Italiani nel mondo e dove trovarli

ROMA – focus/aise - Sarà la pluripremiata pianista Daniela Giordano, foggiana doc e attuale Direttrice del Politecnico delle Arti di Bergamo, la testimonial della XIV Edizione del Premio Internazionale Pugliesi nel Mondo, evento annuale che viene organizzato dall’Associazione Internazionale “Pugliesi nel Mondo”.
L’Edizione 2024, patrocinato da numerosi enti istituzionali e a questa edizione, anche dall’Amministrazione Comunale di Foggia, si svolgerà nella Città di Foggia presso il Teatro Giordano nella giornata di sabato 23 novembre 2024.
Dal mese di aprile scorso la commissione sta valutando i vari candidati, assegnatari del Premio e sono stati già svelati i primi illustri nominativi di corregionali nati o avente origine all’organizzazione, naturalmente, al momento, tutto top secret.
Nell’ultima riunione della Società delle Associazioni Italiane di Ginevra (SAIG), tenutasi il 28 maggio scorso, i presidenti delle associazioni aderenti hanno accolto all’unanimità la richiesta dell’Associazione Regionale Campana di Ginevra (ARCG) di entrare a far parte della famiglia SAIG. Questo evento, secondo quanto riferito dalla SAIG stessa, segna un'importante tappa nel rafforzamento della comunità italiana a Ginevra, ampliando il numero delle associazioni che collaborano per promuovere la cultura e i valori italiani nella città.
Dopo aver ricevuto la lettera del Presidente Antonio Vivolo, firmata da tutto il Comitato, sono state immediatamente avviate le procedure per valutare i parametri richiesti dallo statuto della SAIG. I dirigenti dell’ARCG, a pochi mesi dalla fondazione, sono riusciti a coinvolgere circa 70 soci. Questo significativo traguardo, insieme all’atto costitutivo e allo statuto conforme alla legge, costituisce un dossier rispondente ai requisiti della SAIG. Tale rapidità e determinazione nell'organizzazione dimostrano la solidità e l'entusiasmo con cui l'ARCG si propone di contribuire alla comunità.
Il Cantone di Ginevra ospita una notevole comunità campana e, grazie alla ricostituzione di un’Associazione Campana, questi cittadini possono finalmente sentirsi rappresentati e partecipi nella valorizzazione dell’italianità a Ginevra. L’ARCG offre ora un punto di riferimento per tutti i campani che vivono nel Cantone, promuovendo iniziative culturali, sociali e ricreative che rafforzano il senso di appartenenza e identità.
“La SAIG è molto onorata di accogliere l’ARCG all’interno della nostra Società. Conoscendo il Presidente Vivolo e molti componenti del Comitato dell’ARCG, sono convinto che saranno all’altezza del compito affidato loro. Insieme saremo più forti e incisivi nel rappresentare i rispettivi corregionali secondo i propri statuti”, ha affermato il Coordinatore della SAIG, Carmelo Vaccaro. “Queste testimonianze sottolineano la fiducia riposta nei nuovi membri e l'importanza della collaborazione tra le diverse associazioni per raggiungere obiettivi comuni”.
“Grazie alla disponibilità di tutto il Comitato SAIG per averci accolto calorosamente - ha commentato il Presidente dell’ARCG, Antonio Vivolo -. Da parte nostra, faremo tutto il possibile per mettere a disposizione dei nostri corregionali tutta la nostra esperienza nelle rispettive professioni. Siamo sicuri di contribuire alle attività della SAIG nella promozione dell’italianità come richiesto. Ci auguriamo di poter crescere insieme, assolvendo il compito che ci siamo proposti, al fine di soddisfare le aspettative dei campani e di tutti gli italiani residenti nel Cantone di Ginevra”.
Queste dichiarazioni riflettono l'impegno dell'ARCG a lavorare sodo per integrarsi e apportare valore alla comunità SAIG.
Con l’adesione dei campani ginevrini, la SAIG si rafforza ulteriormente con un’altra associazione regionale di emigrati storici. I campani a Ginevra rappresentano una vasta comunità, che ha molto da dire come parte storica dell’emigrazione ginevrina e mondiale. Questa integrazione non solo consolida la presenza italiana nel cantone, ma permette anche uno scambio culturale e sociale più ricco e diversificato.
Trento Capitale europea del volontariato ha ospitato il 29 e 30 maggio “Oltre i confini, il volontariato delle comunità italiane in Europa”, iniziativa promossa dal Patronato ACLI e dalla FAI, la Federazione delle ACLI Internazionali, per dare valore all’azione volontaria legata al supporto delle comunità italiane all’estero rappresentate da milioni di lavoratrici e lavoratori, casalinghe e pensionati.
L’Iniziativa si è svolta nell’ambito del programma più generale di Trento Capitale Europea del Volontariato: “il Trentino – ha affermato in proposito Mario Tonina, assessore provinciale alla salute, politiche sociali e cooperazione – si dimostra ancora una volta un laboratorio di buone pratiche insite fra l’altro nel patrimonio storico di questa terra, rappresentato dall’autonomia e dalla cooperazione”.
Le ACLI – è stato ricordato durante i lavori – svolgono un ruolo essenziale in favore di migliaia di espatriati in 23 paesi del mondo e in quasi tutte le nazioni europee. Un’attività di servizio alla persona, alle famiglie, ai lavoratori e alle lavoratrici che è iniziata nel dopoguerra ed è stata rilanciata a partire dal 2006 all’indomani della ripresa del fenomeno legato alla nuova emigrazione. In questo caso si parla certamente di una componente di espatriati connessa alla necessità di un lavoro e della stabilità economica, ma anche di una nuova generazione di emigranti che cercano nuove e più qualificate soluzioni professionali. Si parla pertanto di persone istruite, con una consolidata esperienza professionale che sono alla ricerca di una migliore qualità della vita e del lavoro.
“Negli ultimi sette anni – ha ricordato Luigi Vignali, Direttore generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie – gli emigrati all’estero dall’Italia sono passati da 4,8 milioni a 7,2 milioni, 6 dei quali iscritti all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero)”.
L’attività delle ACLI viene realizzata tramite le pratiche di Patronato quali assistenza, fisco e previdenza, politiche famigliari e sanitarie nonché pratiche consolari legate alla cittadinanza e ai diritti alle quali si affianca un’intensa azione di socializzazione e formazione (conoscenza delle lingue e della cultura sia del paese ospitante sia dell’Italia).
Di questi temi e soprattutto del ruolo dei volontari (che nel linguaggio aclista vengono definiti “promotori sociali”) presso le strutture di Patronato operanti nei paesi esteri si è discusso nella due giorni. A Trento si sono dati convegno oltre un’ottantina di volontari provenienti da tutti i paesi europei per ragionare attorno ad un’attività che di fatto rappresenta uno dei presidi più importanti dell’italianità all’estero e un servizio essenziale per quei connazionali che si trovano ad affrontare le difficoltà dell’espatrio.
“Le sfide dei prossimi anni – ha sottolineato Giuseppe Rauseo, del Consiglio Generale degli italiani all’estero e Presidente delle ACLI svizzere – sono racchiuse nelle parole servizio e comunità. Servizio perché si tratta di rilanciare la sfida della digitalizzazione e dell’efficienza delle prestazioni e dall’altra la comunità in quanto si tratta di rafforzare le politiche di inclusione, formazione e socializzazione in favore degli espatriati”.
“Quello che vogliamo rilanciare – ha affermato in proposito Matteo Bracciali, Vicepresidente della Federazione ACLI Internazionali – è il concetto di cura della persona che passa sicuramente attraverso l’erogazione di un servizio, ma anche attraverso attività di promozione sociale, informazione e crescita culturale”. Al centro dell’attenzione delle ACLI c’è pertanto sia la formazione degli operatori dei Patronati e dei servizi fiscali, con particolare attenzione all’innovazione tecnologica e all’applicazione dell’intelligenza artificiale, sia, per usare le parole del Vicepresidente delegato del Patronato ACLI nazionale Michele Mariotto: “l’attività di intermediazione con i consolati e il Ministero degli affari esteri per la tutela a la promozione dei diritti di cittadinanza dei connazionali all’estero”.
L’obiettivo della costruzione e della cura delle comunità degli italiani all’estero è stato trattato anche da Monsignor Pierpaolo Felicolo, Direttore della Fondazione Migrantes, il quale ha ricordato il ruolo delle 416 missioni cattoliche all’estero in favore degli emigrati italiani e lo stretto rapporto che lega queste realtà ecclesiali alle ACLI.
Fra le attività innovative è stata ricordata in modo particolare quella francese. Maria Chiara Prodi, Vicesegretario del Consiglio Generale degli Italiani all’estero e Direttrice a Parigi della Maison de l’Italie” ha ricordato l’attività di sensibilizzazione e coinvolgimento dei connazionali sulle tematiche dell’appartenenza, della storia e della cultura nazionale anche al fine di creare nuove occasioni di incontro, conoscenza reciproca e socializzazione.
Il Sottosegretario agli esteri Giorgio Silli ha inviato un videomessaggio ai partecipanti.
I convegnisti, assieme ad una delegazione delle Acli trentine, parteciperanno domani, 1° giugno, alle ore 9:30, all’udienza del Santo Padre in occasione dell’ottantesimo di fondazione delle ACLI. (focus\aise)