L'eco dell'UE

ROMA – focus/ aise – Esplorare l'Europa attraverso DiscoverEU. È quanto la Commissione Europea ha previsto per celebrare il 40° anniversario dello spazio Schengen mettendo a disposizione 40.000 pass di viaggio per giovani cittadini europei.
L’iniziativa è rivolta ai giovani nati tra il 1° gennaio 2007 e il 31 dicembre 2007 che per prendervi parte devono rispondere a un breve quiz sull'UE sul Portale europeo a loro dedicato. I candidati prescelti avranno la possibilità di viaggiare gratuitamente per un massimo di 30 giorni tra il 1° marzo 2026 e il 31 maggio 2027 e riceveranno una tessera di sconto per trasporti pubblici, attività culturali, alloggio, ristorazione, attività sportive e altri servizi in 36 paesi europei.
I possessori di biglietti possono pianificare i propri itinerari o ispirarsi a quelli esistenti, come l’Itinerario del nuovo Bauhaus europeo, che comprende fermate in città belle, sostenibili e inclusive, in linea con l'iniziativa del nuovo Bauhaus europeo.
Un’altra possibilità è l’itinerario verde DiscoverEU che porta i giovani viaggiatori verso alcune delle destinazioni più sostenibili e rispettose della natura in tutto il continente, come le città vincitrici del premio Capitale verde e Foglia verde europea o le città che guidano la missione “Città intelligenti e a impatto climatico zero”. I suggerimenti verdi di DiscoverEU per viaggiare aiutano i partecipanti a pianificare i loro itinerari verdi.
L'invito a presentare candidature DiscoverEU si apre oggi alle ore 12.00 e durerà fino al 13 novembre 2025 alle ore 12:00. È aperto ai candidati dell'Unione europea e dei paesi terzi associati al programma Erasmus+. I partecipanti con disabilità o problemi di salute riceveranno sostegno durante i loro viaggi, in linea con i valori del programma Erasmus+ e dell'azione DiscoverEU a favore dell'inclusione. Ciò comprende la possibilità di viaggiare con accompagnatori.
Sono entrate in vigore il 29 ottobre, le nuove norme previste dal regolamento sui servizi digitali dell'Unione europea che consentiranno ai ricercatori di beneficiare di un accesso senza precedenti ai dati delle piattaforme online di dimensioni molto grandi per studiare l'impatto sociale derivante dai sistemi delle piattaforme. Tale accesso è ora possibile dopo l'entrata in vigore dell'atto delegato sull'accesso ai dati.
Le misure consentiranno ai ricercatori qualificati di chiedere l'accesso a dati precedentemente non disponibili provenienti da piattaforme online e motori di ricerca di dimensioni molto grandi. I dati delle piattaforme sono un elemento chiave per comprendere i possibili rischi sistemici derivanti, ad esempio, dai sistemi di raccomandazione. Essi contribuiranno inoltre ad affrontare rischi quali la diffusione di contenuti illegali e truffe finanziarie e a garantire, di conseguenza, un'esperienza online più sicura per gli utenti e soprattutto per i minori.
Pur creando opportunità di nuovi studi, l'Ue ha spiegato come tali misure comprendono anche misure di salvaguardia per tutelare gli interessi delle imprese. Per avere accesso ai dati delle piattaforme, i ricercatori dovranno essere sottoposti a una rigorosa valutazione effettuata dai coordinatori dei servizi digitali, le autorità nazionali responsabili dell'attuazione del regolamento sui servizi digitali. Se i ricercatori soddisfano tutti i criteri prescritti dalla legge e se i progetti di ricerca sono pertinenti per lo studio dei rischi sistemici, compresa la diffusione di contenuti illegali o gli effetti negativi sulla salute mentale, le piattaforme sono giuridicamente tenute, ai sensi del regolamento, a soddisfare le loro richieste di dati. I coordinatori dei servizi digitali stanno già lavorando insieme per garantire che le domande di accesso ai dati siano valutate in modo uniforme in tutti gli Stati membri e a tempo debito.
"La creazione di un ambiente online più sicuro inizia con l’analisi dei rischi - ha evidenziato Henna Virkkunen, Vicepresidente esecutiva per la Sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia -. Con le norme del regolamento sui servizi digitali, i ricercatori indipendenti potranno ora studiare nuovi dati provenienti dalle piattaforme online. Comprendere i potenziali rischi che le piattaforme online possono comportare per i loro utenti è un altro passo avanti per garantire la responsabilità delle piattaforme". (focus\aise)