Le forme del Made in Italy (2)

ROMA – focus/ aise – Il Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica IGP si è recato nei giorni scorsi ad Argirocastro, in Albania, assieme alla sindaca di Modica, Maria Monisteri, con la quale si sta attivando per la sottoscrizione di un gemellaggio fra le due città, accomunate dalla iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.
Protagonista è stato il maestro cioccolatiere Giovanni Cicero, titolare della società Ciokarrua, che per l’occasione ha promosso il Cioccolato di Modica IGP, illustrandone la storia, mostrandone la tecnica di produzione e offrendo ai presenti una apprezzata degustazione.
Il cioccolato di Modica Igp, unitamente alle altre eccellenze agroalimentari del territorio, rappresenta un importante attrattore turistico/gastronomico che associato al patrimonio monumentale e naturalistico fa di Modica una delle mete più ambite della Sicilia.
L’Italian sounding “fenomeno pericoloso, illegale e profondamente dannoso per le nostre aziende agricole”. A dirlo è stato perentoriamente Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro - Confederazione Agricoltori Europei, che in una nota ha sottolineato come la contraffazione e l’evocazione indebita delle produzioni italiane continuino a sottrarre valore e credibilità al Made in Italy. E per questo, la Confederazione ha accolto con “soddisfazione” il crollo del 76% delle importazioni in Italia di concentrato di pomodoro dalla Cina.
Per Tiso questo è “un risultato importante, che rappresenta una vittoria del nostro sistema produttivo sul terreno della reciprocità, della qualità e della tutela della salute dei consumatori. Questo dato conferma quanto l’Italian sounding sia un problema globale, che richiede azioni decise e coordinate”. Un fenomeno, ha spiegato ancora il numero 1 di Confeuro, “che si manifesta anche all’interno delle istituzioni europee: la presenza di prodotti potenzialmente fuorvianti sugli scaffali del market del Parlamento Europeo è inaccettabile. Proprio l’Ue, che dovrebbe essere in prima linea nella tutela dell’agroalimentare e nel contrasto alla contraffazione, non può permettere che simili episodi danneggino l’immagine delle nostre eccellenze”.
Secondo Tiso, in conclusione, per fermare questo fenomeno dannoso “serve una lotta senza quartiere”, facendo un plauso al Masaf che avrebbe “posto un primo tassello significativo”. Ma resta indispensabile, per Tiso, “un impegno strutturale e di lungo periodo, soprattutto da parte dell’Europa”, per combattere un fenomeno che “sottrae ogni anno decine di miliardi di euro alle aziende del settore primario, impoverendo l’intera filiera agroalimentare”.
Dallo scorso 11 novembre l’Abruzzo può vantare una nuova Dop: è stata registrata nella Gazzetta Europea la denominazione “Casauria DOP” che, secondo i dati aggiornati dell’Osservatorio Qualivita, nel comparto vino è la numero 530 delle DOP IGP italiane, nonché la denominazione numero 19 fra le denominazioni del vino dell'Abruzzo.
Con la registrazione della nuova DOP, riporta Qualivita, l’Italia raggiunge quota 530 IG Vino – di cui 411 DOP, 119 IGP – alle quali si aggiungono 331 prodotti agroalimentari, per un totale di 861 denominazioni DOP IGP STG, e considerando le 36 IG delle Bevande Spiritose si raggiunge un totale di 897 Indicazioni Geografiche.
L'Abruzzo ha 29 denominazioni DOP IGP – di cui 10 del comparto Cibo e 19 del comparto Vino – a cui si aggiungono le 4 STG riconosciute in tutto il territorio nazionale e 2 IG delle Bevande Spiritose.
Il Casauria DOP comprende la sola tipologia di vino Rosso (anche Riserva) prodotto nell'intero territorio dei comuni di Bolognano, Castiglione a Casauria, Cugnoli, Pietranico, Scafa, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Torre de' Passeri e Turrivalignani e parte del territorio dei comuni di Alanno, Bussi sul Tirino, Brittoli, Corvara, Lettomanoppello, Manoppello, Pescosansonesco, Popoli, Serramonacesca e Tocco da Casauria tutti appartenenti alla provincia di Pescara.
Il Casauria DOP (anche Riserva) ha un colore rosso rubino intenso con lievi sfumature violacee, tendente al granato con l'invecchiamento; al naso l’impatto è intenso ed etereo, si evidenziano profumi di frutti rossi maturi e di spezie; al gusto è secco, pieno, robusto, armonico, giustamente tannico, talvolta sapido, con l’evoluzione il vino assume maggiore complessità e morbidezza. In relazione all'eventuale conservazione in recipienti di legno il sapore dei vini può rilevare lieve sentore di legno.
Quanto all’uvaggio, il Casauria è un Montepulciano minimo 90%, da solo o con aggiunta di uve a bacca nera, non aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nella regione Abruzzo, fino a un massimo del 10%. (focus\aise)