Vita da ambasciatore/ambasciatrice

ROMA – focus/ aise - Il 29 febbraio scorso l'ambasciatrice d’Italia a Sofia, Giuseppina Zarra, accompagnata da una delegazione di Confindustria Bulgaria guidata dal presidente Roberto Santorelli, si è recata in visita a Sliven per incontrare le autorità locali e gli imprenditori italiani nella provincia.
La giornata è iniziata presso l’azienda associata E. Miroglio, che opera nel settore tessile, dove si è tenuto un incontro con il sindaco della città di Sliven, Stefan Radev, e con l’amministratore regionale di Sliven, Marincho Hristov. È seguita una visita ai vari reparti di lavorazione dello stabilimento dove sono presenti le unità produttive per maglieria circolare, tintoria tessuti, filatura cardata, tessitura, laboratorio di analisi, campionario tessuti e controllo qualità.
La mattinata si è conclusa con un incontro presso l'Hotel Park Central a Sliven con la partecipazione dei rappresentanti delle aziende e del comandante della NATO Multinational battle group di Novo Selo, colonnello Mariano Rocco Scandurra.
Nel pomeriggio, la delegazione si è spostata nel villaggio di Gavrailovo per far visita all'azienda associata DGR International, che opera nel settore metalmeccanico manifatturiero della lavorazione del ferro e di altri materiali non ferrosi.
Infine la delegazione è stata ospitata nel villaggio di Glushnik presso lo stabilimento vinicolo dell'azienda associata Chateau Avli.
Intensificare i rapporti economici e commerciali, condividere idee ed esperienze nei settori di meccanizzazione agricola e trasformazione alimentare, promuovere soluzioni e innovazioni italiane e favorire nuovi partenariati: questi gli obiettivi dell’evento “Georgia & Italy together for better food production”, organizzato dall’Agenzia ICE-ITA insieme all’Ambasciata d’Italia in Georgia e in collaborazione con Assofoodtec/ANIMA Confindustria, Federunacoma e Georgian Employers’ Association (GEA).
Ad aprire l’evento sono stati l’ambasciatore d’Italia a Tbilisi, Massimiliano D’Antuono, il direttore dell’ITA Georgia, Andrea Maccanico, e il presidente di GEA, Elguja Meladze. Sono poi intervenuti il vice ministro dell’Ambiente e della Agricoltura della Georgia, Tengiz Nasaridze, e i rappresentanti delle istituzioni statali georgiane, delle istituzioni finanziarie internazionali, tra cui BERS e ADB, e delle aziende locali operanti nel settore agroalimentare. Dall’Italia ha partecipato una delegazione di aziende all’avanguardia operanti nel campo di progettazione e produzione di macchine, accessori e attrezzature per l’agricoltura e la selvicoltura, macchinari per giardinaggio, impianti per i settori lattiero-caseario e dolciario e quelli di confezionamento ad alta tecnologia per l’industria alimentare.
“L’Italia è partner della Georgia nello sviluppo dei settori strategici come quello agricolo e agroalimentare”, ha sottolineato l’ambasciatore D’Antuono nel suo intervento. “Questo evento rappresenta un’ulteriore opportunità per creare nuove collaborazioni e per favorire la presenza delle aziende italiane sul mercato georgiano”.
“Guardarsi da chi non si guarda. La Repubblica di Venezia e il controllo delle pandemie” è il volume della la storica e scrittrice veneziana Nelli-Elena Vanzan Marchini che verrà presentato mercoledì 6 marzo, alle ore 18.00, presso l’Istituto Italiano di Cultura di Amsterdam.
L’evento, organizzato dall’Ambasciata d’Italia nel Regno dei Paesi Bassi e dall’Istituto Italiano di Cultura, vedrà la partecipazione, insieme all’autrice, del presidente del Consiglio Regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, e dell’ambasciatore d’Italia a L’Aja, Giorgio Novello. Saranno proprio Ciambetti e Novello ad aprire la presentazione che, ad ingresso gratuito, si terrà in italiano con traduzione simultanea in olandese.
Il presidente Ciambetti sarà in quei giorni in visita nei Paesi Bassi con una delegazione del Consiglio Regionale del Veneto con l’obiettivo di rafforzare i rapporti tra la regione italiana e l’Olanda.
“A Venezia una serie di fattori come la specificità dell’habitat con le sue condizioni climatiche patogene in corrispondenza delle foci dei fiumi, i precari equilibri idrogeologici, la posizione strategica della sua laguna, i cui accessi dal mare e da terra erano facilmente controllabili, e la straordinaria continuità dei suoi assetti istituzionali crearono le premesse di una originale ed esemplare organizzazione sanitaria”, si legge nell’introduzione al volume. “L’improvvisa e ricorrente comparsa della peste, a partire dalla prima grande peste del 1348, con la sua elevata morbilità e mortalità e i rapidi tempi di diffusione, fece percepire l’urgenza di dare risposte collettive a una minaccia invisibile che metteva a rischio la sopravvivenza dell’intera società. […] Questo studio ha come campo di indagine le strategie sanitarie elaborate dalla Repubblica di Venezia, anche in tempo di assenza della peste, per contrastarne il ritorno. La piccola Repubblica mercantile già dal XIV secolo maturò la consapevolezza che una pestilenza conclamata all’interno dei suoi confini, con la sospensione degli scambi commerciali e la crisi demografica ed economica che comportava, era assai più costosa e rischiosa dell’investimento nella prevenzione, fondata sul monitoraggio continuo dei flussi pandemici. […] Nel XVIII secolo il modello sanitario veneziano aveva ottenuto risultati tali da indurre le grandi monarchie a cercare di imitarlo. Con la caduta della Serenissima e l’avvento della Municipalità Provvisoria e delle dominazioni straniere, gli assetti istituzionali si sgretolarono e con essi anche il sistema sanitario. Perciò la presente ricerca si ferma al 1797 ed esplora anche le risorse impiegate per la ripresa economica e demografica da altri organismi politici che affiancarono l’azione del Magistrato alla Sanità in difesa della salute del popolo e degli equilibri socio-economici”.
Storica e scrittrice veneziana, laureata in lettere, specializzata in archivistica e paleografia, Nelli-Elena Vanzan Marchini ha insegnato nelle Università di Venezia, di Vercelli, di Padova e all’Ateneo Veneto. Ha fondato e dirige la “Collana di fonti per la Storia della Sanità” patrocinata dalla Giunta Regionale del Veneto. Presidente del Centro Italiano di Storia Sanitaria e Ospedaliera del Veneto, ha pubblicato Le leggi di sanità della Repubblica di Venezia (voll. 5, Vicenza 1995-Treviso 2012), I mali e i rimedi della Serenissima, (Vicenza 1995). Ha spaziato dall’inventariazione e valorizzazione del patrimonio dell’Ospedale Civile di Venezia (La Memoria della salute. Venezia e il suo Ospedale dal XVI al XIX secolo, Venezia 1985; L’Ospedal dei Veneziani. Storia-patrimonio-Progetto, Venezia 1986; La Scuola Grande di San Marco i saperi e l’arte, Treviso 2001) allo studio dei giacimenti culturali della Biblioteca Nazionale Marciana (Dalla scienza medica alla pratica dei corpi, fonti e manoscritti marciani per la Storia della Sanità, Vicenza 1993). Ha dedicato alla storia della prevenzione internazionale delle epidemie i volumi Rotte mediterranee e Baluardi di Sanità (Milano-Ginevra 2004); Venezia, la salute e la fede, (Vittorio Veneto 2011); Venezia e Trieste. Sulle rotte della ricchezza e della paura (Sommacampagna 2016). Ha curato, fra le altre, la mostra Venezia e i Lazzaretti Mediterranei nella Biblioteca Nazionale Marciana (catalogo, Mariano del Friuli 2004). Nel 2017 la mostra sui lazzaretti di Venezia e di Trieste al Museo del Mare di Trieste in collaborazione con l’Ufficio di Venezia del Consiglio d’Europa. È autrice di saggi e libri sulla storia della Repubblica di Venezia come Venezia Civiltà Anfibia, Sommacampagna 2009; Le Terme di Venezia, Sommacampagna 2015. (focus\ aise)