Vento d’Europa

ROMA – focus/aise - L'Unione Europea ha avviato il 14 giugno un procedimento per la risoluzione delle controversie nei confronti dell'Algeria e ha richiesto consultazioni con le autorità algerine per affrontare le diverse restrizioni imposte alle esportazioni e agli investimenti dell'Unione. Dal comunicato diramato in queste ore, l'UE spiega di ritenere che, imponendo tali misure commerciali restrittive dal 2021, l'Algeria non rispetti i suoi impegni in materia di liberalizzazione degli scambi nel quadro dell'accordo di associazione UE-Algeria.
L'obiettivo dell'UE è impegnarsi in modo costruttivo con l'Algeria al fine di eliminare le restrizioni in diversi settori di mercato, dall’agricoltura all’industria dell’autoveicolo. Le restrizioni includono un sistema di licenze di importazione che ha l’effetto di un divieto di importazione, sovvenzioni vincolate all'uso di fattori di produzione locali per i costruttori di autovetture e un massimale relativo alla proprietà straniera per le imprese che importano beni in Algeria.
L'UE è il principale partner commerciale e il principale mercato degli scambi internazionali dell'Algeria (circa il 50,6 % nel 2023). Alla luce degli sforzi infruttuosi per risolvere la questione in via amichevole, l'UE ha compiuto questo passo per tutelare i diritti degli esportatori e delle imprese dell'UE operanti in Algeria che hanno subito ripercussioni. Le misure algerine danneggiano anche i consumatori algerini, a causa di una scelta indebitamente limitata di prodotti.
Nel 2002 l'UE e l'Algeria hanno firmato un accordo di associazione, entrato in vigore nel 2005, che stabilisce un quadro di riferimento per la cooperazione UE-Algeria in tutti i settori, compresi gli scambi. Qualora non si riuscisse a raggiungere una soluzione, l'UE avrà il diritto, in virtù dell'accordo, di chiedere la costituzione di un collegio arbitrale.
È stato adottato il 12 giugno dalla Commissione europea il piano di attuazione comune del patto sulla migrazione e l'asilo, che stabilisce le tappe fondamentali affinché tutti gli Stati membri mettano a punto le capacità giuridiche e operative necessarie per iniziare ad applicare efficacemente la nuova legislazione entro la metà del 2026. Le agenzie dell'UE forniranno un sostegno operativo e mirato agli Stati membri durante l'intero processo.
Il piano di attuazione comune fornisce un modello per i piani di attuazione nazionali che gli Stati membri dovranno adottare entro la fine di quest'anno. Raggruppa gli aspetti giuridici, tecnici e operativi in 10 elementi costitutivi allo scopo di concentrare e facilitare gli sforzi di attuazione a livello pratico. Tutti gli elementi costitutivi sono fondamentalmente interdipendenti e devono essere attuati in parallelo.
Il piano di attuazione comune sarà presentato agli Stati membri in sede di Consiglio "Affari interni", dopodiché sarà utilizzato come base per la preparazione dei piani di attuazione nazionali degli Stati membri che dovranno essere presentati entro dicembre 2024. La Commissione seguirà da vicino i progressi compiuti nell'attuazione del patto e riferirà periodicamente al Parlamento europeo e al Consiglio. (focus\aise)