Elezion Gran Bretagna / Eravamo in “pole position” ma ci hanno doppiati - di Chris Vinante Giovannini

ROMA /aise/ - Queste furono le parole del mio “Padrino” Giulio Giovannini in un’intervista, dopo che la candidatura dell’Italia per il suo primo Campionato Mondiale di Sci Nordico del 1989, da lui orchestrata, fallì. Poi, lui stesso esultò per la successiva vittoria dell'assegnazione del Mondiale del 1991, di cui fu Presidente Onorario, campionato che si svolse in Trentino, Val Di Fiemme, la terra da cui provengo e in cui sono cresciuto.

Questo fatto mi torna spesso in mente in questi giorni, dopo la disfatta del Partito Conservatore Britannico che, fino a poco più di tre anni fa, manteneva un vantaggio di 20 punti sul Labour Party ed è riuscito incredibilmente non solo a perderlo, ma a trasformarlo in un 20 punti di svantaggio che nel 2019 erano inimmaginabili.

Mi permetto di fare la breve analisi scritta alla fine di questo articolo, nel merito dei miei dieci anni nel Partito Conservatore durante i quali ho avuto l’onore di conoscere e fare campagna elettorale a fianco di David Cameron, pranzare allo stesso tavolo e fare campagna elettorale con Theresa May, e più volte il porta a porta con Boris Jhonson, con il quale entrammo una volta da un barbiere con dei volantini di propaganda in mano; Il barbiere gli disse che sarebbe stato il caso di sedersi per un taglio di capelli. Incontrai Boris anche al Numero 10 di Downing Street, dove salutai anche Rishi Sunak, che passò di lì tutto agitato nella sua carica al tempo di Ministro dell’Economia post Covid.
Con Liz Truss ebbi una lunga serie di incontri, tra i quali ricordo quando, chiacchierando amichevolmente, l’accompagnai alla Camera dei Comuni dopo la sua visita a una presentazione di prodotti italiani svoltasi al Parlamento inglese e di quando la ripresi sull’ apparente poca attenzione data dal governo alle Droghe Sintetiche illegali, ai tempi quando lei era Ministro della Giustizia.

Non sostenni comunque la Truss nella sua corsa alla guida del partito, benché a quel tempo ero parte, anche se non a livello ministeriale, del team del Vice Primo Ministro e Ministro della Giustizia Dominic Raab, con la carica di consulente per la sua pre-campagna elettorale (che poi non avvenne). Il Vice Primo Ministro ai tempi sostenne Rishi Sunak, quindi io mi astenni da ogni supporto per un singolo candidato. Dominic Raab, mi conobbe e credo apprezzo’, non solo per le mie doti canore (benché fosse ospite a un evento dove mi fu chiesto di cantare alcune canzoni in sua presenza), ma anche durante un incontro privato nell’ufficio dell’ex Ministro per lo Sport britannico, dove gli dissi che non ero contro l’immigrazione, ma contro l’immigrazione criminale; a quel tempo Dominic era Ministro per la Brexit.

Il mio rapporto con i Conservatives iniziò nel 2014, quando diventai membro di un comitato politico dei Conservatives nel cuore di Londra, che mi diede l’idea di creare la prima vera e propria organizzazione politica italiana nel Regno Unito a sostegno del Partito Conservatore britannico. Inizialmente ci fu molto entusiasmo e l’ Italian Conservatives ebbe un grande successo, sostenendo nel 2017 Lord Zac Goldsmith nella sua candidatura a Sindaco di Londra. Ai tempi, organizzai grandi e apprezzati eventi di campagna elettorale e di finanziamento con vari Ministri ed il mio profilo e quello deli’ organizzazione erano a livelli abbastanza alti; attirando l’attenzione di varie personalità italiane, tra cui alcuni che cercarono senza successo di infiltrare e usare l’organizzazione per i loro interessi e varie agende politiche alle quali non mi allineai. Ricordo, tra i molti, Guglielmo Picchi, che allora era rappresentante Parlamentare all’ estero e poi Sotto Segretario agli Esteri al Parlamento Italiano per la Lega Nord; un Picchi che si dimostrò veramente agguerrito ma fallì nel scalfirmi con i suoi trucchi politici. Per non parlare di vari grossi e sempre più’ grossi imprenditori italiani nel Regno Unito che, credendo di essere importanti per il livello di donazioni (a volte devo dire veramente alte e benvenute), si sono poi però rivelati di basso livello morale e ne pagano tuttora le conseguenze, come chi sa, legge ora, e può capire.

Comunque, nel frattempo, ho lavorato per tre anni all’ufficio centrale dei Conservatives a Londra, rappresentando i Conservatori Italiani in UK, anche come consulente per le comunicazioni esterne nella campagna elettorale per il Sindaco di Londra del 2021, per la quale diventai poi Vice Direttore di dipartimento (Field) e successivamente come consulente esterno per il Social Media per la zona di Londra, ruolo volontariamente defilato che ho mantenuto durante l’ultima campagna elettorale e che mantengo tuttora.

Dopo aver trascorso tutto questo all’interno del partito, posso dire che la mia opinione oggettiva è che Boris Jhonson non doveva essere costretto a dimettersi da “chissà chi”. Credo che molti lo avrebbero perdonato per i grossi errori commessi e che se ci troveremmo adesso con Boris Johnson, forse con un risultato non così disastroso. Comunque, anche se doppiati, i Conservatives sono ancora il secondo partito con una solida base che, dopo l’imbarazzante serie di disastri degli ultimi due anni e specialmente degli ultimi due mesi, direi che è l’esempio di come la base solida e fedele del partito attivo più antico d’Europa sia ancora viva e ben presente, pronta a ritornare ad essere apprezzata e supportata per un cammino verso il governo che adesso sembra lungo, ma può essere anche più breve di quel che si possa prevedere. (Chris Vinante Giovannini /aise)