La voce degli eletti all’estero (3)

ROMA – focus/ aise – Il Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo ha espresso il proprio “plauso” per la misura che verrà inserita nel nuovo decreto semplificazioni, che prevede l’esonero degli over 70 dal rinnovo della carta d’identità elettronica (CIE).
“Ogni intervento che semplifica la vita dei cittadini, come questo relativo allo stop al rinnovo per gli over 70, rappresenta un segnale di vicinanza, buon senso e rispetto verso una fascia della popolazione che ha dato molto al Paese e che continua a sentirsi, anche a migliaia di chilometri di distanza, parte viva dell’Italia”, commenta Vincenzo Arcobelli presidente del CTIM e componente del Consiglio Generale degli Italiani all'estero il CTIM.
“La scelta del Governo costituisce un passo significativo di semplificazione amministrativa e di risparmio economico per il contribuente, un obiettivo che il CTIM”, ricorda Arcobelli, “ha auspicato e sostenuto attraverso i suoi rappresentanti nel CGIE: Canepa, Dussich, Stabile e Zaccarini”.
“Il CTIM ribadisce il proprio impegno a favore degli italiani nel mondo e”, conclude Arcobelli, “continuerà a operare nell’interesse della collettività”.
Simone Billi, deputato eletto nella Circoscrizione Estero-Europa per la Lega e capogruppo in Commissione Esteri, accoglie “con grande soddisfazione l’annuncio del ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, intervenuto a “Next Economy” su Giornale Radio: via l’obbligo di rinnovo della carta d’identità per gli over 70”.
“È una misura di buonsenso che semplifica la vita ai nostri anziani, in Italia e all’estero, e riduce le code agli sportelli e nei consolati”, osserva Billi.
“È un risultato che ho perseguito con costanza”, sottolinea il parlamentare: “il mio intervento in Aula a marzo 2024, la proposta di legge depositata ad aprile 2024, l’approvazione del mio Ordine del Giorno al DDL 2369 sui servizi consolari e innumerevoli interlocuzioni con i Ministeri competenti. Tutto documentato sul mio sito”, aggiunge.
“La base giuridica è chiara”, prosegue Billi: “il Regolamento (UE) 2019/1157 prevede in via generale una validità tra 5 e 10 anni, ma all’articolo 4, paragrafo 2, lettera c) consente agli Stati membri di stabilire una durata oltre i 10 anni per chi ha 70 anni o più, come già avviene in Spagna. L’Italia si allinea così alle migliori pratiche europee”.
Simone Billi ringrazia dunque “i Ministeri che hanno lavorato per raggiungere questo obiettivo e, in particolare, il ministro Zangrillo e il suo Dicastero”. Poi conclude assicurando che continuerà “a seguire l’iter per un’attuazione rapida e una comunicazione capillare verso i cittadini”.
“Da quando esiste il Rapporto Italiani nel mondo della Fondazione Migrantes la mobilità degli italiani è in costante aumento, con un saldo negativo mai compensato dai rimpatri. I dati del 2024 e del 2025 confermano che i giovani non trovano nel nostro Paese prospettive di lavoro e crescita, e per questo scelgono l’estero”. Così, Fabio Porta, deputato del Pd eletto in Sud America, ha commentato la pubblicazione della XX edizione del Rapporto Italiani nel Mondo, presentato ieri a Roma dalla Fondazione Migrantes.
Secondo Porta, le politiche del governo aggravano un trend già allarmante: “L’Italia non è attrattiva – osserva – né per i propri giovani né per gli immigrati, che in molti casi la attraversano solo per andare altrove. È un Paese che, senza una visione diversa, rischia il declino demografico ed economico”.
Il deputato dem ha quindi invitato a “ripensare il concetto stesso di progresso, investendo su salari più alti, meritocrazia e università capaci di offrire opportunità reali”. E per concludere, sul fronte dell’inclusione, l’eletto all’estero ha aggiunto: “Serve una legge sulla cittadinanza opposta a quella voluta dalla destra, che oggi esclude invece di includere. Un Paese che nega diritti e chiude le porte ai nuovi italiani è un Paese che si condanna da solo alla recessione demografica e alla perdita di futuro. È un Paese destinato a morire”. (focus\aise)