La voce degli eletti all’estero (3)

ROMA – focus/ aise – "Ho voluto lasciare un segno di partecipazione e di rispetto firmando il libro delle condoglianze in memoria delle vittime del terribile attentato che ha colpito Sydney il 14 dicembre 2025. Insieme ai colleghi del Gruppo di Amicizia Italia–Australia–Nuova Zelanda–Isole del Pacifico abbiamo svolto un momento di approfondimento e confronto sugli ultimi aggiornamenti legati all’attacco, incontrando anche il nuovo Ambasciatore d’Italia in Australia, Nicola Lener, con il quale abbiamo condiviso riflessioni e preoccupazioni comuni”. Così in una nota Nicola Carè, deputato Pd eletto all'estero e residente a Sydney.
“Un incontro particolarmente sentito – continua il deputato – è stato quello con Juliane Cowley, Ambasciatrice australiana a Roma: a lei abbiamo voluto trasmettere, senza formalismi, la vicinanza sincera delle istituzioni italiane e la solidarietà di fronte a un dolore che ci riguarda tutti”.
“Di fronte alla violenza cieca del terrorismo, l’amicizia tra Italia e Australia si rafforza”, annota il deputato. “La risposta non può che essere comune: difendere la vita, la dignità della persona e le libertà fondamentali che sono alla base delle nostre democrazie. Il pensiero va alle famiglie colpite e ai feriti, con l’augurio che possano trovare forza, cura e sostegno. Tragedie come questa – conclude – ci richiamano alla responsabilità di lavorare insieme, a livello internazionale, per contrastare l’odio e proteggere i valori della convivenza civile".
In un clima festivo, gli Italian Conservatives hanno inaugurato la prima di una serie di celebrazioni per il decennale del movimento con un incontro natalizio che ha raggruppato a Londra gli amici più stretti. L’evento, organizzato in appena una settimana, ha registrato un’ampia partecipazione, confermando la reputazione solida e credibile costruita nel corso degli ultimi dieci anni.
La serata è stata anche l’occasione per presentare i candidati locali di origini italiane alle prossime elezioni amministrative di maggio 2026: Roberto Salvia (Pimlico South, Westminster) e Andrea Dardi (MBA MSc MSCI – Earls Court, Kensington).
Il Presidente Fondatore degli Italian Conservatives, Chris Vinante Giovannini, ha espresso “soddisfazione” per il percorso intrapreso recentemente nel ripristinare “uno dei gruppi di sostegno più rispettati del Partito Conservatore”. Ha inoltre rivolto un ringraziamento speciale al noto scrittore egiziano Wafik Moustafa, che ha ospitato l’incontro nella sua residenza a Pimlico, a due passi dal Parlamento di Westminster, e a Caterina Frisina, britannica da anni legata all’Italia dove ha vissuto con la famiglia. Un “grazie” che Vinante ha esteso anche al coordinatore del gruppo Marco Caso e ai numerosi amici britannici dell’Italia che hanno partecipato all’evento e sostenuto il movimento nel corso degli anni.
"Era iniziato con l'aumento della tassa sulla cittadinanza, l'eliminazione dell'indennità di disoccupazione e la sospensione dell'aumento delle pensioni; è proseguita con il famoso "decreto della vergogna" e la nuova legge sulla cittadinanza; si sta concludendo con una pessima legge di bilancio e le ombre pesanti sul voto all'estero e sul possibile rinvio delle elezioni di Comites e CGIE". Così Fabio Porta, deputato del Pd eletto in Sud America, nell'editoriale della sua newsletter dal titolo "2025, finisce un "annus horribilis" per gli italiani nel mondo"..
"Nel 2026 ricorderemo i primi venti anni da quando si votò per la prima volta per la Circoscrizione Estero e in questi due decenni mai un governo si era accanito con tanto cinismo sui diritti delle grandi comunità italiane all'estero - ha aggiunto -. In Parlamento è stato evidente a tutti come soltanto il Partito Democratico abbia combattuto con serietà e coerenza contro questo attentato continuo ai nostri diritti, non soltanto nella epica battaglia in commissione e in aula sulla cittadinanza ma su tutti i provvedimenti legislativi che riguardavano gli interessi e i servizi degli italiani all'estero".
"Una battaglia che ha portato alcuni risultati - ha scritto Porta -: dalla possibilità per gli italiani all'estero di richiedere ai Comuni italiani la carta di identità elettronica all'esenzione dalla tassa sulla casa nei piccoli centri e nelle aree interne per gli emigrati; dalla proroga al 2018 per l'avvio della centralizzazione a Roma delle pratiche di cittadinanza all'introduzione per l'anno scolastico in corso dello studio dell'emigrazione italiana; dalle risorse aggiuntive per il funzionamento dei Comites al trasferimento ai consolati di parte di quanto ricavato per l'emissione dei passaporti. Tutte proposte di legge o emendamenti presentati dai parlamentari del Partito Democratico che dimostrano che anche dall'opposizione è possibile ottenere importanti risultati e che indicano chiaramente agli italiani nel mondo come soltanto il PD potrà garantire anche in futuro non solo la difesa dei nostri diritti ma anche (direi soprattutto!) la valorizzazione del patrimonio ancora poco conosciuto e utilizzato costituito dai 7 milioni di italiani all'estero e dai settanta milioni di italo-discendenti. Tutto questo mentre l'Italia continua ad essere attanagliata da una crisi demografica quasi irreversibile (che avrebbe bisogno di politiche inclusive sulla cittadinanza, a partire da quella dei nostri concittadini nati all'estero) e mentre nel mondo è in atto una vera e propria guerra al multilateralismo che dovrebbe consigliare all'Italia e all'Europa di investire in maniera decisa sul rapporto con i Paesi dove vivono le maggiori nostre collettività all'estero, a partire dal Mercosul e dal Sudamerica".
"Se il 2025 si chiude con nuvole e ombre, il 2026 si preannuncia con altrettante insidie e preoccupazioni, a partire dal tentativo di includere nella nuova legge elettorale italiana elementi che diminuiscono la partecipazione democratica degli italiani nel mondo, indebolendo il sistema di rappresentanza che fino ad oggi costituiva un motivo di orgoglio nonché un esempio che tanti Paesi hanno provato a seguire ed imitare - ha proseguito ancora il deputato dem -. Per questi motivi abbiamo bisogno di rafforzare anche i meccanismi di informazione e comunicazione per e tra gli italiani all'estero; la disinformazione è infatti l'arma principale utilizzata tanto da chi vuole continuare a colpire i nostri diritti quanto da quei movimenti che cercano di nascondere sui 'social' la complicità con il governo e l'assenza di iniziativa parlamentare".
"Che il 2026 sia l'anno del riscatto - ha concluso -, quindi, perché dopo la notte viene sempre il giorno!". (focus\aise)