Vita da ambasciatore/ambasciatrice (2)

ROMA – focus/ aise – L’Ambasciatore italiano a Madrid Giuseppe Buccino Grimaldi mercoledì scorso ha ospitato in Residenza un ricevimento in occasione della chiusura del forum bilaterale tra Confindustria e la Confederación Española de Organizaciones Empresariales (CEOE), a cui hanno partecipato i rispettivi presidenti, Emanuele Orsini e Antonio Garamendi, una rappresentanza del mondo imprenditoriale italiano e spagnolo e il Presidente dell’Istituto Jacques Delors e Decano della “IE School of Politics” di Madrid, Enrico Letta.
La terza edizione del Forum bilaterale – riporta l’Ambasciata – ha messo in evidenza ancora una volta l’importante affinità di vedute tra le due maggiori associazioni imprenditoriali dei due Paesi nel far fronte a sfide comuni; una presa di coscienza che ha condotto ad un “Patto del Mediterraneo”, per sostenere con forza gli interessi comuni e porre al centro dell’Europa l’industria e l’impresa. Il Forum ha infatti dato vita ad una dichiarazione congiunta basata su tre priorità strategiche da sostenere in Europa: neutralità tecnologica, costo dell’energia e la necessità di correggere il Green Deal.
L’Ambasciatore Buccino Grimaldi ha messo in evidenza come le relazioni economiche tra Italia e Spagna stiano attraversando un momento particolarmente propizio, caratterizzato da livelli di interscambio e di investimenti costantemente in crescita, in un contesto internazionale caratterizzato da grande incertezza.
Nel 2024, l’interscambio commerciale ha raggiunto livelli record, superando i 68 miliardi di euro (+3.4% rispetto al 2023) e nel primo semestre del 2025 si è confermato l’andamento positivo con un aumento delle esportazioni dell’11,8% e una crescita complessiva dell’interscambio del 5,3%. Questa comunanza di interessi e vedute fra dei due Paesi potrebbe avere ricadute positive per l’attuazione di riforme importanti a livello europeo.
Nel suo intervento, Enrico Letta ha ricordato il ruolo decisivo giocato da Italia e Spagna nel 2020 nell’adozione del Next Generation EU, lo stesso ruolo che Roma e Madrid sono chiamati a svolgere anche ora per contribuire a superare gli ostacoli alla competitività e alla sicurezza dell’Unione, data l’ancora limitata integrazione nei mercati dell’energia, della connettività digitale e dei capitali.
L’ambasciatore d’Italia a Jerevan, Alessandro Ferranti, ha accolto presso la sua Residenza per un incontro conviviale la delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare della Nato, giunta nei giorni scorsi in visita a Jerevan per partecipare al 108° Seminario Rose-Roth dell’Assemblea parlamentare della Nato.
Presenti all’incontro in Ambasciata gli esponenti dell’Assemblea Nazionale armena, fra cui la presidente del Gruppo parlamentare di amicizia Armenia-Italia, Maria Karapetyan, e di altre autorità locali e del corpo diplomatico.
La delegazione italiana era guidata dal vice presidente, l’onorevole Andrea Orsini, ed era composta anche dalla senatrice Simona Flavia Malpezzi, dai senatori Alberto Losacco e Adriano Paroli e dal deputato Luciano Cantone.
Nel corso del soggiorno in Armenia, la delegazione ha anche visitato il Memoriale del Genocidio armeno di Tsitsernakaberd e l’annesso Museo.
Si è tenuta il 2 ottobre, presso la Cattedrale dell’Esercito Polacco a Varsavia la solenne cerimonia in onore dei Caduti italiani della Seconda Guerra Mondiale rinvenuti nell’area dell’ex campo di prigionia tedesco di “Lamsdorf”, oggi Lambinowice, uno tra i ritrovamenti più significativi per l’Italia negli ultimi anni.
Alla Santa Messa officiata dal Nunzio apostolico in Polonia, monsignor Antonio Guido Filippazzi, hanno preso parte l’ambasciatore d’Italia in Polonia, Luca Franchetti Pardo, il capo di Stato Maggiore della Difesa, gen. Luciano Antonio Portolano, il suo omologo polacco, gen. Wieslaw Kukula, e il capo dell’Ufficio per la tutela della cultura e della memoria della difesa (UTCMD), gen. Andrea Rispoli. Hanno altresì partecipato numerosi rappresentati delle Autorità polacche e della comunità italiana in Polonia, nonché diversi familiari dei caduti.
Rivolgendo un affettuoso saluto ai familiari presenti, l’ambasciatore Franchetti Pardo ha ingraziato le numerose autorità civili e militari polacche che hanno sostenuto l’Italia in tutte le fasi del progetto di ricerca e di esumazione delle salme. Egli ha ricordato come sia fondamentale “custodire la memoria del sacrificio dei Caduti della Guerra per alimentare il legame tra generazioni e per comprendere il valore e l’importanza del bene supremo che tale sacrificio ha consentito di edificare, ossia la pace”.
Da parte sua il capo di Stato Maggiore Portolano ha sottolineato come, grazie al lavoro instancabile di archeologi, storici, volontari e delle nostre istituzioni, sia possibile finalmente restituire ciò che meritano: una memoria, una dignità e un’adeguata sepoltura.
Il gen. Rispoli ha infine evidenziato l’importante ruolo dei cimiteri come luoghi di riposo e ricordo, “dove i nostri cari attendono in pace” e “la loro memoria vive per sempre”.
Dopo la benedizione, le cassette contenenti i resti dei 31 caduti sono state traslate presso il Cimitero militare italiano di Bielany, a Varsavia, per la successiva sepoltura. Per le spoglie degli altri 29 caduti, che verranno rimpatriate, si prevedono solenni commemorazioni in Italia. (focus\aise)