Insieme contro la desertificazione: l'Italia alla Cop16 di Riyadh
ROMA\ aise\ - È iniziata lunedì 2 dicembre a Riyadh, in Arabia Saudita, la Cop16 sulla Desertificazione. Incentrata quest’anno sul tema “Our Land. Our Future”, la Conferenza si propone di raggiungere un accordo sugli obiettivi di gestione sostenibile del territorio, sull’uso efficace della risorsa suolo per garantire la prosperità della natura e degli ecosistemi, per promuovere pratiche volte a evitare, ridurre e invertire il degrado del suolo, per combattere la desertificazione e sostenere la resilienza alla siccità.
La partecipazione italiana alla sedicesima Conferenza delle Parti di Riyadh (che si chiuderà venerdì prossimo) si focalizza in particolare sulle aree aride e semi-aride, nel più ampio contesto di priorità che il nostro Paese individua nei confronti dell’Africa, con il Piano Mattei e il Processo di Roma: un impegno che punta a sostenere comunità, popolazioni e regioni vulnerabili nell’adattamento contro le conseguenze più gravi del cambiamento climatico.
Oltre alla Presidenza del Consiglio – Struttura di Missione Piano Mattei, fanno parte della delegazione italiana che parteciperà ai lavori negoziali della COP e ad alcuni side event, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, autorità nazionale competente per il tema della desertificazione, esperti di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).
Il MASE promuove la lotta alla desertificazione anche attraverso le proprie attività di cooperazione internazionale ambientale. In particolare, a partire dal 2019, il Ministero collabora proprio con l’UNCCD per il recupero delle terre degradate e il miglioramento delle condizioni di vita di comunità rurali nel Sahel.
A novembre 2024 si è concluso il progetto “Creating Lands of opportunity: Transforming Livelihoods through Landscape Restoration in the Sahel”. Interamente finanziato dal MASE con un contributo di 6 milioni di euro, ha avuto quale obiettivo il recupero di terre colpite dal degrado del suolo e dalla desertificazione in Burkina Faso, Niger e Ghana.
Il Progetto ha raggiunto e superato gli obiettivi prefissati con oltre 650.000 beneficiari raggiunti e 35.000 ettari di suolo ripristinato, migliorando le condizioni di vita e socioeconomiche delle comunità locali, in particolare di donne e giovani, creando occasioni di sviluppo e di lavoro legate all’agricoltura e dei prodotti del territorio.
L’11 dicembre è in programma proprio alla Cop16 un side-event organizzato da MASE e UNCCD per raccontare questi risultati. Sarà anche l’occasione per presentare il nuovo accordo tra MASE e UNCCD che, a partire dall’esperienza appena conclusa, rilancerà la cooperazione contro la desertificazione nel Sahel con un nuovo finanziamento di 11 milioni di euro per i Paesi Benin, Burkina Faso, Ghana, Niger e Senegal.
Un impegno che si inquadra nel più ampio contesto di priorità che il nostro Paese investe sull’Africa, in linea con gli obiettivi principali individuati dal Piano Mattei nei Pilastri Agricoltura, ma anche Acqua, Energia, Istruzione, e con lo spirito del Processo di Roma, e punta a sostenere le comunità, le popolazioni e le regioni vulnerabili nell’adattamento alle conseguenze più gravi del cambiamento climatico.
Per valorizzare il ruolo dell’Italia alla COP16 e inquadrare in un’ottica unitaria di sistema iniziative ed eventi organizzati alla Conferenza insieme alla Struttura di Missione Piano Mattei, al MAECI e all’AICS, il MASE ha promosso un Padiglione Italiano Virtuale.
Domani, 10 dicembre, è previsto l’evento “Piano Mattei: the contribution of the Italian ecosystem on sustainable land management in Africa”, che illustrerà il contributo italiano su temi come la gestione delle risorse idriche e la riabilitazione ambientale, in linea con l’approccio integrato del Piano Mattei, riunendo istituzioni nazionali e internazionali, settore privato, università e organizzazioni della società civile.
L’11 dicembre si terrà inoltre un tavolo tecnico organizzato da Italia, Arab Coordination Group e UNDP che riunisce le istituzioni finanziarie internazionali (IFIs) provenienti dall'Italia, dal Golfo e dall'Europa. Il tavolo si focalizzerà su tre tematiche principali, nel contesto dei temi della COP16: 1) Presentazione delle rispettive strategie e strumenti finanziari per lo sviluppo sostenibile in Africa e Medio Oriente (Piano Mattei per l'Africa dell'Italia e i suoi strumenti finanziari; piani e iniziative annunciate dall’Arab Coordination Group presentate in occasione della COP16); 2) Presentazione di best practice e di casi di studio di successo nell’ambito della resilienza ambientale; 3) Presentazione di iniziative di successo con potenziale di espansione per il raggiungimento di impatti trasformativi.
Sono tre i side-event proposti da AICS assieme al MAECI. Si è tenuto il 3 dicembre “Approcci Nexus e gestione dalla Fonte Al Mare”, Strumenti per rafforzare gli sforzi della Convenzione per una gestione sostenibile del territorio”, che ha analizzato strategieintersettoriali come il nesso acqua-energia-cibo-ecosistemi, con esempi pratici di gestione sostenibile e cooperazione transfrontaliera.
Il detto africano “Se vuoi andare veloce vai da solo. Se vuoi andare lontano, vai insieme” ispirerà invece il convegno del 10 dicembre (ore 18) per discutere di azione collettiva sulla resilienza ai disastri naturali. Saranno presentati i progressi dell’Africa Multi-Hazard Early Warning and Early Action System (AMHEWAS) e le opportunità offerte dal Piano Mattei per accelerare gli investimenti.
L’evento “Trasformare le buone intenzioni in azioni e la degradazione in restaurazione. Evoluzione di 40 anni nella lotta contro la desertificazione in Niger: quali i prossimi passi?” esplorerà invece l'evoluzione della lotta contro la desertificazione nel Sahel, a partire dal Progetto Keita (Niger) degli anni '80, fino alle nuove strategie promosse dalla Cooperazione italiana. (aise)