Parigi: il Comites intervista la Console Castagnoli giunta al termine del suo mandato

PARIGI\ aise\ - “Un’Italia bellissima, quella di Parigi e di tutta la nostra grande circoscrizione, splendidi esempi anche della vera fratellanza tra l’Italia e la Francia che si realizza in ognuno di voi”. A dirlo è la Console generale a Parigi, Irene Castagnoli che, giunta al termine del suo mandato, è stata intervistata dal Comites.
Di seguito il testo integrale dell’intervista.
D. Un bilancio dei quattro anni come Console Generale d’Italia a Parigi?
R. Ringrazio innanzitutto il Comites di Parigi per l’opportunità di inviare, anche attraverso questo utilissimo nuovo portale, il mio più affettuoso saluto a tutta la nostra comunità nel momento in cui mi accingo a lasciare Parigi.
Sono stati quattro anni intensi, pieni di iniziative e di progetti realizzati, molti dei quali proprio insieme al Comites. Non sono mancate sfide e difficoltà, come l’inizio in piena pandemia COVID, ma anche questi momenti più complessi ci hanno insegnato tanto e spinto a trovare nuove soluzioni per essere comunque sempre vicini e al servizio dei nostri connazionali. Sono soprattutto stati anni pieni di grandi soddisfazioni e traguardi raggiunti, che si chiudono in bellezza con la festa dei giochi olimpici e paralimpici di Parigi 2024, per affrontare i quali il Consolato Generale d’Italia a Parigi ha messo in campo uno sforzo senza precedenti in termini di assistenza consolare. Questo si aggiunge alle tante missioni sul territorio, alle innovazioni introdotte anche per rendere più accessibili i servizi, agli eventi a promozione della nostra lingua, cultura, scienza, savoir faire, ma soprattutto sempre pensate per valorizzare e nutrire lo straordinario tessuto associazionistico che questa meravigliosa comunità sa esprimere. Sono davvero felice di poter dire che tutto ciò che siamo riusciti a realizzare, grazie prima di tutto agli straordinari colleghi del Consolato con i quali è stato un onore poter lavorare in questo quadriennio, è stato fatto sempre con il contributo propositivo e il generoso coinvolgimento di tante diverse componenti di questa variegata collettività, che ha sempre voglia di mettersi in gioco, fare rete, creare opportunità.
D. Come descriverebbe il rapporto tra Consolato e Comites?
R. Credo che il rapporto tra il Consolato Generale e il Comites di Parigi sia un esempio virtuoso di dialogo e capacità di collaborazione e dei frutti importanti che derivano dall’ascolto e il sostegno reciproco. Ognuno nel proprio ruolo e rappresentando istanze diverse ma mirate agli stessi obiettivi, siamo sempre riusciti a lavorare in questi anni con grande armonia: prova ne sono tutti i progetti portati a compimento e il grande aiuto sempre assicurato nel diffondere la voce del Consolato presso in nostri connazionali e nel riportarci le loro necessità. Desidero quindi inviare il ringraziamento più grande al Presidente del Comites Oleg Sisi, a tutte le Consigliere e i Consiglieri, e anche agli amici del Comites che vi ha preceduto, per rappresentare un importantissimo punto di riferimento sul territorio e per la straordinaria serietà e dedizione di cui avete dato prova in questi anni di impegno per il bene della comunità. Ringrazio anche la Segretaria Generale del CGIE, Maria Chiara Prodi, e il Consigliere CGIE, Massimiliano Picciani, anch’essi interlocutori cruciali e attenti con cui si è lavorato in massima sinergia. E ringrazio infine anche la nostra Ambasciatrice, Emanuela D’Alessandro, e la Direzione Generale per gli Italiani all’Estero del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per la guida e il supporto che non sono mai mancati in questi anni.
Il Comites di Parigi ha già raggiunto bellissimi traguardi, so che ne raggiungerete tantissimi altri, sempre in uno spirito di collaborazione con il Consolato, attraverso la vostra opera quotidiana e nuove bellissime iniziative rivolte ad includere sempre più tutte le diverse anime della collettività e raggiungere anche i Dipartimenti più lontani di questa grande circoscrizione.
D. Quale è il ricordo che porterà a Roma della sua esperienza a Parigi?
R. Sono innumerevoli e tutti pieni di gioia i ricordi che metto nel mio bagaglio, momenti straordinari che resteranno indelebili nella mia memoria. Ma ancor più di ciascuno di essi, porto soprattutto con me i volti e le storie di tutte le persone – e sono tantissime! – che ho avuto l’immensa fortuna di incontrare in questi anni parigini. Storie a volte anche molto diverse tra loro, fatte di sacrifici, di grandi capacità, di coraggio, di competenze straordinarie, di lavoro indefesso, ma tutte soprattutto accomunate dall’amore per il nostro Paese. Mi restituiscono l’immagine di un’Italia bellissima, quella di Parigi e di tutta la nostra grande circoscrizione, splendidi esempi anche della vera fratellanza tra l’Italia e la Francia che si realizza in ognuno di voi”. (aise)