La voce degli eletti all’estero

ROMA – focus/ aise – “Continua a tenere banco, tra gli italiani all’estero, il tema dell’iscrizione AIRE obbligatoria: per i trasgressori, come noto, sono previste multe salate (fino a 5mila euro) da pagare. Senza entrare nel merito della misura, che si può condividere o meno, mi preme qui sottolineare la necessità di fare di più per i nostri connazionali”. Lo ha dichiarato in una nota Vincenzo Odoguardi, vicepresidente MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero, in una nota pubblicata oggi.
"Come bene evidenziato da interventi pubblicati su un’autorevole testata giornalistica che da anni si occupa di emigrazione, se da una parte lo Stato chiede agli italiani nel mondo di rispettare le regole, dall’altra non li mette in condizione di ricevere servizi puntuali ed efficienti, adeguati alle loro necessità. In questo modo ci troviamo di fronte a una mamma Italia che chiede ma che non è disposta a dare", ha aggiunto ancora Odoguardi. "Condividiamo dunque il parere degli esperti, commercialisti e professionisti del settore, che si sono espressi anche recentemente, secondo cui la regolamentazione AIRE è davvero tutta da rivedere. Nel corso dei decenni sono cambiate le condizioni degli italiani nel mondo, è cambiato l’identikit di chi lascia lo Stivale, si sono ridotte le distanze, anche grazie alle nuove tecnologie. Che sì, possono aiutare e rendere la vita più semplice, ma possono anche complicarla, e non poco, come nel caso del sistema “Fast It” usato dalla rete consolare per consentire agli utenti di prendere gli appuntamenti presso le diverse sedi. Un sistema, tuttavia, che non funziona. Così come non è possibile che per rinnovare un passaporto un italiano debba aspettare mesi, se non anni - ha spiegato in conclusione il vicepresidente MAIE -. Da sempre, come MAIE, ci sforziamo, con il nostro lavoro, di migliorare la qualità di vita degli italiani all’estero, dovunque siano nel mondo. E questo, ne siamo convinti e non da oggi, si fa anche migliorando i servizi a loro dedicati. Non ci stancheremo di fare pressione nei confronti del governo di Roma per chiedere maggiori risorse, umane ed economiche, per migliorare tutti i servizi consolari. La battaglia continua”, ha chiosato Odoguardi.
“Il rinnovo e il rilascio dei passaporti e delle carte di identità sono una delle maggiori criticità sollevate attualmente dalla comunità italiana all'estero”. A ricordarlo è stato Simone Billi, deputato della Lega eletto in Europa, in un intervento nell’Aula di Montecitorio.
“In particolare, - ha aggiunto il parlamentare – i cittadini trovano molto utile il fatto che alcuni consolati offrano un servizio itinerante, anche grazie ad un kit portatile per la captazione delle impronte digitali”. Il kit, quindi, “rappresenta un validissimo strumento per migliorare i servizi consolari, ottimizzando le risorse e i costi nell'ottica del consolato digitale e della digitalizzazione della pubblica amministrazione, avvicinando l'amministrazione al cittadino”.
“Ad oggi – ha spiegato Billi – questi kit per i passaporti e quelli per le carte d'identità sono due strumenti diversi, con due software diversi, perché facenti capo a due Ministeri diversi, al Ministero degli Affari esteri il passaporto e al Ministero dell'Interno la carta d'identità. Le modifiche richieste affinché un solo kit possa essere usato per i passaporti e anche per le carte d'identità sono solamente lato software e lato normativa. Entrambe queste modifiche non presentano problemi particolari e potrebbero essere realizzate velocemente”.
Il deputato, dunque, ha invitato “i Ministri e i Ministeri competenti a fare in modo che si possa utilizzare un solo kit per la captazione delle impronte digitali sia per i passaporti sia per le carte d'identità, in modo da semplificare e agevolare le operazioni per il rilascio di questi documenti nei consolati all'estero. Ringrazio, Presidente, e così concludo, il Sottosegretario per gli Affari esteri Silli e il Sottosegretario per l'Interno Molteni, che hanno già reso la loro piena disponibilità al riguardo”.
“In questi giorni è arrivata la risposta alla mia interrogazione sulla mancata erogazione di alcuni ratei della pensione INPS a numerosi connazionali residenti in Nord e Centro America che mi avevano precedentemente riportato le loro frustrazioni per la spiacevole situazione”. Ad annunciarlo è Francesca La Marca, senatrice Pd eletta all’estero, che nel gennaio scorso aveva interrogato il Ministro Calderone denunciando che diversi connazionali all’estero “non percepiscono regolarmente i ratei della pensione a causa di errori nell’inserimento dei dati personali da parte dell’INPS”, riportando anche le difficoltà incontrate per correggere la propria scheda anagrafica sulle piattaforme INPS.
“Ci siamo attivati immediatamente, inviando segnalazioni agli uffici di INPS e contestualmente abbiamo depositato una interrogazione alla Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone”, annota la senatrice, che spiega: “nella risposta fornitaci, il Ministero ci comunica che ha avviato un’istruttoria coinvolgendo le strutture tecniche dell’INPS per verificare eventuali malfunzionamenti. Sono parzialmente soddisfatta della risposta perché sia INPS, sia il Ministero del Lavoro, hanno preso l’impegno a monitorare questa situazione e ad attivarsi prontamente verso le ambasciate, gli uffici consolari e i patronati con sedi all’estero, al fine di aggiornare i dati ed erogare tempestivamente le relative prestazioni”.
“Mi auguro, alla luce di questi impegni assunti dagli Enti responsabili – conclude la Senatrice – che queste spiacevoli situazioni, che hanno colpito tanti concittadini nei mesi scorsi, non si verifichino nuovamente in futuro”. (focus\aise)