Omaggio “diplomatico” ad Antonia Di Giulio

ROMA\ aise\ - Si è tenuta al Circolo degli Esteri, a Roma, la cerimonia di consegna del Premio Internazionale Books for Peace 2025 all’artista Antonia Di Giulio.
“All’Artista di fama e riconoscimento mondiale, che ha conseguito successi in numerosi Paesi, la Duchessa di Valmont della pittura italiana” la motivazione del premio attribuitole dal Presidente Antonio Imeneo. La cerimonia si è svolta nella Sala degli Artisti della Palazzina Storica del Circolo, alla presenza del Professor Achille Bonito Oliva e di numerose personalità del mondo diplomatico, istituzionale e culturale, ed è stata salutata da un caloroso e prolungato applauso, tributo sincero a un’artista che ha saputo coniugare armoniosamente eleganza, sensibilità contemporanea e profondità poetica, trasformando ogni opera in una testimonianza viva di bellezza, memoria e resilienza.
Nel suo indirizzo di saluto a Di Giulio, l’Ambasciatore Gaetano Cortese ha sottolineato come la Duchessa – titolo conferitole nel panorama artistico internazionale per la raffinata eleganza del suo linguaggio pittorico, per la compostezza del tratto e per l’autorevolezza culturale riconosciutale in Italia e all’estero – abbia già dedicato al Circolo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale un pregevole documentario intitolato “L’arte sul fiume”, accolto con entusiasmo dai Soci e dagli estimatori delle storiche rive del Tevere. L’Ambasciatore ha inoltre ricordato la prestigiosa mostra presentata nel 2019 presso la Venice International University, sull’Isola di San Servolo, organizzata d’intesa con il Presidente Ambasciatore Umberto Vattani. L’esposizione, 1988–2018, realizzata insieme al fotografo statunitense Ralph Gibson, fu curata da Achille Bonito Oliva, eminente critico e storico dell’arte, fondatore della Transavanguardia, la cui presenza conferì ulteriore prestigio all’evento. In quell’occasione, l’Ambasciatore Vattani evidenziò come l’incontro tra Antonia Di Giulio e un fotografo di straordinaria sensibilità come Gibson si fosse rivelato particolarmente significativo, soprattutto laddove il percorso creativo dell’Artista approda alla rarefazione, all’abbandono di ogni traccia cromatica e di ogni più delicata sfumatura, trasformando la visione in un’esperienza di intensa contemplazione.
Lo stile estetico di Antonia Di Giulio si distingue per la ricerca dell’essenzialità e per l’equilibrio fra rigore formale e lirismo interiore. Le sue opere, caratterizzate da superfici pure, segni calibrati e gamme cromatiche sottili, conducono lo spettatore in uno spazio di silenzio visivo e meditazione. Il bianco, il nero e i toni neutri non sono vuoti, ma risonanze emozionali, spazi in cui la mente e lo sguardo possono muoversi liberamente. La sua poetica fonde minimalismo e profondità simbolica, conferendo ad ogni opera una nobiltà di linguaggio che giustifica il titolo di “Duchessa di Valmont della pittura italiana”, riconosciuto a livello internazionale.
Tra i momenti più intensi e significativi della carriera della Di Giulio vi è l’episodio legato alla storica acqua alta del 12 novembre 2019, che colpì Venezia con una marea di 187 centimetri. Alcune delle sue opere, custodite nello studio affacciato sulla laguna, furono improvvisamente raggiunte dall’acqua, minacciandone la conservazione. Con prontezza e determinazione, l’Artista, insieme ai suoi collaboratori, riuscì a recuperarle, sollevandole dall’acqua che già aveva sfiorato la superficie dei dipinti. Quel momento, drammatico e unico, trasformò le tele in testimoni di una vicenda storica e di una resilienza straordinaria: le lievi ondulazioni, le tracce di sale, la memoria tangibile del contatto con l’acqua diventarono parte integrante della loro identità, conferendo loro un valore poetico e simbolico che travalica la materia stessa. La Di Giulio ha più volte sottolineato come quell’esperienza le abbia insegnato che la fragilità può diventare bellezza, e che l’Arte, come Venezia, possiede la straordinaria capacità di rinascere dopo ogni difficoltà.
Al termine del suo intervento, l’Ambasciatore Cortese ha rivolto all’illustre ospite le più vive e sentite felicitazioni per il conferimento del Premio Internazionale Books for Peace 2025. (mattia carlin\aise)