La voce degli eletti all’estero (2)

ROMA – focus/ aise – “Una nuova legge del governo Meloni renderà le domande di cittadinanza ancora più difficili” Questo l’allarme che lancia Christian Di Sanzo, deputato Pd eletto in Nord e Centro America, all’indomani dell’approvazione della nuova legge sui servizi consolari che il 14 ottobre scorso ha avuto il via libera della Camera.
“La nuova legge è una iniziativa del governo Meloni, un altro attacco della Meloni ai cittadini italiani all’estero”, continua Di Sanzo. “La nuova legge renderà infatti le pratiche di richiesta di cittadinanza ancora piú difficili. Oggi le pratiche di cittadinanza devono essere concluse per legge entro due anni e vengono esaminate dagli uffici consolari sul territorio estero dove il cittadino si rivolge. Quello che il governo Meloni ha proposto in questa legge – spiega il deputato – è di incrementare il numero di anni di tempo per processare ogni pratica da due a quattro, e di centralizzare tutte le pratiche presso un ufficio centrale a Roma al quale sará possibile fare domanda solo in via cartacea via posta da tutto il mondo - questo è un vero e proprio modo per rendere la vita agli italiani all’estero ancora piú difficile”.
Di Sanzo sottolinea come, durante il dibattito parlamentare, il Partito Democratico sia riuscito a contenere gli effetti negativi del provvedimento: “solo grazie ai miei emendamenti, insieme al collega Toni Ricciardi e agli altri deputati eletti all’estero del Partito Democratico, siamo riusciti a limitare i danni. Abbiamo ottenuto che i tempi per processare le pratiche salgano solo a tre anni e non a quattro, come voleva il governo Meloni: è comunque un peggioramento rispetto agli attuali due anni, ma meglio dell’impostazione desiderata dalla Meloni. Inoltre, abbiamo posticipato l’applicazione della norma che partirà solo dal 2028 e, fino ad allora, ci si potrà ancora rivolgere al proprio consolato per le pratiche di cittadinanza”.
Un risultato positivo è stato anche ottenuto sul fronte dei documenti di identità: “abbiamo inoltre ottenuto che i residenti AIRE possano ottenere la carta d’identità elettronica nei comuni italiani quando si trovano in Italia. Finora, per loro, era disponibile solo quella cartacea: questo alleggerirà le liste di attesa nei consolati”.
“Dopo la legge sulla cittadinanza approvata a maggio, che nega la cittadinanza ai nipoti degli italiani all’estero, questo rappresenta un nuovo attacco agli italiani nel mondo”, conclude Di Sanzo. “Invece di semplificare le procedure, il governo sta facendo di tutto per rendere la vita degli italiani all’estero più complicata”.
Il vicesegretario federale della Lega, Roberto Vannacci, terrà un incontro pubblico il prossimo 23 ottobre alle ore 19.00 al Pantheon Basel, in Hofackerstrasse 72, 4132 Muttenz, alle porte di Basilea, in Svizzera.
Dopo la sua precedente visita a Zurigo lo scorso aprile, Vannacci tornerà dunque in Svizzera per confrontarsi nuovamente con la comunità italiana elvetica.
Durante l’incontro si parlerà dunque delle tematiche che riguardano la collettività italiana residente all’estero, fino ad arrivare a una riflessione più ampia sulla situazione politica italiana e sul contesto internazionale attuale.
L’evento, a quanto spiegato dalla Lega, si propone come un momento di “dialogo aperto”, pensato per “ascoltare opinioni, porre domande e stimolare un confronto diretto” con il vicesegretario leghista Vannacci su temi di attualità e interesse collettivo.
L’ingresso è libero, ma i posti sono limitati: per questo è consigliata la prenotazione al numero +41 76 305 74 18.
“Sosteniamo fortemente Donald Trump per il Premio Nobel per la Pace 2026 con la mozione Lega depositata alla Camera dei Deputati, al Senato e al Parlamento Europeo, per promuovere il processo di pace in corso a Gaza e restituire stabilità a tutto il Medio Oriente”. Così Simone Billi, deputato eletto in Europa e capogruppo della Lega Salvini Premier in Commissione Esteri.
“Basta con la politica estera socialista che ha portato nel nostro amato Continente una grave crisi economica e del lavoro, una immigrazione senza controllo che sta facendo perdere sicurezza e identità all’Europa e basta al sostegno ad un’organizzazione terroristica internazionale come Hamas, come si sta vedendo in molte piazze in Italia”, continua il parlamentare. “L’Italia con il Centrodestra sta dalla parte di Trump e della pace vera, quella costruita con coraggio e responsabilità, per gli Israeliani, per i Palestinesi e per tutti i popoli arabi del Medioriente”.
Nella mozione si sostiene che “il “Piano di pace per Gaza”, promosso dall'amministrazione statunitense guidata dal Presidente Donald J. Trump, rappresenta ad oggi la più concreta e articolata proposta di cessate il fuoco e di stabilizzazione duratura dell'area, prevedendo una serie di misure e tappe politiche, umanitarie e di sicurezza, finalizzate alla smilitarizzazione di Gaza, alla ricostruzione civile e al riconoscimento reciproco delle parti; il suddetto piano, grazie ad una intensa attività diplomatica, è stato accettato da tutte le controparti, inclusa Hamas, segnando un evento di portata storica nella diplomazia mediorientale; la mediazione, condotta sotto impulso della diplomazia statunitense, ha coinvolto attivamente Egitto, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Giordania e Turchia, a conferma di un processo multilaterale di pace senza precedenti recenti nella regione; il valore politico del Piano di pace si iscrive in continuità con gli Accordi di Abramo del 2020, promossi dalla prima amministrazione Trump, che portarono alla normalizzazione dei rapporti tra Israele e diversi Stati arabi (Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Marocco e Sudan); questi accordi hanno rappresentato uno dei risultati diplomatici più significativi degli ultimi decenni nel mondo arabo-israeliano, ed hanno l'obiettivo di lungo periodo di coinvolgere la totalità dei Paesi dell'area; in aggiunta, durante le due esperienze alla guida degli Stati Uniti, Trump ha ripetutamente espresso la volontà di porre fine ai conflitti e di favorire la pace attraverso la via diplomatica, il dialogo diretto tra le parti e il rifiuto dell'interventismo armato”.
“L'effettiva attuazione del piano di pace per Gaza, ovvero il mantenimento di un cessate il fuoco duraturo, sotto garanzie internazionali, - continua la premessa – costituirebbero un motivo fondato e legittimo per proporre la candidatura del Presidente Donald J. Trump al Premio Nobel per la Pace; tale riconoscimento avrebbe un forte valore di incoraggiamento per tutti gli attori coinvolti, e in particolare per la società civile israeliana e palestinese, nel promuovere una cultura della pace e del reciproco rispetto”.
La mozione della Lega impegna il Governo “a sostenere la candidatura del Presidente Donald J. Trump al Premio Nobel per la Pace 2026, quale riconoscimento del suo ruolo di mediazione e del contributo alla pacificazione in Medio Oriente, condizionando tale sostegno al concreto svolgimento e alla realizzazione del piano di pace per Gaza”. (focus\aise)