Unicef in allarme per le inondazioni in Pakistan: 21 bambini tra gli oltre 300 morti

ROMA\ aise\ - L'UNICEF si è detto “profondamente rattristato” dalla tragica perdita di vite umane e dalla devastazione causata dalle recenti inondazioni improvvise nel Khyber Pakhtunkhwa, in Pakistan. Dal 15 agosto, 333 persone hanno perso la vita, tra cui 21 bambini, nella provincia colpita dall'alluvione. “Porgiamo le nostre più sentite condoglianze alle famiglie che hanno perso i loro cari e a tutte le comunità colpite da questo disastro”, ha detto Pernille Ironside, Rappresentante dell'UNICEF in Pakistan.
L’Agenzia Onu per l’infanzia ha spiegato di aver inviato medicinali essenziali nelle zone colpite nel Khyber Pakhtunkhwa e nel Gilgit-Baltistan e si è detta pronta ad aumentare il sostegno alla risposta coordinata del governo pakistano, secondo necessità, per garantire la sicurezza e il benessere dei bambini e delle famiglie.
“Il prezzo pagato dai bambini è particolarmente alto, poiché lo sfollamento, l'interruzione dell'istruzione e l'accesso limitato all'acqua potabile comportano rischi significativi per la loro salute e sopravvivenza – ha proseguito Ironside -. Durante le emergenze, i bambini sono esposti a rischi maggiori in termini di protezione, tra cui lo sfruttamento e gli abusi, e hanno urgente bisogno di sostegno psicosociale per aiutarli a superare i traumi e le perdite subite. Molte scuole sono state danneggiate o distrutte, mentre altre fungono da rifugi temporanei per migliaia di sfollati, limitando ulteriormente l'accesso dei bambini all'istruzione e a spazi sicuri. Nonostante contribuiscano in misura minima al cambiamento climatico, i bambini pagano il prezzo più alto a causa degli eventi meteorologici estremi sempre più distruttivi. Le piogge monsoniche di quest'anno sono già state del 50-60% più intense rispetto al 2024, causando tragicamente la morte di 171 bambini e il ferimento di altri 256 dal 26 giugno”.
Le previsioni continuano a essere fonte di preoccupazione: forti piogge, nubifragi e inondazioni improvvise sono previste fino a metà settembre. Per questo l'UNICEF “rimane in stato di massima allerta. Insieme ai nostri partner, l'UNICEF si impegna a fornire un sostegno fondamentale, aiutando i bambini e le comunità a riprendersi e a rafforzare la loro resilienza agli shock climatici futuri”. (aise)