Vita da ambasciatore/ambasciatrice

ROMA – focus/ aise – Palazzo Italia a Belgrado ha ospitato di recente il workshop “Cultura e Tecniche del Caffè Italiano”, appuntamento che si inserisce nel quadro delle iniziative legate alla Settimana della Cucina Italiana nel Mondo. L’evento, organizzato dall’Ufficio ICE di Belgrado, ha messo al centro il caffè come simbolo della creatività e della tradizione gastronomica italiana.
L’ambasciatore d’Italia in Serbia, Luca Gori, ha aperto il seminario, seguito dall’intervento di Antonio Ventresca, direttore dell’Ufficio ICE di Belgrado. Ospite principale dell’iniziativa è stato Gianni Cocco, maestro del caffè e formatore internazionale, che ha guidato il pubblico alla scoperta dell’arte dell’espresso, tra tecnica, sensibilità e innovazione. Accanto a lui sono intervenuti Vladimir Pluškoski di Lavazza Serbia e Chiara Zucchi di Illycaffè, che hanno presentato l’evoluzione dei blend italiani e l’impegno delle nostre aziende nella ricerca di un prodotto di qualità.
La degustazione finale ha offerto ai partecipanti l’occasione di apprezzare la varietà e la ricchezza aromatica dell’espresso italiano, confermando il caffè come uno straordinario Ambasciatore della nostra cultura nel mondo.
“L’Italia si conferma il secondo fornitore di caffè della Serbia, con 14,8 milioni di euro nei primi nove mesi del 2025 e una crescita del 46%, segnale di una preferenza sempre più netta per la qualità italiana”, ha affermato Ventresca. “Questo mercato è in espansione e sempre più segmentato: accanto ai grandi volumi si aprono spazi di nicchia, dove competenze e prodotti distintivi fanno davvero la differenza”.
“Il caffè non è solo una bevanda: è un gesto, un linguaggio condiviso. Racconta la nostra identità e crea un legame autentico con un Paese come la Serbia dove la cultura del caffè è profondamente radicata”, ha dichiarato l’ambasciatore Gori. “L’export italiano nel settore supera globalmente il miliardo di euro e siamo impegnati ad incrementare ulteriormente la presenza dei brand italiani in un mercato rilevante quale quello serbo”.
Un incontro conoscitivo, svolto in un’atmosfera di “grande cordialità”, per fare il punto sulle numerose opportunità di collaborazione che potranno essere avviate tra l’Ambasciata, l’Istituto di Cultura Italiano a Sofia e tutte le articolazioni del Sistema Italia in Bulgaria con il Comune di Sofia, in previsione dell’arrivo della tappa finale bulgara del Giro d’Italia nel centro storico della capitale il 10 maggio 2026. Protagonisti ne sono stati ieri, 11 dicembre, l’Ambasciatore italiano in Bulgaria, Marcello Apicella, e il Sindaco di Sofia, Vasil Terziev, accolto con i suoi collaboratori presso la Residenza italiana. All’incontro hanno preso parte anche la Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura a Sofia, Maria Mazza, il Vice Capo Missione, Edoardo Di Paolo, e una delegazione del Comune Metropolitano.
Nel corso dell’incontro, riporta l’Ambasciata, Apicella e Terziev hanno evidenziato l’importante apporto che la competizione – seguita in media da oltre 750 milioni di telespettatori in tutto il mondo – avrà per la promozione della città di Sofia e dei tesori della Bulgaria, contribuendo alla promozione turistica anche della capitale bulgara, già meta prediletta di numerosi viaggiatori italiani. L’Ambasciatore e il Sindaco hanno quindi convenuto sull’opportunità di organizzare un prossimo incontro, con il coinvolgimento degli organizzatori del Giro, per definire il calendario delle iniziative tese a valorizzare congiuntamente il grande evento sportivo, per la prima volta in Bulgaria.
L'Ambasciatore Gaetano Cortese, assieme al professore Calogero Bellanca e alla professoressa Susana Mora Alonso Munoyerro, nel pomeriggio del 10 dicembre ha incontrato alla Farnesina il Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ambasciatore Riccardo Guariglia. Al termine dell’incontro, a Guariglia sono stati consegnati alcuni esemplari del nuovo libro “Il Palazzo di Abrantes- L’Istituto Italiano di Cultura a Madrid” (Carlo Colombo Editore, 2025).
In questa occasione, Cortese e i due autori del volume hanno illustrato al Segretario Generale le varie fasi della laboriosa ricerca portata avanti sin dal 2021, durante la missione diplomatica dell’Ambasciatore Guariglia a Madrid e la successiva, completata nel 2025 durante l’attuale missione dell’Ambasciatore Buccino Grimaldi.
Nel corso dell’incontro, hanno inoltre rivolto invito al Segretario Generale a partecipare alla cerimonia di presentazione del volume, in programma il 27 gennaio 2026, alle ore 17:30, presso la Sala Nassiriya del Senato della Repubblica, su iniziativa del Sen. Giulio Terzi di Sant’Agata, Presidente della Commissione Permanente delle Politiche dell’Unione Europea.
È stato anche preannunciato al Segretario Generale che sono in fase di elaborazione e di definizione eventi con l’Ambasciatore d’Italia in Spagna, Giuseppe Buccino Grimaldi, e con il Presidente del Circolo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ambasciatore Maria Assunta Accili, per la presentazione dell’opera presso la Residenza dell’Ambasciatore d’Italia a Madrid e presso la Palazzina Storica del Sodalizio della Farnesina a Roma.
La pubblicazione, curata da Calogero Bellanca e da Susana Mora Alonso Munoyerro, ricostruisce le fasi storiche del Palazzo di Abrantes, già rappresentanza diplomatica d’Italia a Madrid dal 1888 sino al 1939 e da quella data sede dell’Istituto Italiano di Cultura nella capitale spagnola. Il volume si apre con una prefazione dello stesso Guariglia, da una premessa dell’Ambasciatore Buccino Grimaldi e da una introduzione dell’Ambasciatore Cortese.
Bellanca e Munoyerro, autori della ricerca protrattasi per alcuni anni, hanno ricostruito la storia del Palazzo sin dalla sua prima apparizione nel contesto urbano di Madrid, con tutti i vari passaggi della proprietà fino all’acquisto, nel 1888, da parte dell’ambasciatore Giuseppe Tornielli Brusati di Vergano per conto del Re Umberto I di Savoia. L’edificio venne destinato a sede della rappresentanza diplomatica italiana e residenza dell’Ambasciatore d’Italia presso la Corte spagnola, fino al 1939, allorquando si convenne di trasferire l’ambasciata d’Italia a Madrid nel Palazzo dei Marchesi di Amboage. Nello stesso anno il Palazzo di Abrantes ha ospitato l’Istituto Italiano di Cultura a Madrid.
Nella parte finale del libro, nella sezione degli apparati documentari, l’Ambasciatore Gaetano Cortese riporta le varie visite a livello di Capi di Stato, gli incontri bilaterali italo-spagnoli in occasione dei Simposi COTEC, tenutisi in Italia e Spagna, nonché gli elenchi dei rappresentanti diplomatici italiani in Spagna e dei direttori dell’Istituto Italiano di Cultura a Madrid.
La nuova pubblicazione, dedicata all’Istituto Italiano di Cultura a Madrid, va a completare la precedente opera “Il Palazzo dei Marchesi di Amboage” dedicata all’Ambasciata d’Italia, curata da Cortese d’intesa con l’allora Ambasciatore d’Italia a Madrid Riccardo Guariglia, edita nel 2021 per la speciale Collana dell’Editore Carlo Colombo di Roma. La Collana, fondata e curata dallo stesso Gaetano Cortese nel 1999, destinata a valorizzare il patrimonio architettonico ed artistico delle Rappresentanze diplomatiche italiane nel mondo, è ricca di ben 61 preziosi volumi, cui si va ad aggiungere l’attuale opera.
Gaetano Cortese è stato dal 2006 al 2009 Ambasciatore d’Italia nel Regno dei Paesi Bassi e Rappresentante Permanente d’Italia presso l’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (OPAC) a L’Aja e dal 1999 al 2003 Ambasciatore d’Italia nel Regno del Belgio. In precedenza aveva prestato servizio presso le sedi diplomatiche d’Italia di Zagabria, Berna, L’Avana, Washington e alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione Europea di Bruxelles, in qualità di Ministro Consigliere. Dal 1992 al 1999 ha ricoperto l’incarico di Consigliere aggiunto per la Informazione e la Stampa del Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. È autore di testi giuridici e di numerosi articoli di diritto comunitario e internazionale pubblicati quando a Parigi era Docteur de l’Université de Paris en Droit International della Facoltà di Giurisprudenza della Sorbona con il Prof. Charles Rousseau, e a Roma Assistente di Organizzazione Internazionale e di Diritto Internazionale alla Facoltà di Scienze Politiche, retta dal Prof. Riccardo Monaco dell’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. (focus\aise)