Vita da ambasciatore/ambasciatrice

ROMA – focus/aise – Il vice direttore generale della Pubblica Sicurezza e direttore centrale della Polizia Criminale, prefetto Raffaele Grassi, ha inaugurato il 29 maggio scorso assieme all’ambasciatore d’Italia a Sarajevo, Marco Di Ruzza, alla presenza delle locali autorità di Polizia, un nuovo ufficio in Bosnia Erzegovina per la gestione di un ambizioso progetto regionale nei Balcani occidentali denominato EU Support to Strengthen the Fight against Migrant Smuggling and Trafficking in Human Beings in the Western Balkans (EU4FAST-WB).
Cofinanziato da Unione Europea, Italia, Germania e Paesi Bassi, il progetto è focalizzato sul contrasto al traffico di esseri umani, un fenomeno che minaccia la sicurezza e la dignità umana e si inserisce nell’ambito delle iniziative dell’UE e dell’Italia per rafforzare la cooperazione transfrontaliera e supportare gli Stati membri e i Paesi candidati all’adesione nel combattere questo crimine.
L’ufficio opererà come centro nevralgico per le attività di coordinamento, monitoraggio e attuazione delle strategie regionali. L’obiettivo è di creare una rete solida e reattiva ed un approccio più efficace ed unificato per combattere incisivamente il traffico di esseri umani, offrendo nel contempo supporto e protezione alle vittime.
Il primo dirigente della Polizia di Stato Antonio Montanaro è stato incaricato a dirigere l’Ufficio – composto da cinque funzionari delle Forze di Polizia italiane permanentemente dislocati in Sarajevo – dal quale coordina l’attività di altri tre presidi satellite ubicati a Belgrado, Podgorica e Pristina.
Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza italiano esprime così il proprio impegno nel perseguire gli obiettivi progettuali e ringrazia l’Unione Europea per il sostegno e la fiducia riposta operando in sinergia con le autorità locali e le organizzazioni internazionali per garantire il successo del progetto. L’apertura di questo ufficio testimonia l’impegno dell’Italia e dell’UE nella promozione di una regione dei Balcani occidentali più sicura e giusta.
“Il progetto EU4FAST WB, unitamente ai molti twinning europei a guida italiana in corso nel Paese in altri settori di cruciale rilevanza”, ha osservato l’ambasciatore Di Ruzza, “testimonia eloquentemente l’efficacia e la concretezza dell’azione italiana a sostegno della prospettiva europea della Bosnia Erzegovina e dell’intera regione balcanica”.
L’Ambasciatore d’Italia in Mali, Stefano Dejak, ha incontrato la Ministra della promozione delle donne, l’infanzia e la famiglia del Governo del Mali, Coulibaly Mariam Maiga, a seguito della donazione di 350.000 euro di aiuti alimentari d’emergenza ad un grande orfanotrofio di Bamako ed al lancio della seconda fase di rifinanziamento biennale (pari ad un contributo italiano di due milioni di euro) del progetto di prevenzione e gestione delle violenze di genere.
Tale progetto, avviato nel 2019, riguarda quattro milioni di donne e ragazze maliane in età riproduttiva ed è attivo, grazie a precedenti contributi italiani, nelle città maliane di Bamako, Mopti, Sikasso e Segou ed ha permesso di costituire degli appositi centri di assistenza che costituiscono esempi di eccellenza nell’assistenza alla salute riproduttiva, i diritti delle donne ed il contrasto alle violenze di genere.
La Ministra Maiga, come spiegato in una nota diramata dalla Farnesina, ha colto l’occasione per manifestare il più vivo apprezzamento del Governo del Mali per il sostegno assicurato dal Governo italiano in tali settori critici e, soprattutto, a sostegno delle categorie più esposte e deboli della società maliana. Si è congratulata con l’Italia che, dopo la recente apertura dell’Ambasciata a Bamako, sta dimostrando di sviluppare sempre più importanti relazioni con il Mali, nell’ambito d’un dialogo fruttuoso concretizzatosi in risultati in più settori, dalle relazioni commerciali ed il sostegno alla creazione di posti di lavoro nell’agricoltura di esportazione, alla fruizione di acqua potabile ed al sostegno alle donne ed all’infanzia.
L’Amb. Dejak ha sottolineato come: “l’Italia, grazie anche all’apporto dell’AICS, attribuisce alta priorità alla persona e alla promozione dei suoi diritti: in questa prospettiva il Governo italiano ha deciso di sostenere anche tali ultimi interventi a favore delle donne e dell’infanzia maliana”.
L’Ambasciatrice d’Italia in Cile, Valeria Biagiotti, ha partecipato all’inaugurazione del nuovo impianto di lavorazione delle nocciole di AgriChile Ferrero a San Gregorio, Regione di Ñuble.
L’evento, che ha visto la partecipazione del Ministro dell’Economia, Mario Marcel Cullell, del Ministro dell’Agricoltura, Esteban Valenzuela Van Treek, del CEO della Ferrero Hazelnut Company, Marco Botta, e del Direttore Generale di AgriChile, Camillo Scocco, dimostra l’importanza che riveste la realtà di AgriChile, filiale agricola della Ferrero, che dal 1991 é attiva nel paese per la produzione e la fornitura di nocciole.
L’investimento della Ferrero in Cile supera i 330 milioni di USD, di cui 75 milioni hanno finanziato il nuovo impianto.
La nuova struttura raddoppierà la produzione attuale, partendo da una capacità iniziale di 40.000 tonnellate. Un dato che consolida la posizione del Cile come leader nel settore agricolo e stabile fonte di approvvigionamento che assicura la continuità della produzione prodotti Ferrero in ogni stagione. (focus\aise)