Legge bilancio/ Giacobbe (Pd): emendamenti per consolati più forti e servizi migliori

ROMA\ aise\ - I senatori del Partito Democratico eletti all’estero, insieme ai deputati e al PD Mondo, hanno depositato una serie di emendamenti alla legge di Bilancio – all’esame del Senato – pensati per rafforzare in modo strutturale la rete diplomatico-consolare e migliorare la qualità dei servizi offerti agli italiani che vivono all’estero.
L’iniziativa, spiega Francesco Giacobbe, senatore Pd eletto in Australia, “nasce dall’esigenza, ormai evidente in molte aree del mondo, di potenziare gli organici dei consolati, spesso sottodimensionati rispetto alla crescita della mobilità italiana e al numero sempre più elevato di richieste e pratiche da gestire”.
Il primo emendamento (Art. 100-bis) punta a intervenire rapidamente sulle carenze di personale, autorizzando nuove assunzioni tramite concorsi o scorrimento delle graduatorie già esistenti: fino a 80 unità della seconda area e 30 della terza area. Risorse importanti, che consentiranno di alleggerire la pressione sugli uffici e di garantire servizi più rapidi ed efficienti.
Il secondo intervento (Art. 101-bis) riguarda invece la valorizzazione del personale a contratto di cittadinanza italiana, spesso pilastro indispensabile per il funzionamento quotidiano delle sedi all’estero. L’emendamento prevede l’incremento di 200 posti nell’Area funzionale II e l’avvio, tra il 2026 e il 2028, di concorsi riservati anche agli impiegati che abbiano maturato almeno tre anni di servizio continuativo e lodevole. Fino a 100 nuove immissioni all’anno, un passo atteso e fondamentale per garantire stabilità e continuità al sistema consolare.
“Rafforzare la rete consolare è una scelta strategica per offrire servizi più efficienti ai nostri connazionali all’estero e per sostenere il Made in Italy nel mondo. Potenziare gli organici significa investire nella qualità dell’assistenza ai cittadini, nella promozione del nostro sistema Paese e nella credibilità internazionale dell’Italia”, sottolinea Giacobbe, secondo cui “gli impiegati a contratto rappresentano spesso la memoria storica e l’anima operativa dei nostri uffici all’estero. Dare loro un percorso stabile non è solo un atto di giustizia, ma un investimento sulla continuità e sull’efficienza dei servizi consolari”.
“Le comunità italiane nel mondo stanno crescendo, sono sempre più dinamiche e chiedono risposte all’altezza”, conclude il senatore. “Dobbiamo costruire una rete consolare moderna, capace di stare al passo con i bisogni delle famiglie, dei giovani, delle imprese e di chi ogni giorno porta l’Italia nel mondo”. (aise)