Consultori Junior Mario Zanatta dal Perù, Jorge Venturelli dal Cile e Agostina Gentile dall'Argentina che introdurranno illustreranno i risultati fino ad ora raggiunti e introdurranno i giovani ospiti Bruno Cimatti (Bahia Blanca, Argentina), Flora Kiliengspiel Gallotto (San Paolo, Brasile), Maria Chiara Forni (Oberà, Argentina), Constanza Bianchini (Santiago, Cile), Maura Guerrero (Buenos Aires, Argentina), Joaquin Martinez (Montevideo, Uruguay), Anna Iannetta (Buenos Aires, Argentina).
Sabato 13 aprile, invece, tutti i partecipanti saranno chiamati ad entrare nel vivo delle tematiche e a dare il proprio apporto e punto di vista attraverso i tavoli di lavoro su temi di particolare rilevanza come le sinergie e la collaborazione tra Associazioni; la cultura e l'enogastronomia emiliano-romagnola; le opportunità di istruzione e formazione in E-R per giovani; le iniziative per la diffusione e salvaguardia della lingua italiana. L'obiettivo è dare il via ad un dialogo e ad uno scambio di idee capace di dare voce ai corregionali all'estero e poter, così, rispondere adeguatamente ai loro bisogni con strumenti capaci di concretizzare progetti e proposte.
Nell’ambito del ciclo online "Serate Marchigiane”, dedicate alla regione e alla sua cultura, nonché ai corregionali che eccellono in vari campi, l’associazione Allez les Marche - Marchigiani a Bruxelles organizza oggi, 8 aprile, alle 21.00 l’incontro online con Francesca Rossi, una personalità di eccellenza a livello mondiale nel campo dell’intelligenza artificiale.
Introdotta dal presidente dell’associazione, Innocenzo Genna, Rossi illustrerà i recenti sviluppi dell’intelligenza artificiale e risponderà alle (numerose) domande del pubblico.
Francesca Rossi, marchigiana di Falconara, è il Global Leader per l’Etica dell’Intelligenza Artificiale dell'IBM. Lavora al centro di ricerca IBM T.J. Watson di New York, USA, dove è alla guida di progetti di ricerca nell'ambito dell'Intelligenza Artificiale, area in cui ha lavorato in tutta la sua carriera e su cui ha pubblicando più di 200 articoli scientifici.
Si è laureata in Informatica all’Università di Pisa, dove ha poi conseguito il dottorato di ricerca in informatica. È stata poi professore ordinario di informatica presso l'Università di Padova per 20 anni prima di passare all’IBM, dove ha fondato il comitato per l’etica dell’IA. È stata membro del gruppo di esperti di IA della Commissione Europea e collabora su vari aspetti dell’etica dell’IA con le Nazioni Unite, il Foro Economico Mondiale, la Partnership on AI, e la Global Partnership on AI.
Nel 2019 ha pubblicato il libro divulgativo “Il confine del futuro: ci possiamo fidare dell’Intelligenza Artificiale?” con Feltrinelli. È l’attuale presidente dell’associazione mondiale sulla ricerca in IA (AAAI).
L’evento di lunedì - organizzato in collaborazione con Digit@lians, la community dei professionisti italiani del digitale - avrà luogo su piattaforma Zoom. Per partecipare, è necessario registrarsi qui.
Destagionalizzazione del turismo è uno degli obiettivi del comune di Tropea. Così come lo sono quelli di impreziosire la proposta culturale e quella esperenziale della destinazione Tropea. A questo si deve l’organizzazione nella città calabrese della rassegna culturale “Ritmi del Sud”, evento fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale e promosso, nell’ambito delle iniziative di promozione del Turismo delle Radici, in sinergia con i Ministeri degli Esteri e del Turismo.
Il Sindaco di Tropea, Giovanni Macrì, ha colto dunque l’occasione per ribadire l’apprezzamento per l’impegno congiunto dei due dicasteri che sta funzionando in termini di comunicazione all'estero nelle comunità di italo-discendenti e che proprio per questo – conclude Macrì - meriterebbe di essere rilanciato ancora meglio con risorse da destinare ai comuni per fare esplodere in tutte le sue declinazioni il progetto Turismo delle radici.
Concertato con le associazioni degli albergatori e commercianti che lo stanno sostenendo occupandosi dell'ospitalità dei gruppi musicali provenienti dalle 5 regioni del Mezzogiorno e che impreziosiranno il cartellone di aprile programmato per tutto aprile, Ritmi del Sud è promossa in collaborazione con l’associazione Culture a Confronto, la Pro Loco e Calabria Sona. (focus\ aise)