La voce degli eletti all’estero (3)

ROMA – focus/ aise - “Con il nostro ordine del giorno, approvato ieri in aula nel corso dell’esame del dl Milleproroghe, abbiamo posto finalmente al centro dell’attenzione del Governo il gravoso problema dei disservizi consolari per gli italiani all’estero”. Così Federica Onori, deputata di Azione eletta in Europa, all’indomani dell’approvazione dell’odg con cui si impegna il Governo a “reindirizzare una quota non inferiore al 50% dei fondi che prima erano destinati al sostegno delle Forze armate in Afghanistan e che ora torneranno al MAECI a seguito del ritiro del contingente internazionale”.
“Avere la carta d'identità rinnovata e ottenere un passaporto sono diritti, non vezzi o lussi. Come tali, dovrebbero essere garantiti anche per i cittadini italiani residenti fuori dall’Italia”, annota Onori. “Eppure spesso non è così, a causa dell’annoso problema del malfunzionamento dei servizi consolari”.
“Finora il Governo ha fatto poco o nulla per questa che è una vera e propria urgenza legata ai cittadini iscritti all’Aire: tuttavia – conclude la deputata – l’accoglimento del nostro ordine del giorno rappresenta un primo spiraglio di speranza e contiamo su una sua celere implementazione”.
“Siamo riusciti ad ottenere un nuovo grande successo per il nostro Paese”. Così Simone Billi, deputato della Lega eletto in Europa, commenta l’approvazione dell’Accordo di sede per il Tribunale Unificato dei Brevetti da parte del Consiglio dei Ministri di ieri.
“La Sede Centrale di questo tribunale, che era prevista inizialmente a Londra, verrà invece aperta a Milano”, ricorda Billi che si dice “particolarmente soddisfatto di questo risultato, perché le imprese italiane si potranno avvantaggiare delle competenze che il Tribunale saprà richiamare e servirà da volano per la ripresa economica del nostro Paese”.
"Ho presentato, insieme agli altri deputati del Partito Democratico eletti all'estero, un emendamento a mia prima firma al decreto milleproroghe per permettere la riapertura dei termini per il riacquisto della cittadinanza per chi l'ha perduta". Così Christian Di Sanzo, deputato Pd eletto nella Ripartizione Nord e Centro America, che aggiunge: "pensavamo che, viste le aperture della maggioranza su questo tema, ci fosse una speranza di poter procedere velocemente e riaprire i termini, per curare una ferita che ha spaccato le nostre comunità all'estero. Purtroppo non è stato così".
"Anche questa volta si è purtroppo persa alla Camera l'opportunità di risolvere questa questione", ribadisce Di Sanzo in riferimento alla riapertura dei termini per il riacquisto della cittadinanza per chi l'ha perduta in seguito all'acquisto di cittadinanza di altro paese.
"Io – ricorda il deputato – ho presentato una proposta di legge che permetterebbe la riapertura dei termini senza limiti perché quando si riconosce un diritto non vi si possono dare limiti, ma purtroppo il dibattito alla Camera dei Deputati è fermo e la maggioranza ancora non ha incardinato la proposta di legge".
"Vi sono però importanti novità al Senato: grazie all'azione della senatrice La Marca e del Partito Democratico è stata infatti incardinata al Senato la proposta di legge La Marca che propone di riaprire i termini e in questo momento rappresenta la speranza più concreta per agire su questa importante questione".
"Non mancherà il mio impegno per portare avanti il tema alla Camera”, conclude Di Sanzo. “Come Partito Democratico continueremo a far sentire la nostra voce per rimediare a questa ingiustizia, ormai da troppo tempo non sanata". (focus/aise)