Papa Francesco: la santa Sede disponibile a favorire lo scambio di prigioneri tra Russia e Ucraina

ROMA\ aise\ - Nella VII Domenica del Tempo di Pasqua, in cui si è celebrata l’Ascensione del Signore Risorto, “che ci rende liberi e ci vuole liberi”, Papa Francesco ha rinnovato ieri, 12 maggio, da piazza San Pietro il suo “appello per uno scambio generale di tutti i prigionieri tra Russia e Ucraina, assicurando la disponibilità della Santa Sede a favorire ogni sforzo a tale riguardo, soprattutto per quelli gravemente feriti e malati”. E ha invitato a “pregare per la pace”: quella in Ucraina, quella in Palestina, in Israele e in Myanmar, fra le tante. “Preghiamo per la pace”.
L’appello è giunto al termine della recita del Regina Caeli, di fronte a fedeli e pellegrini ai quali Bergoglio ha illustrato il Vangelo della Messa, in ci si afferma che “Gesù, dopo aver affidato agli Apostoli il compito di continuare la sua opera, “fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio” (Mc 16,19)”.
“Il ritorno di Gesù al Padre”, ha spiegato il Papa, “ci appare non come uno staccarsi da noi, ma piuttosto come un precederci alla meta, che è il Cielo. Come quando in montagna si sale verso una cima: si cammina, con fatica, e finalmente, a una svolta del sentiero, l’orizzonte si apre e si vede il panorama. Allora tutto il corpo ritrova forza per affrontare l’ultima salita. Tutto il corpo – braccia, gambe e ogni muscolo – si tende e si concentra per arrivare in vetta. E noi, la Chiesa, siamo proprio quel corpo che Gesù, asceso al Cielo, trascina con sé come in una “cordata”. È Lui che ci svela e ci comunica, con la sua Parola e la grazia dei Sacramenti, la bellezza della Patria verso la quale siamo incamminati. Così anche noi, sue membra – noi siamo membra di Gesù –, saliamo con gioia insieme con Lui, nostro capo, sapendo che il passo di uno è un passo per tutti e che nessuno deve perdersi né restare indietro, perché siamo un corpo solo (cfr Col 1,18; 1 Cor 12,12-27)”.
Francesco ha invitato i fedeli ad ascoltare bene: “passo dopo passo, gradino dopo gradino, Gesù ci mostra la via. Quali sono questi passaggi da fare? Il Vangelo oggi dice: “annunciare il Vangelo, battezzare, scacciare i demòni, affrontare i serpenti, guarire i malati” (cfr Mc 16,16-18); insomma, compiere le opere dell’amore: donare vita, portare speranza, tenersi lontano da ogni cattiveria e meschinità, rispondere al male col bene, farsi vicini a chi soffre. Questo è il “passo dopo passo”. E più noi facciamo così, più ci lasciamo trasformare dallo Spirito, più seguiamo il suo esempio e più, come in montagna, sentiamo l’aria attorno a noi farsi leggera e pulita, l’orizzonte ampio e la meta vicina, le parole e i gesti diventano buoni, la mente e il cuore si allargano, respirano”.
Quindi ha invitato a chiedersi: “è vivo in me il desiderio di Dio, il desiderio del suo amore infinito, della sua vita che è vita eterna? Oppure sono un po’ appiattito e ancorato alle cose che passano, o ai soldi, o ai successi, o ai piaceri? E il mio desiderio del Cielo, mi isola, mi chiude, oppure mi porta ad amare i fratelli con animo grande e disinteressato, a sentirli compagni di cammino verso il Paradiso?”. E si è appellato, come di consueto, a Maria affinché “ci aiuti, lei che è già arrivata alla meta, a camminare insieme con gioia verso la gloria del Cielo”. (p. di dionisio\aise)