Venti d’Europa

ROMA – focus/ aise - Il Belgio ha assunto la presidenza del Consiglio dell’Unione Europea per i prossimi 6 mesi.
L’obiettivo della presidenza belga è rafforzare l’Unione, compiendo progressi in diversi dossier, quali quelli relativi alla crescita economica, alla coesione sociale e alla lotta ai cambiamenti climatici. Il Belgio sarà chiamato a dirigere il lavoro legislativo in un contesto particolare caratterizzato dalle elezioni europee previste a giugno.
Inoltre, durante la Presidenza verranno organizzati in Belgio diversi vertici e conferenze per stimolare nuove soluzioni a livello europeo e globale.
Per quanto concerne la Competitività, alla luce degli sviluppi geopolitici e delle nuove tecnologie, in primis l'Intelligenza Artificiale, il Belgio intende dare priorità a politiche industriali volte a consentire alle imprese, in particolare le PMI, di competere equamente in Europa e nel mondo, con un quadro normativo coerente e stabile anche con riferimento all'ecosistema digitale. Particolare attenzione sarà prestata alla riduzione delle dipendenze dannose e alla promozione della leadership tecnologica europea nei settori critici, nonché all'autonomia nella produzione alimentare.
A tal fine, la Presidenza belga intende dare un ruolo sempre maggiore alla ricerca e innovazione nel campo della progettazione e commercializzazione di soluzioni che migliorino la resilienza e la competitività delle catene di valore chiave dell’UE. La presidenza belga lavorerà anche ad un mercato del lavoro adatto al futuro, favorendo gli investimenti pubblici e privati, nonché il ruolo della politica di coesione quale strumento per la trasformazione e la convergenza.
Dal 1º gennaio sono in vigore nuove norme di trasparenza che aiuteranno gli Stati membri dell'UE a reprimere le frodi in materia di imposta sul valore aggiunto (IVA).
Le nuove norme forniranno alle amministrazioni fiscali degli Stati membri dell'UE informazioni sui pagamenti che consentiranno loro di individuare più agevolmente le frodi sull'IVA, soprattutto nell'ambito del commercio elettronico, che è particolarmente soggetto a non conformità e frodi nel settore dell'IVA. Questa situazione causa a sua volta perdite nel gettito fiscale destinato a finanziare servizi pubblici essenziali.
Ad esempio, alcuni venditori online che non sono fisicamente presenti in uno Stato membro dell'UE vendono beni e servizi a consumatori dell'Unione senza registrarsi ai fini dell'IVA nell'UE o dichiarando un valore inferiore al valore effettivo delle loro vendite online. Gli Stati membri hanno pertanto bisogno di strumenti rafforzati per individuare questi comportamenti illeciti e porvi fine.
Il nuovo sistema sfrutta il ruolo fondamentale svolto dai prestatori di servizi di pagamento (PSP), quali banche, istituti di moneta elettronica, istituti di pagamento e uffici postali, che complessivamente facilitano oltre il 90 % degli acquisti online nell'UE.
Dal 1º gennaio tali PSP dovranno monitorare i beneficiari dei pagamenti transfrontalieri e, dal 1º aprile, trasmettere alle amministrazioni degli Stati membri dell'UE informazioni su coloro che ricevono più di 25 pagamenti transfrontalieri per trimestre. Tali informazioni saranno poi centralizzate in una nuova banca dati europea sviluppata dalla Commissione europea, il sistema elettronico centrale di informazioni sui pagamenti (CESOP), in cui saranno archiviate, aggregate e sottoposte a controlli incrociati con altri dati.
Tutte le informazioni contenute nel CESOP saranno quindi messe a disposizione degli Stati membri tramite Eurofisc, la rete dell'UE di specialisti antifrode nel campo dell'IVA costituita nel 2010. Sarà così molto più facile per gli Stati membri analizzare i dati e individuare i venditori online che non rispettano gli obblighi in materia di IVA, comprese le imprese che non hanno sede nell'UE.
I funzionari di collegamento di Eurofisc sono inoltre autorizzati ad adottare misure adeguate a livello nazionale, ad esempio procedendo a richieste di informazioni, verifiche contabili o cancellazione dei numeri di partita IVA. Disposizioni analoghe sono già in vigore in alcuni Stati membri e in altri paesi e hanno prodotto un effetto tangibile nella lotta contro le frodi nel settore del commercio elettronico.
"Queste nuove norme svolgeranno un ruolo cruciale nella lotta contro le frodi dell'IVA, che ogni anno costano ai governi dell'UE miliardi in perdite di gettito - ha commentato Paolo Gentiloni, Commissario Ue per l'Economia -. Sfruttando le informazioni raccolte dai prestatori di servizi di pagamento, come le banche e le società di carte di credito, gli specialisti antifrode negli Stati membri saranno in grado di individuare e reprimere con maggiore facilità e precisione i comportamenti fraudolenti nel settore del commercio elettronico." (focus\ aise)