Tutti i presepi del mondo nel “Messaggero di sant’Antonio” per l’estero di dicembre
PADOVA\ aise\ - È dedicata al Museo dei presepi di Montréal la copertina del “Messaggero di sant’Antonio” edizione italiana per l’estero di dicembre. La richiama all’interno, nelle pagine di cultura, l’articolo di Vittorio Giordano “I mille presepi di Montréal”. Da Greccio al Canada, la geniale intuizione di san Francesco è stata declinata da culture e tradizioni diverse, i cui manufatti provenienti da tutto il mondo hanno trovato casa nel Museo permanente dell’Oratorio San Giuseppe, fondato 120 anni fa nella città. Più di mille presepi da oltre cento Paesi nei cinque continenti, da cui arriva un messaggio universale di pace e di speranza.
In occasione della Giornata mondiale dei diritti umani istituita dall’Onu nel 1950, che si celebra il 10 dicembre, Marinellys Tremamunno nell’ampio servizio “Venezuela, italiani nel mirino di Maduro” racconta la dura repressione del presidente contro gli oppositori politici, in particolare gli italo-venezuelani. Sul versante dei diritti umani, infatti, il Paese latino-americano è una prigione a cielo aperto, e i diritti fondamentali sono solo un ricordo. Tra le storie, anche quella di Américo De Grazia, di origini calabresi, già sindaco di Piar, deputato al Congresso nazionale e consigliere regionale, rinchiuso nell’Helicoide, il centro di detenzione più brutale del regime venezuelano.
“Il sindaco green delle Hawaii” di Alessandro Bettero è l’intervista a Rick Blangiardi, sindaco italo-americano di Honolulu, impegnato a garantire un futuro sostenibile all’arcipelago americano nell’Oceano Pacifico centrale. Con le incognite di Cina e Corea del Nord che costituiscono una potenziale minaccia. Blangiardi racconta come le isole Hawaii stanno reagendo agli effetti deleteri del riscaldamento globale e al crescente inquinamento dell’Oceano Pacifico, in particolare a causa dei rifiuti di plastica, che rischiano di compromettere gli habitat marini e le barriere coralline.
Nel 1924 a New York nasceva Michael Nicholas Salvatore Bongiorno, meglio noto come Mike Bongiorno. A cento anni di distanza, sempre Bettero con “Allegria!” ripercorre la storia di questo artista a tutto tondo della tv, del giornalismo, dello spettacolo italiani, che con disincanto e buonumore ha saputo mettere le sue doti di speaker radiofonico, conduttore e ideatore di format televisivi e telequiz anche al servizio dell’“alfabetizzazione” dell’Italia.
Nella sezione Italiani nel mondo non potevano mancare le tradizioni del Natale vissute dagli italiani all’estero: un giro nei diversi continenti, tra spiritualità, canti, enogastronomia, presepi.
A Sydney, in Australia, gli italiani festeggiano questa ricorrenza in spiaggia e al caldo, mantenendo vive le tradizioni religiose e culturali. Dalla spettacolare illuminazione natalizia della cattedrale di St. Mary che racconta la Natività, agli eventi di spiritualità e convivialità organizzati dalle molte associazioni italiane della capitale, tra pranzi comunitari, cenoni di capodanno, concerti di canti tradizionali, mercatini natalizi con street food e artigianato locale (“Canti, luci e tradizioni” di Luciano Gerry Gerardi).
Ci sono simboli che da millenni accompagnano la devozione cristiana e il pesce è sicuramente un simbolo cristologico e di riconoscimento tra i più conosciuti. Negli States la “Festa dei Sette pesci” resta una tradizione radicata in una parte della comunità italo-americana di New York, in particolare a Little Italy tra le famiglie di origine siciliana, durante la quale si servono sette pietanze a base di pesce la sera della vigilia di Natale, in attesa della nascita di Gesù. Non a caso il numero 7 nella Bibbia rappresenta la perfezione ("La Festa dei Sette pesci" di Generoso D'Agnese).
Dalla Germania arriva la storia del presepe realizzato dalla Missione cattolica italiana che ha sede nella chiesa di Heilig Kreuz a Berlino. Da sette anni, don Stanislaw e la sua comunità lavorano a un presepe che unisce idealmente due città - Betlemme e Berlino - e che viene ingrandito di edizione in edizione. Raggiunge attualmente gli oltre 50 metri quadrati di superficie con la ricostruzione della Porta di Brandeburgo, della Torre della Televisione di Alexanderplatz e altri monumenti. Tanto artigianale e originale da attirare persino l’attenzione dei media televisivi ("Berlino ha il suo presepe" di Andrea D’Addio).
In molti luoghi del Messico le tradizioni del Natale sono arricchite da una straordinaria commistione culturale, risalente alla prima emigrazione italiana nella metà dell’Ottocento, quando gli italiani incontrarono famiglie creole spagnole e indigene. Ad esempio, se l’Immacolata Concezione dà inizio alle feste natalizie, nel nord dello Stato di Veracruz si celebra anche il Día del niño perdido, che ricorda lo smarrimento del bambino Gesù e del suo ritrovamento nel Tempio. Il presepe, componente del Natale italiano in Messico, è stato invece importato nel periodo coloniale spagnolo da una folta compagine di frati domenicani della penisola (“Natale italiano” di Giorgia Miazzo). (aise)